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lunedì 31 maggio 2010

L'architettura umana

Un post speciale!
Speciale?  Specialissimo! 
Evviva le nonne di ieri e quelle sprint di oggi! 

Credo che dedicare un post alle nonne è doveroso. Secondo me  alla Donna le si dovrebbe costruire un monumento. Il mondo della Donna è meraviglioso e inoltre, è sua   la mano  che culla il mondo.


C'era una volta un piccolo mondo...
quello delle nonne. Ora, non c'è più quel mondo. Le nonne ci sono ancora, ma sono gagliarde, canterine, ballerine e usano il computer.  Insomma sanno stare al passo con la vita.
Potete ammirare le nonne di oggi  nei video che ho fatto sabato scorso al saggio dell'associaciazione 50 e più di Caserta
La nonna di oggi, continua a essere nonna, continua a fare le stesse cose delle nostre nonne di un tempo. Tra nipoti, mariti, cucina e chi più ne ha ne mette... ma trova il tempo anche per lei.  Chi ha la mia età ha avuto l'onore di veder cambiare tante cose, e non tutti i cambiamenti sono stati dannosi.
Sabato mi sono commossa a vedere tante nonne che hanno dato il saggio di fine anno che l'associazione
prepara per loro ogni anno. Ho visto volti felici, sorridenti e tanti nipoti assistere al saggio della nonna
Avrei voluto filmare tutto, ma la mia digitale, ad un certo punto mi manda la scritta- Memoria esaurita-
Ma la memoria dell'umanità non si esaurirà mai.
  Ci racconta che una volta c'era un piccolo mondo di nonne che sapevano riempire la nostra infanzia di dolci di racconti e di carezze e con i loro enormi fazzoletti asciugavano le nostre lacrime quando avevamo la "bua! La bua era il dolore che sentivamo dopo una caduta e piangevamo. (I rimedi amarosi delle nostre nonne)

La loro vita ruotava per una vita intera attorno alla famiglia.


Oggi la nonna è sprint  aggiornata...
Evviva le nonne, che stanno dimostrando sempre più di essere Donne,  e si è Donne ad ogni età.


Un pensiero al nonno sprint, i quali accompagnano le nonne nei balli e in questa bellissima  manifestazione.




ECCO LE NONNE DI OGGI







Buona settimana a tutti! 



 Janas ha detto...Il titolo di questo post lo trovo semplicemente stupendo. E' significativo di quanto le nonne siano importanti, un sostegno fisico e morale. Loro sono lì, attente, aiutano, consigliano, accompagnano... Cara Rosy, iniziamo una nuova settimana con allegria, colori e idee, tante idee...
31 maggio 2010 13.45


 Paola ha detto...
"...è sua la mano che culla il mondo". con questa frase hai detto tutto quanto c'era da dire per celebrare la Donna. Un post molto bello e pieno di significato. Le nonne poi, sono molto importanti.. è immensamente triste quando vengono a mancare. Un abbraccio
31 maggio 2010 16.43


 il monticiano ha detto...
Eh no, cara Rosy, cosìnon si fa, mi fai emozionare troppo sia per il post con le tue parole sia per i due video con quelle belle canzoni che m'hanno fatto venire la pelle d'oca. Grazie mia cara, grazie infinite.


 Viviana r ha detto...
Un post veramente speciale che dice quanto sono speciali le donne. Peccato che troppo spesso le nonne come i nonni, vengano "parcheggiati" da figli troppo egoisti che non vogliono la palla al piede. Le nonne sono un bene preziosissimo per figli e nipoti. Io ne ringrazio una in particolare che mi ha dato la forza di rialzare la testa e tornare a sorridere alla vita. Buona vita, Viviana P.S. si consiglia di acquistare una scheda di memoria piu grande per non rimanere a secco nel momento piu bello.
31 maggio 2010 18.17


