Replica
Si dice che la verità prima o poi viene sempre a galla ma ho i miei dubbi.Ci sono verità bene occultate o quelle che sembrano impossibili.
A riguardo voglio raccontare un piccolo episodio.
Avevo forse 13 anni, stavo ancora in collegio e insieme a delle amiche ne combinammo una grossa. Di solito giocavamo in giardino, quando pioveva nell'androne del refettorio, se non pioveva e il giardino era ancora bagnato si andava in terrazzo.Sul terrazzo il gioco era limitato non era molto spazioso e cosi passeggiavamo o ci sedavamo a parlare, la ricreazione in terrazzo era sempre noiosa.
Avevo forse 13 anni, stavo ancora in collegio e insieme a delle amiche ne combinammo una grossa. Di solito giocavamo in giardino, quando pioveva nell'androne del refettorio, se non pioveva e il giardino era ancora bagnato si andava in terrazzo.Sul terrazzo il gioco era limitato non era molto spazioso e cosi passeggiavamo o ci sedavamo a parlare, la ricreazione in terrazzo era sempre noiosa.
Al confine del nostro giardino c'era un'altro giardino sempre di proprietà dell'istituto che le suore l'avevano fittato ad un certo Angelo, che tutti chiamavano (Angeluccio) anche noi educande.
Un giorno affacciandoci da sopra il terrazzo la nostra attenzione cadde su un albero di limoni che stava nel giardino di questo Angeluccio, che appoggiata al muro saliva verso il terrazzo. Sulla pianta c’erano dei bellissimi limoni, quelli grandissimi che da noi si chiamano (limoni di pane) questi limoni sono grandi e dolcissimi. Cercammo di allungare le nostre braccia, per raccoglierne uno , l'impresa era impossibile oltre che pericolosa... comunque sarebbe stato difficile anche per un adulto.
Un giorno affacciandoci da sopra il terrazzo la nostra attenzione cadde su un albero di limoni che stava nel giardino di questo Angeluccio, che appoggiata al muro saliva verso il terrazzo. Sulla pianta c’erano dei bellissimi limoni, quelli grandissimi che da noi si chiamano (limoni di pane) questi limoni sono grandi e dolcissimi. Cercammo di allungare le nostre braccia, per raccoglierne uno , l'impresa era impossibile oltre che pericolosa... comunque sarebbe stato difficile anche per un adulto.
Non ci arrendemmo, pensa oggi e pensa domani fino a che arrivò il giorno che trovammo la soluzione.Ci servivano tre cose una scatola di latta, quelle della salsa, lo spago e una mazza, quest'ultima non era un problema l'avremmo trovata nella lavanderia. L'unica che ci poteva aiutare per lo spago e la scatola era mangiafuoco...(mangiafuoco, era una ragazza che stava sempre in cucina, era più grande di noi, il sopranome le fu dato per la sua grande bocca, poi stava anche in cucina e l'associazione al sopranome fu facile, comunque non ho mai saputo il vero nome di questa ragazza, per tutti era mangiafuoco, lei ci aveva fatto l'abitudine, non si offendeva) Corremmo da lei e le chiedemmo se poteva darci una scatola di latta, un po’ di spago e ai lati della scatola doveva fare anche due fori.mangiafuoco volle sapere cosa avevamo in mente, le spiegammo tutto...sapete e che suor Aurora, che era la suora addetta alla cucina conta anche le latte vuote... le promettemmo che dopo le avremmo ridato tutto indietro, mangiafuoco si fece promettere e giurare che mai avremmo fatto il suo nome, dopo il giuramento, ci disse domani vi do tutto.
La promessa di mangiafuoco fu mantenuta e cosi finalmente avevamo a nostra disposizione le "armi" per il nostro piano.
Alla prima ricreazione in giardino di soppiatto ci avviammo verso il terrazzo, dove avevamo bene occultato la latta, lo spago e la forcina... l’ultima fu presa il giorno prima dalla lavanderia...la forcina, era un bastone che serviva ad alzare la corda dove si stendeva la biancheria..Lo spago era corto ma non ci perdemmo di coraggio, legammo allo spago le cinture dei nostri grembiuli e ottenemmo un bel paniere che calammo sotto al primo limone, con la mazza, davamo delle botte al ramo e cosi il primo limone fu colto..mentre scrivo me la rido ancora... Comunque, con questa nostra strana raccolta riuscimmo a spogliare tutta la bellissima chioma dell'albero e cosi decidemmo di fermarci.
