.jpgd.jpg)
**********
Nicolò è un bellissimo ragazzo, di modi garbati, ha occhi neri e profondi come il suo papà, ha sempre la parola giusta al momento giusto, se non fosse per quell'alone di mistero che l'avvolge e che tanta ansia da alla sua famiglia.Nico ha l'abitudine di allontanarsi da casa per ritornare dopo tre giorni e tre notti. La zia e i fratelli son preoccupati di questa storia, anche perché Nico non racconta nulla di se ne di quello che fa
Claudia e Mario hanno tentato diverse volte di chiedere al fratello dove va e cosa fa nei giorni che è lontano da casa ma la domanda dei fratelli cade sempre nel vuoto.
Zia Rob decise di affrontare il nipote e chiarire una volta per sempre a cosa erano dovute queste sue assenze.
Una mattina a colazione senza nessun preambolo la zia affronta il discorso, usando parole dure e amareggiate.
Nicolò, ho deciso che andrò alla montagna da Tom e lo metterò al corrente di queste tue scappate di casa, in fondo è tuo padre, ha il diritto di sapere, e lui saprà cosa fare.
Il ragazzo, guarda la zia e con una voce molto pacata la rassicura che non sarebbe successo più, di stare tranquilla e di non dire nulla a Tom.
Dopo colazione, Nico alzandosi da tavola informa la zia che quando lo vuole lo trova nella legnaia a spaccar legna.
Lo sguardo della donna dal giardino di casa accompagna la bella figura del nipote fino a che non lo vede entrare nella legnaia.
Rientrando in casa la donna diventò triste, da un po di tempo avvertiva una strana stanchezza che non la lasciava mai. Pregava Dio di darle ancora un po' di salute, non per lei ma chi avrebbe curato i ragazzi? Da quando Tom se ne era andato erano passati nove anni, Claudia ne aveva ormai diciotto, Nico 17, Mario 16. Andavano bene a scuola, erano tre ragazzi speciali, oltre che belli. La donna ogni tanto riordinava la camera di Tom, toglieva la polvere e rifaceva il letto, sperando sempre che Tom tornasse a casa dai suoi figli.
Quel giorno sarebbe andata lei a portare da mangiare a Tom, non lo vedeva da nove anni e voleva capire ancora quanto tempo sarebbe rimasto alla montagna. Rob non si sentiva bene, aveva dei strani dolori alle gambe che la tormentavano, ma non diceva nulla ai ragazzi ma voleva avvertire Tom che qualunque cosa le fosse successa, questa volta, era lei che avrebbe chiesto a lui di provvedere ai ragazzi.
Nico doveva avvertire zio Zibi, che non sarebbe stato più possibile andare da lui per interi giorni e si avviò lesto verso la legnaia, ma non per tagliar legna. Il ragazzo ricordò il giorno magico che incontrò zio zibì
Anni prima era tutto intento a spaccar legna, quando si senti tirare i pantaloni, guardò verso giù e vide che ai suoi piedi c'era un piccolo folletto, passato il primo stupore si abbassò per meglio vedere ma il follettino saltò ridendo sulle sue spalle e gli disse: sono il folletto zibì, non aver paura sono qui per te e per te sarò zio zibì.
Sono stato mandato dal popolo delle stelle per donarti dei poteri e girandosi verso due massi che da anni stavano al centro del grande stanzone della legnaia il folletto disse al ragazzo, guarda! Nico vide che i grandi massi si spostarono come due sassolini, sotto i sassi c'era una botola che si apri e sotto la botola c'era una scala.
Vieni disse il folletto con un bel sorriso scendiamo.
Il ragazzo non sapeva se era sveglio o era tutto un sogno, il follettino cominciò a scendere le scale invitando il ragazzo a scendere con lui
Nico lo segui, alla fine della scala si trovò in un grandissimo stanzone, tutto illuminato, ma non sapeva che luce fosse e da dove venisse tanta luce.
La voce del folletto le stava dicendo qualcosa che lui non afferrava, la sua attenzione si concentrò su un grandissimo tavolo di grandi dimensioni e oggetti sparsi riempivano il tavolo di cose strane mai viste
Il folletto segui lo sguardo di Nico e sorridendo gli disse: non guardare il disordine che c'è su quel tavolo, sono un folletto molto disordinato, certe volte non so neppure io dove mettere le mani ma so che tu sei un ragazzo ordinato, ho bisogno di un assistente che mi aiuti a tenere in ordine un po' il mio tavolo da lavoro.
Se ti fa piacere, potrai venire da me e restare con me ogni tanto un paio di giorni, vedrai quante meraviglie scoprirai ma la prima cosa da fare se accetti è darti il potere di spostare i massi, vieni, andiamo su
Risalirono le scale una volta sopra nello stanzone della legnaia, il folletto guardando fisso negli occhi il ragazzo, le sussurrò...rimetti i massi a posto, li devi solo fissare intensamente, Nico obbedì all'invito del folletto e con sua grande meraviglia vide i massi rotolare da soli coprendo la botola.
Ma adesso doveva avvertire zio Zibì che non sarebbe più potuto andare da lui interi giorni,l'aveva promesso alla zia.
Entra nella legnaia si dirige verso i sassi, li guarda intensamente i sassi si spostano, la botola si apre scende di corsa le scale, entra nello stanzone e lo accoglie la stessa luce magica del primo giorno, lo zio senza voltarsi e con un un timbro di voce serio gli dice: ritorna a casa, Nico, presto, corri, c'è Tom che ti aspetta
Il ragazzo passato il primo stupore, senza far domande risale di corsa le scale, non chiude ne botola e ne rimette a posto i sassi, corre veloce verso casa, accompagnato dalla voce di zio Zibì...
corri c'è Tom che ti aspetta! corri c'è Tom che ti aspetta!
Nicolò arriva a casa, spinge la porta d'entrata strillando papà! papà! papà! Zia Rob gli va incontro = non strillare, Tom non sta bene, aspetta te e nel suo letto, va figlio mio...
Continua...
Puntate già postate Prima - seconda -Terza - Quarta -cinque -sesta
**********