 Armando ha detto...
Le donne sono il senso della vita. Creano vita e donano amore. Se i giovani invece di schivare e parcheggiare i cosiddetti nonni si mettessero ad ascoltarli scoprirebbero un sacco di cose che prima non sapevano. Oggi i giovani pensano di essere istruiti ma per me si può essere ignoranti anche con una laurea. un saluto
01 giugno 2010 14.50


Annarita ha detto...
Anche io, come Aldo, mi sono commossa per i video. Vedere tanto entusiasmo e slancio non può non commuovere. Ho letto con piacere le riflessioni dei lettori sul valore delle nonne, due volte donne e mamme! Le figure dei nonni, ci metto anche i maschietti, sono fondamentali. Essi costituiscono le nostre radici viventi. La loro pazienza, le loro favole, le loro risposte alle nostre richieste di affetto, sono un grande patrimonio, e danno il senso della continuità. Attraverso un patto generazionale si rinsaldano i legami e si impara a costruirne di nuovi nel segno dell'amore. Un abbraccio grande. Ps: io penso di conoscere la nonna cui si riferisce Viv.
02 giugno 2010 00.09


 Gaetano ha detto...
Ma cosa si dicevano gli innamorati al tempo delle nostre nonne? Solo parole d'amore? Non sempre, per esempio, s'intrecciava nei loro pensieri e parole la Patria, più di quanto si possa immaginare. Il loro tempo era l'inizio del secolo scorso in cui era forte l'irredentismo. Perciò poteva capitare che il nome della nonna si chiamasse Italia e non quella effettiva, come nel caso di una lettera di mio nonno paterno indirizzata alla sua Gina, un paio di anni prima che la sposasse. Credo di onorarli col mostrare il testo di questa lettera, giusto in concomitanza alla festa della Repubblica di oggi 2 giugno. Nella ricorrenza del 2 giugno 2006 questa lettera fu pubblicata dal sito internet Forze Armate Org - vedi qui.  Ecco il testo della lettera: 26.2.1909 A te Gina È solo degli angioli il sognare???... Nello sfondo ardente d'un "incantevole tramonto, discerno ergersi, qual candida nube nell'orizzonte, una forma vaga che ha del soprannaturale, del paradisiaco. Le scultoree forme poste a traverso i raggi del rosso sole morente, spiccano maestosamente e circonfuse d'un'aureola divina sembrava emanare terribili e deliziosissimi fluidi magnetici che costringono tutte le creature poste al raggio d'esse a rimanere fisse, incantate estasiate. Veste un lungo camice bianco con goffe di trina, del medesimo colore, che dal gomito pende maestosamente fin giù le mani inguantate a bianco. Le cinge la vita una ghirlanda di verdi foglie di quercia che artisticamente legate al fianco sinistro sembrano pendere da quel lato in dolce abbandono. Sulle belle, chiome castagne ammantate con finita arte, posa larga corona d'Alloro e sul davanti di essa, quasi ad emblema di insuperabilità, erge sublime fulgida una stella. A tracolla, porta un largo e lungo nastro tricolore che posato sulla spalla destra scende blandamente obliquo fin all'anca sinistra, ove termina formando una grande e magnifica nocca. Il viso, coperto da piccola maschera non può discernersi, ma dalla dimensione di esso e dal fulgido sguardo emesso attraverso i fori della pendente copertura, si intuisce con matematica certezza esser degno del corpo che lo porta. Essa dirige i passi alla mia volta con andatura celere e maestosa. Io assiso in un cantuccio d'una caverna esistente nella scoscesa parete di una rude roccia isolata, sto guardingo a scrutare le minime mosse di quella nuova Silfide vivente, deciso soffocare qualunque sentimento che essa sarebbe stata capace farmi nascere in cuore. Intanto essa avanzava, avanzava sempre......... La potenza magnetica del suo sguardo, che in sulle prime avea trovato in me un corpo neutrale cominciò a far presa. Tentai allora evitare quei raggi visivi e mi rannicchiai il più che possibile onde sfuggire a quella potenza ignota ed arcana; ma mio malgrado guardavo fisso anch’io. Un dolce torpore e un tremito indefinibile avea assalito il mio corpo, facendolo sudare a freddo. Volli alzarmi, provare fuggire, ma rimasi lì fermo, spossato, annientato, con lo sguardo stupito, ma fisso su quella sirena che quale irruente onda marina riversava su di me tutto il di lei fluido. E così stetti finch'ella mi fu vicina.
 Seguito al successivo commento Gaetano
02 giugno 2010 20.59