Non so quanti giorni erano passati, stavamo in giardino per la ricreazione, all'improvviso sentimmo due suore che passando tra noi battevano le mani dicendo " ragazze a raccolta, ragazze a raccolta" questo significava che dovevamo fermarci e riunirci perchè qualcosa ci doveva essere comunicato".
Gesù! Verso di noi avanzava la madre superiora con Angeluccio, l'uomo, era tutto rosso e stringeva forte tra le mani la famosa coppola. Noi ladre di limoni ci guardammo, dai nostri sguardi capimmo che nessuno di noi avrebbe mai confessato la verità...udimmo la voce della madre superiora che diceva "ragazze, Angeliuccio qui presente è venuto da me per dirmi che una pianta di limone del suo giardino è stata depredata...lui è convinto che siete state voi e cosi? Un coro di voci gridò NO...Avevano ragione le ragazze a gridare no, perché nessuno tra le ragazze tranne noi poche sapeva la verità. Poi parlò anche Angeliuccio, ragazze, nessuno entra nel mio giardino solo io e mia moglie e certamente non avremmo rubato i nostri limoni. A queste parole la madre superiora ebbe uno scatto... Angeliuccio , vi prego di moderare le parole voi state chiamando ladre le mie ragazze, vi faccio presente che neanche un adulto riuscirebbe a fare i vostri limoni dal nostro terrazzo, dunque, per me la discussione è chiusa, siete libero di andare, queste parole furono confermate dalla madre superiora che si voltò per rientrare in presidenza, accompagnata dalle altre suore. Angeliuccio con molta educazione lasciò passare le suore, poi per ultimo anche lui si avviò per andarsene ma arrivato sotto la soglia della presidenza si fermò di scatto, si girò verso di noi che stavamo ancora "in raccolta" e con due passi enormi ritornò indietro...il suo sguardo era minaccioso, sempre più rosso in volto dopo averci guardato disse...(Qui mi dovete scusare ma devo dire una parolaccia)....
"zoxxole, io non lo so come avete fatto, ma so che siete state voi, si, voi siete le ladre dei miei limoni" la madre superiorea accortasi che l'uomo era ritornato indietro gridò spazientita
La promessa di mangiafuoco fu mantenuta e cosi finalmente avevamo a nostra disposizione le "armi" per il nostro piano.
Alla prima ricreazione in giardino di soppiatto ci avviammo verso il terrazzo, dove avevamo bene occultato la latta, lo spago e la forcina... l’ultima fu presa il giorno prima dalla lavanderia...la forcina, era un bastone che serviva ad alzare la corda dove si stendeva la biancheria..Lo spago era corto ma non ci perdemmo di coraggio, legammo allo spago le cinture dei nostri grembiuli e ottenemmo un bel paniere che calammo sotto al primo limone, con la mazza, davamo delle botte al ramo e cosi il primo limone fu colto..mentre scrivo me la rido ancora... Comunque, con questa nostra strana raccolta riuscimmo a spogliare tutta la bellissima chioma dell'albero e cosi decidemmo di fermarci.
Non so quanti giorni erano passati, stavamo in giardino per la ricreazione, all'improvviso sentimmo due suore che passando tra noi battevano le mani dicendo " ragazze a raccolta, ragazze a raccolta" questo significava che dovevamo fermarci e riunirci perchè qualcosa ci doveva essere comunicato".
Gesù! Verso di noi avanzava la madre superiora con Angeluccio, l'uomo, era tutto rosso e stringeva forte tra le mani la famosa coppola. Noi ladre di limoni ci guardammo, dai nostri sguardi capimmo che nessuno di noi avrebbe mai confessato la verità...udimmo la voce della madre superiora che diceva "ragazze, Angeliuccio qui presente è venuto da me per dirmi che una pianta di limone del suo giardino è stata depredata...lui è convinto che siete state voi e cosi? Un coro di voci gridò NO...Avevano ragione le ragazze a gridare no, perché nessuno tra le ragazze tranne noi poche sapeva la verità. Poi parlò anche Angeliuccio, ragazze, nessuno entra nel mio giardino solo io e mia moglie e certamente non avremmo rubato i nostri limoni. A queste parole la madre superiora ebbe uno scatto... Angeliuccio , vi prego di moderare le parole voi state chiamando ladre le mie ragazze, vi faccio presente che neanche un adulto riuscirebbe a fare i vostri limoni dal nostro terrazzo, dunque, per me la discussione è chiusa, siete libero di andare, queste parole furono confermate dalla madre superiora che si voltò per rientrare in presidenza, accompagnata dalle altre suore. Angeliuccio con molta educazione lasciò passare le suore, poi per ultimo anche lui si avviò per andarsene ma arrivato sotto la soglia della presidenza si fermò di scatto, si girò verso di noi che stavamo ancora "in raccolta" e con due passi enormi ritornò indietro...il suo sguardo era minaccioso, sempre più rosso in volto dopo averci guardato disse...(Qui mi dovete scusare ma devo dire una parolaccia)....
"zoxxole, io non lo so come avete fatto, ma so che siete state voi, si, voi siete le ladre dei miei limoni" la madre superiorea accortasi che l'uomo era ritornato indietro gridò spazientita
" Angeluccio, se non sbaglio vi ho detto che la discussione è terminata, prego, andate via e lasciate in pace le mie ragazze".
Il povero uomo aveva visto giusto, aveva capito che le ladre eravamo noi, ma non era stato creduto, perchè la sua era una verità impossibile!
Certe volte penso a quante verità impossibili la vita ci mette di fronte e noi non le crediamo.
La nostra fu una ragazzata che solo nel tempo ho capito la gravità dello scempio compiuto. Forse sarà per questo che quando ascolto una storia che sembra incredibile io ci credo. Poi, ci sono bugie sciocche e gratuite e queste secondo me sono le più pericolose, perchè dietro di loro si nascondono verità pericolose.
Il povero uomo aveva visto giusto, aveva capito che le ladre eravamo noi, ma non era stato creduto, perchè la sua era una verità impossibile!
Certe volte penso a quante verità impossibili la vita ci mette di fronte e noi non le crediamo.
La nostra fu una ragazzata che solo nel tempo ho capito la gravità dello scempio compiuto. Forse sarà per questo che quando ascolto una storia che sembra incredibile io ci credo. Poi, ci sono bugie sciocche e gratuite e queste secondo me sono le più pericolose, perchè dietro di loro si nascondono verità pericolose.
Vi presento il luogo dove sono stata dai 4 ai 15 anni. Qui dentro sono cresciuta, tra queste mura si è formata la mia anima, qui dentro le nostre piccole anime hanno sperato, gioito, pianto e....
L'entrata del mio collegio.
L'entrata della presidenza che dava sul giardino interno
Sulla vostra sinistra la prima finestra del lungo corridoio
Il giardino, all'epoca non c'erano le grate.
In fondo, Le finestre della prima fila partendo da giù sono quelle del refettorio.
Sopra quelle del dormitorio diviso i due camerate della stessa lunghezza
Quelle in alto delle scuole comunali del paese, anche loro parte del nostro collegio ma vietate a noi educande.
Il muro di cinta che ci divideva dal giardino di Angeluccio.
Su questo prato trovai il mio primo quadrifoglio
e qui si complottava durante la ricreazione contro il nostro nemico ( Le suore). L'unico momento che si poteva parlare In fondo sulla sinistra l'entrata della cucina
In fondo dove si trova la porticina verde si può
vedere la parte del terrazzo alta che è la continuazione della camerata L'ultima finestra al primo piano era l'infermeria dove per tre mesi la sottoscritta e stata a letto ammalata
Vi racconterò i miei tre mesi a letto e il perchè?
Da questo muro si alzava l'albero di limone.
La porticina era l'entrata della cucina che si apriva solo dall'interno.
E' rimasta cosi
Dove ho vissuto dai 4 ai 15 anni a 15 anni scappai Oggi è la villa comunale del paese, dove molto spesso porto i miei nipotini...quello che provo non lo so dire...mai avrei pensato che a distanza di anni i miei nipotini avessero giocato dove ha giocato la loro nonna da piccola.
Mentre li guardo giocare strani sentimenti mi passano per la mente che vanno diritti al cuore e non è raro che guardo il cielo e sottovoce dico...Grazie! il perchè, non lo so o forse lo so molto bene...
Cara Rosy,
RispondiEliminami hai commossa.
Non riesco a commentare.
Ti immagino in quei luoghi...
Ti immagino giorno dopo giorno protetta dalla vita che pullula caotica fuori...