 Gaetano ha detto...
Seguito Con mosse da Dea mi si fermò a due passi e tendendomi un'incantevole mano, con voce che fece scuotere tutte le fibre del mio essere disse piano piano: «Fin dal mio sorgere ti vidi ed a te vengo.........Mi chiamo Italia e sola, vengo a cercare in te quel che sia capace di sicuro appoggio, amore e difesa; tu quale cavaliere, lo sai, lo senti, lo puoi fare. Nasco proprio oggi, e nel germoglio della mia nuova vita affido a te il mio essere che fin'oggi ha posseduto un animo sempre deluso e deriso». Stette per un po' silenziosa indi toltasi con infinita grazia la mascherina e ritornando a porgermi la manina, aggiunse: «Accetti??». Quale ebete io stavo a guardare, guardare ancora, quando quell'ultima parola e la vista del volto mi colpì al cervello............saltai di scatto, afferrai la mano che mi venia posta e con stretta atroce la portai al cuore, che dalla massima freddezza era passato alla massima caloricità, indi alle labbra e dopo avea deposto il più santo dei baci mi spinsi d'un passo avanti......due braccia mi accolsero. Quanto tempo si rimase così?...... Io piangevo e le lacrime calde che sgorgavano copiose dai miei occhi, da lungo tempo aridi, venivano assorbite dall’Italia che confortavami a carezze. «Accetti??!!......». Sentii ancora ripetermi come un sussurro... Allora senza aprire bocca guardandola a lungo, mi sciolsi dall’abbraccio e presola per mano la condussi fuori dalla caverna. Nel prato verde che come tappeto infinito stendesi innanzi, raccolsi con la mano libera i migliori fiori ivi esistenti, indi sceltone uno rosso lo porsi ad essa, gli altri li disposi a casaccio, con mano tremante attorno alle di lei chiome e veste, ed inginocchiatomi a lei dinnanzi, tenendo sempre la di lei mano stretta nella mia risposi fra l'emozione: «Abbi infinita fiducia, amore e pazienza;...oggi ricorre la tua nascita, la tua rinascita alla vita e con essa ricorre anche la mia; vivi sicura, se oggi siamo rinati in due morremo, ed assieme...». Nell'orizzonte intanto splendeva la luna, che con i suoi materni raggi illuminando la coppia, rendevala un gruppo divino, quasi a formarne l’apoteosi della giornata trascorsa incantevole a glorificare la natura che sempre tacita godeva. Gli usignuoli melodicamente lanciavano le loro flebili note al cielo in segno di gaudio celeste. G. Barbella (Gaetano Barbella - ndr) Il nipote Gaetano Barbella

16 commenti:

  1. Il titolo di questo post lo trovo semplicemente stupendo.
    E' significativo di quanto le nonne siano importanti, un sostegno fisico e morale. Loro sono lì, attente, aiutano, consigliano, accompagnano...
    Cara Rosy, iniziamo una nuova settimana con allegria, colori e idee, tante idee...

    RispondiElimina
  2. "...è sua la mano che culla il mondo". con questa frase hai detto tutto quanto c'era da dire per celebrare la Donna. Un post molto bello e pieno di significato.
    Le nonne poi, sono molto importanti.. è immensamente triste quando vengono a mancare.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  3. Eh no, cara Rosy, cosìnon si fa, mi fai emozionare troppo sia per il post con le tue parole sia per i due video con quelle belle canzoni che m'hanno fatto venire la pelle d'oca.
    Grazie mia cara, grazie infinite.