Ti immagino di tentare di portare un pò di quella vita dentro quelle mura sia pure attraverso dei limoni.
Capisco il concetto che esprimi e che è sacrosanto... ma ci sono delle azioni ingenue e che in qualche modo ci fanno bene che nascono come compensazione
Non voglio fare assolutamente la psicologa, ma questo pensiero mi è nato spontaneo e prorompente e mi pare che sia una di quelle ragazzate che restano gioiosamente nel cuore
Non riesco che a dire che ogni immagine mi a commosso nel pensare che hai avuto tante esperienze. Buona serata cara Rosy.
RispondiEliminaTomaso
Cara Rosy, come si fa a non commuoversi? Hai condiviso una parte della tua vita e ci hai permesso di vedere, attraverso foto meravigliose, dove l'hai vissuta.
RispondiEliminaGrazie cara amica!
Lara
Cara Rosy ,
RispondiEliminaquesta è una ragazzata , diverso quando la verità è così grande da condizionare anche la vita degli altri . Può fare tanto male , ma non per questo deve essere taciuta . Anche lei ha le sue ore che solitamente coincidono sempre con quelle dell'amore !
Ti rivedo bambina fra quelle mura e quel verde e capisco i tuoi sentimenti perchè anch'io penso spesso ai luoghi in cui sono cresciuta e a tutte le monellerie che ho combinato .... Almeno avrò qualcosa da raccontare ai mie nipotini , li vedrò ridere e compiacersi di avere una nonna così "matta".
Ciao cara , buona giornata!
Ciao Rosellina, ti ho immaginata da piccola in quel collegio, un pò ribelle e con tanta voglia di evasione. Il racconto del "dono dei limoni che vi faceste" è veramente carino, a volte ci sono cose che non si possono spiegare..ora lì ci giocano i nipotini ed è una cosa bella ..e la vita va avanti...
RispondiEliminaps.un giorno ti racconterò dei miei pomodori:-))Baci
Buon di Rosy,
RispondiEliminaun bacio affettuoso e una coccola al tuo bel cuore
Ciao Rosy, leggendo quello che hai scritto ti ho ammirata, ci vuole coraggio a parlare del passato e con una vena di simpatica ironia, come fai tu, lo allieti e ci fai partecipare.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona serata:-)
Che forza ragazze!
RispondiEliminaSiete riuscite a farla in barba ad Angeluccio e alle suore.
Certo il posto è bello, attualmente però è meglio di quello di quei tempi.
Dai 4 ai 15 anni, hai vissuto in quel luogo che prende corpo nelle foto che hai condiviso.
RispondiElimina11 lunghi anni, un pezzo di vita! Ti immagino in quell'edificio e in quel parco, piccola con un gran coraggio per vincere la paura...
E sei riuscita a farcela per diventare quell'essere meraviglioso che sei...
Grazie.
Per
RispondiEliminacizin
Tomaso
Lara
Paola
riri
Nicola
Aldo
Cari tutti crescere in collegio non è facile, per niente
Eravamo 100 educande, si partiva dai tre anni fino ai 20
La parola in assoluto in quelle mura era: Ordine e disciplina.
Li dentro tutto era scandito, tutto era ad orario
Si iniziava dalle sei del mattino con il risveglio fino alle otto e mezza di sera.
Tutti i giorni erano da rispettare, anche la ricreazione aveva il suo orario due ore dopo pranzo e mezz'ora dopo cena dopo il silenzio.
La nostra giornata: scuola, preghiere, campanelle, silenzio, ubbidienza e castighi per chi sbagliava.
Ogni settimana confessione
e che ci dovevo dire al prete?
E cosi mi inventavo i peccati
comunione tutte le mattine.
Tre rosari al giorno
Li tra quelle mura alte un solo sentimento era necessario a tutte noi ragazze per me è il più bello. Il sentimento della solidarietà, in questo sentimento ci sono racchiusi infiniti sentimenti
Tra quelle mure ho imparato ad essere fedele e solidale, era l'unico modo per proteggerci e sopravvivere, si, sopravvivere ai castighi alle botte a letto senza cena e cosi eravamo
una per tutti e tutte per una
Ma cerano anche le spione e le furbette ma da quelle ci si riparava bene, venivano emarginate.
Li dentro in piccolo c'era tutto quello che poi trovai fuori.