    RispondiElimina
  4. Un post veramente speciale che dice quanto sono speciali le donne. Peccato che troppo spesso le nonne come i nonni, vengano "parcheggiati" da figli troppo egoisti che non vogliono la palla al piede. Le nonne sono un bene preziosissimo per figli e nipoti. Io ne ringrazio una in particolare che mi ha dato la forza di rialzare la testa e tornare a sorridere alla vita. Buona vita, Viviana

    P.S. si consiglia di acquistare una scheda di memoria piu grande per non rimanere a secco nel momento piu bello.

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  5. Follettina, le nonne sono importanti, sono due volte mamme.
    Un bacio e buona serata ciao.

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  6. Cara Paola, siamo noi donne che culliamo il mondo, e in questa parola, c'è la grande responsabilità della donna.
    Ma la donna è grande! sa fare mille cose e tutte insieme, non conosce riposo e offre tutta se stessa.
    Sa perdonare, tutto e solo chi sa perdonare sa amare veramente.
    Io sono contenta di essere donna
    e se nascessi mille volte, mille volte vorrei essere Donna.

    Ti abbraccio a Donna a Donna.
    A presto!

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  7. Alduccio mio sabato è stata una bella serata.
    Peccato che la memoria della digitale non mi ha fatto riprendere tutto lo spettacolo, è stato tutto molto bello.
    Alla fine dello spettacolo, lo stesso coro hanno cantato il Nabucco
    bravissime.
    La direttrice dello spettacolo ha reso noto, che Roma visto il risultato di questo coro di nonne
    ha distanziato per loro una somma per fare in modo di migliorare sempre.

    Hai ragione a emozionarti, solo gli animi sensibili sanno apprezzare queste voci che nel loro piccolo tanto hanno saputo dare.

    Ti abbraccio Aldo
    poco vengo da te so che hai parlato della tua celestina già letto, ma poi i nipoti mi hanno come dire bloccata.
    A prestissimo
    ciao

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  8. Cara Viviana, mi fa sempre piacere quando passi a leggermi.
    Il tuo commento non fa una piega.
    Ma la vita è un boomerang,prima o poi tutto ritorna e certe volte si paga il tutto anche con gli interessi.
    Le nonne, forse non avranno la stessa intelligenza dei nipoti, ma hanno l'esperienza,è la vita e fatta di esperienze.
    Questa ci insegna che tante cose dette, fatte, credute alla fin fine risultano solo un abbaglio.
    L'intelligenza ti fa essere preparata su tante cose, ma l'esperienza ti forma
    Alla nostra età si parla da "esperti"
    Non conosco la nonna di cui parli, ma una cosa è certa che saper raccogliere l'esperienza che parla non è da tutti e tu sei stata in gamba, ad ascoltare l'esperienza.

    Buona vita anche te con tutto il cuore
    Ti abbraccio ciao

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  9. PS X Viviana
    Hai ragione devo cambiare la memoria alla digitale.
    Ciao
    bacio.

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  10. Le donne sono il senso della vita. Creano vita e donano amore. Se i giovani invece di schivare e parcheggiare i cosiddetti nonni si mettessero ad ascoltarli scoprirebbero un sacco di cose che prima non sapevano. Oggi i giovani pensano di essere istruiti ma per me si può essere ignoranti anche con una laurea.

    un saluto

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  11. Grazie Armando della bella considerazione che hai delle donne.

    Oggi, l'esperienza di una vita, conta assai poco, ci sono tante informazioni che arrivano ai giovani, e questo fa credere a loro che sanno tutto.
    Ma la vita, è ben diversa, leggere nel libro della vita è assai difficile.
    Ma come si dice, ognuno deve maturare attraverso le proprie esperienze.
    Ma tendere l'orecchio verso chi ha vissuto di più non farebbe male.

    Sulla titolo di studio, sono d'accordo a metà con te, se si studia bene credimi, nella vita vale, eccome vale.

    Saluti a te e grazie della visita e della bellissima testimonianza sulla Donna.

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  12. Anche io, come Aldo, mi sono commossa per i video.

    Vedere tanto entusiasmo e slancio non può non commuovere. Ho letto con piacere le riflessioni dei lettori sul valore delle nonne, due volte donne e mamme!

    Le figure dei nonni, ci metto anche i maschietti, sono fondamentali. Essi costituiscono le nostre radici viventi.

    La loro pazienza, le loro favole, le loro risposte alle nostre richieste di affetto, sono un grande patrimonio, e danno il senso della continuità. Attraverso un patto generazionale si rinsaldano i legami e si impara a costruirne di nuovi nel segno dell'amore.

    Un abbraccio grande.

    Ps: io penso di conoscere la nonna cui si riferisce Viv.

    RispondiElimina
  13. Cara Annarita, la nonna è mamma due volte e per questo soffre due volte in più e gioisce anche due volte in più

    Quando un nipote sta male, soffri per il nipote e soffri pensando al dolore dei tuoi figli.
    Stai li che ti senti morire e stai zitta, e sorridi perchè capisci che devi dare forza, e forza non ne hai, ma l'amore è cosi grande e te ne da tanta.

    Quando poi li vedi felici allora sei ricompensata, sei doppiamente felice.
    Queste sono le nonne.
    Oltre a preparare i dolci, i gnocchi, le patatine fritte, diventi complice dei nipotini.
    Attraverso loro rivedi i tuoi figli piccoli, e poi i nonni sono importanti, per tante cose.

    Dopo i genitori le figure più importanti sono i nonni

    Io sono tre le nonne fortunate ho avuto anche la grande gioia di essere scelta come madrina di battesimo per la mia piccola e preziosa Claudia e non è poco.

    Abbraccio ricambiato.

    PS pensi di conoscere la nonna a cui allude Viviana? Però!

    RispondiElimina
  14. Ma cosa si dicevano gli innamorati al tempo delle nostre nonne? Solo parole d'amore? Non sempre, per esempio, s'intrecciava nei loro pensieri e parole la Patria, più di quanto si possa immaginare. Il loro tempo era l'inizio del secolo scorso in cui era forte l'irredentismo. Perciò poteva capitare che il nome della nonna si chiamasse Italia e non quella effettiva, come nel caso di una lettera di mio nonno paterno indirizzata alla sua Gina, un paio di anni prima che la sposasse. Credo di onorarli col mostrare il testo di questa lettera, giusto in concomitanza alla festa della Repubblica di oggi 2 giugno. Nella ricorrenza del 2 giugno 2006 questa lettera fu pubblicata dal sito internet Forze Armate Org - vedi qui.

    Ecco il testo della lettera:

    26.2.1909
    A te Gina
    È solo degli angioli il sognare???... Nello sfondo ardente d'un "incantevole tramonto, discerno ergersi, qual candida nube nell'orizzonte, una forma vaga che ha del soprannaturale, del paradisiaco. Le scultoree forme poste a traverso i raggi del rosso sole morente, spiccano maestosamente e circonfuse d'un'aureola divina sembrava emanare terribili e deliziosissimi fluidi magnetici che costringono tutte le creature poste al raggio d'esse a rimanere fisse, incantate estasiate. Veste un lungo camice bianco con goffe di trina, del medesimo colore, che dal gomito pende maestosamente fin giù le mani inguantate a bianco. Le cinge la vita una ghirlanda di verdi foglie di quercia che artisticamente legate al fianco sinistro sembrano pendere da quel lato in dolce abbandono. Sulle belle, chiome castagne ammantate con
    finita arte, posa larga corona d'Alloro e sul davanti di essa, quasi ad emblema di insuperabilità, erge sublime fulgida una stella. A tracolla, porta un largo e lungo nastro tricolore che posato sulla spalla destra scende
    blandamente obliquo fin all'anca sinistra, ove termina formando una grande e magnifica nocca. Il viso, coperto da piccola maschera non può discernersi, ma dalla dimensione di esso e dal fulgido sguardo emesso attraverso i fori della pendente copertura, si intuisce con matematica certezza esser degno del corpo che lo porta. Essa dirige i passi alla mia volta con andatura celere e maestosa. Io assiso in un cantuccio d'una caverna esistente nella scoscesa parete di una rude roccia isolata, sto guardingo a scrutare le minime mosse di quella nuova Silfide vivente, deciso soffocare qualunque sentimento che essa sarebbe stata capace farmi nascere in cuore. Intanto essa avanzava, avanzava sempre......... La potenza magnetica del suo sguardo, che in sulle prime avea trovato in me un corpo neutrale cominciò a far presa. Tentai allora evitare quei raggi visivi e mi rannicchiai il più che possibile onde sfuggire a quella potenza ignota ed arcana; ma mio malgrado guardavo fisso anch’io. Un dolce torpore e un tremito indefinibile avea assalito il mio corpo, facendolo sudare a freddo. Volli alzarmi, provare fuggire, ma rimasi lì fermo, spossato, annientato, con lo sguardo stupito, ma fisso su quella sirena che quale irruente onda marina riversava su di me tutto il di lei fluido. E così stetti finch'ella mi fu vicina.