Li dentro imparai il senso vero dell'amicizia, che mai va tradita e chi tradiva era allontanata da tutti.
Fuori invece trovai tanta falsità e ci volle del tempo per inserirmi in un mondo che non conoscevo bene.
Un mondo dove mai c'era chiarezza, mai c'era quella verità che illumina solo i cuori bambini.
Mi inoltrai in questo mondo esterno e quanti vili "schiaffi" che ho preso-
Ma a dire il vero non sono cambiata sono rimasta con il cuore di allora e vado avanti sempre con quei sentimenti che da bimba imparai tra quelle mura.
Noi educande crescevamo in fretta e forse è stato anche un bene per noi non abbiamo conosciuto i famosi tempi di crescita
tra le suore e la vita di questa comunità si cresceva in fretta.
Dopo tanto ordine e disciplina odio l'ordine, la disciplina e il silenzio.
Tre cose che mi sono rimaste attaccate addosso e mi opprimano
Ho scritto un papiello.
Scusatemi
Un bacio a tutti e buona serata a chi legge questa sera e buongiorno a chi legge domani mattina.
Annarita cara, li sono cresciuta dai 4 anni ai 15 per poi scappare.
RispondiEliminaCome ho scritto già li dentro in piccolo c'era tutto quello che poi trovai in misura gigantesca fuori
e non sapevo come difendermi e cosi mi buttai nella lettura e se oggi valgo un pochino devo ringraziare ai tanti scrittori e poeti che hanno plasmato la mia anima con le loro parole.
Questo mio incontro con loro forse, è stata l'unica mia vera fortuna.
Ti abbraccio TVB
ciao
Cara Rosy,
RispondiEliminagrazie!!!
Ora ti conosco meglio e ti stimo ancora di più.
Da subito mi ha colpito il tuo carattere e il tuo gran cuore...due cose rare e preziose.
We...mo basta, se no ti faccio troppi complimenti...e mi commuovo un'altra volta.
Ti abbraccio forte.
Un bacio
Cizin, basta con i complimenti hai ragione
RispondiEliminapoi finisce che me la tiro troppo
e non sta bene.
Anche tu mi piaci,
da quando ti frequento.
Stima ricambiata
Un bacio e buona serata
Buon dì Rosy,
RispondiEliminaper un pò di giorni avrò ospiti e non so quando potrò passare, ma un minuto per salutarti lo trovo di sicuro.
Un bacio
E chi non ne ha fatte,di ragazzate! ed anche più pericolose,se penso alle mie.
RispondiEliminaSolo che mia madre le scopriva sempre perchè se non parlavamo la punizione era anche per i miei fratelli,più piccoli ed io alla fine confessavo
non tanto per generosità ma perchè non mi avrebbero più aiutata!.
Un abbraccio,Rosy.
Non sono riuscita a capire come inserire il programma di ascolto,mi devo impegnare un po di più.
Per chicchina ne abbiamo fatte tutte di ragazzate
RispondiEliminama se pensi che noi ne eravamo in cento
immagina quante ne abbiamo fatte
Pensa che una volta ho saltato dal primo piano e fortunatamente sono caduta sulla cima dell'albero che stava sotto, perchè era il periodo che mi ero fissata che ero brava a fare i salti.
Un bacio chicchina. ciao
eheheheheheh, Rosy Rosy, mi hai fatto tanto ridere...
RispondiEliminache dirti, hai ragione, ognuno ha la sua verità. Nel tuo caso siete state fortunate, ma era una marachella simpatica ed in fin dei conti innocua (e avete avuto anche molto ingegno!), e quindi si è potuto occultare la realtà, nascondere il vero.
Forse è come dici tu, ci sono verità che difficilmente si potranno svelare, ma chissà... in fondo tu ci hai rivelato la verità, quindi alla fine è venuta a galla, magari passa di qua per il blog la nipote di Angeluccio e legge la storia che il nonno aveva raccontato ai suoi nipoti, la storia del furto di limoni mai confessato!!!
Rosy, tu hai un vero animo da folletto!
Un bacione
Follettina, non ci avevo mai pensato che qualche nipote di Angeluccio
RispondiEliminapuò leggere questa storia e metti caso che il nonno l'abbia raccontata...
allora è proprio vero il vecchio saggio che dice...
Quello che non si fa non si sà
Qui l'unica follettina sei tu
questo titolo appartiene esclusivamente a te.
Bacione