    Seguito al successivo commento

    Gaetano

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  15. Seguito

    Con mosse da Dea mi si fermò a due passi e tendendomi un'incantevole mano, con voce che fece scuotere tutte le fibre del mio essere disse piano piano: «Fin dal mio sorgere ti vidi ed a te vengo.........Mi chiamo Italia e sola, vengo a cercare in te quel che sia capace di sicuro appoggio, amore e difesa; tu quale cavaliere, lo sai, lo senti, lo puoi fare. Nasco proprio oggi, e nel germoglio della mia nuova vita affido a te il mio essere che fin'oggi ha posseduto un animo sempre deluso e deriso». Stette per un po' silenziosa indi toltasi con infinita grazia la mascherina e ritornando a porgermi la manina, aggiunse: «Accetti??». Quale ebete io stavo a guardare, guardare ancora, quando quell'ultima parola e la vista del volto mi colpì al cervello............saltai di scatto, afferrai la mano che mi venia posta e con stretta atroce la portai al cuore, che dalla massima freddezza era passato alla massima caloricità, indi alle labbra e dopo avea deposto il più santo dei baci mi spinsi d'un passo avanti......due braccia mi accolsero. Quanto tempo si rimase così?...... Io piangevo e le lacrime calde che sgorgavano copiose dai miei occhi, da lungo tempo aridi, venivano assorbite dall’Italia che confortavami a carezze. «Accetti??!!......». Sentii ancora ripetermi come un sussurro... Allora senza aprire bocca guardandola a lungo, mi sciolsi dall’abbraccio e presola per mano la condussi fuori dalla caverna. Nel prato verde che come tappeto infinito stendesi innanzi, raccolsi con la mano libera i migliori fiori ivi esistenti, indi sceltone uno rosso lo porsi ad essa, gli altri li disposi a casaccio, con mano tremante attorno alle di lei chiome e veste, ed inginocchiatomi a lei dinnanzi, tenendo sempre la di lei mano stretta nella mia risposi fra l'emozione: «Abbi infinita fiducia, amore e pazienza;...oggi ricorre la tua nascita, la tua rinascita alla vita e con essa ricorre anche la mia; vivi sicura, se oggi siamo rinati in due morremo, ed assieme...». Nell'orizzonte intanto splendeva la luna, che con i suoi materni raggi illuminando la coppia, rendevala un gruppo divino, quasi a formarne l’apoteosi della giornata trascorsa incantevole a glorificare la natura che sempre tacita godeva. Gli usignuoli melodicamente lanciavano le loro flebili note al cielo in segno di gaudio celeste.
    G. Barbella

    (Gaetano Barbella - ndr)

    Il nipote
    Gaetano Barbella

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  16. Caro Gaetano bellissima testimonianza che va postato dammi un po' di tempo che faccio un capolavoro e concludiamo in bellezza il post dedicato alle nonne.
    Grazie ciao

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