Forse avevo 33 anni, perchè Luca, l'ultimo figlio ancora non era nato, Luca è arrivato che avevo 35 anni, con dodici anni di distanza dall'ultima gravidanza.
Per un periodo di tempo abbastanza lungo il mio problema in quel periodo, (oltre a tanti altri) era l'abasciur del mio comodino.
Mi piaceva leggere a letto,(come tutti) mentre mio marito faceva il suo cruciverba..io leggevo il libro di turno.
Succedeva spesso che la sera accendevo l'abasciur e la lampadina la trovavo sempre fulminata, quella di Angelo non si fulminava mai.
Più di una volta, non ostante che la mattina mettevo la nuova, certe volte anche la nuova la sera non mi funzionava, cosi ci arrangiavamo a leggere con la luce che veniva dall'abasciur di Angelo, ma era impossibile leggere con una sola abasciur, era un continuo dire...Angelo, abbassa le gambe, Angelo sposta la testa che la luce non mi arriva, Angelo sbuffava scocciato e cosi tagliavo la testa al toro e me ne andavo a leggere sul divano con la cara e vecchia abasciur, che mi fa compagnia da una vita e mai mi ha delusa
Pensando che fosse colpa dell'abasciur, ne comprai una nuova, ma il problema non si risolveva.Oramai ogni sera prima di mettermi a letto provavo prima l'abasciur e tante volte zitta e muta me ne andavo sul divano, perchè la luce non funzionava.
Più di una volta, domandavo a mio marito...Angelo, ma com'è che a te la lampadina non si fulmina mai? E lui con una faccia da Angelo... mi guardava e diceva...che ne so mica faccio l'elettrista io
Mi arresi, tanto dopo un tot di tempo la mia lampadina si fulminava sempre e cosi sfinita da questa storia una sera guardai la mia abasciur e le dissi... tu mi hai esaurita e io ti mando a... si dissi proprio quello che avete immaginate....e non sta bene dirlo sul blog.
Una sera, Angelo gia si era avviato in camera da letto, con il suo cruciverba, mentre rassettavo la cucina mi ricordai che durante il pomeriggio era arrivata una telefonata per lui da parte di un cliente e cosi mi precipitai in camera da letto
Entrai in camera da letto e la scena che vidi... son passati anni e non la dimentico.
Il mio maritino, la mia dolce metà, l'amore mio...stava vicino alla mia abasciur e stava facendo il cambio di lampadine.
Allora eri tu che mi rubavi la lampadina? Senti Panucci (quando mi arrabbio con mio marito lo chiamo a cognome, per mantenere le distanze) non sarai un elettricista ma un ladro di lampadine si...ecco perchè la tua non si fulmina mai! Hai capito zitto zitto, quatto quatto a me davi la tua lampadina fulminata e ti prendevi la mia, hai capito l'amico frizz!
Lui negò e disse che solo quella sera l'aveva fatto...P, sarà anche vero quello che dici, ma chi me l'assicura?
Certamente non tu! fatto è, che da quella sera la lampadina della mia abasciur non si fulminò piu. Però mi trovavo cosi bene a leggere sul divano che rinunciai a leggere a letto.
Ps cari amici, questo è il periodo della scoperta delle immagini gif e come potete vedere dall'immagine mi sto divertendo un sacco...Tra poche ore gia stiamo al 2 Gennaio adesso arriva anche la befana e le feste son finite...meno male.
Immagine prelevata dal blog di Rosalba.
Commenti del primo post quiCosi noi passammo nella loro camera un pochino più piccola e dove il sole arriva solo di pomeriggio.
L'unica cosa che nella camera nuova il mio letto matrimoniale doveva per forza andare su una parete obbligatoria e qui purtroppo ci entrava un solo comodino, comodino che andò ad Angelo. Il mio lo detti al primo figlio.
La sera prima di addormentarmi, libro e occhiali, li mettevo sotto il letto, compreso il telefono, onde evitare che distratta come sono scendendo dal letto potevo investire e rompere tutto.
Un mattina, stavo facendo il mio letto e Laura mi stava aiutando, iniziai a ridere, una risata che non si fermava.
Laura, mi guardava senza capire e mi fa..
= Posso ridere anch'io?
Ma io non riuscivo a parlare, mi sedetti sul letto e ridevo, facendo segno a mia figlia con la mano di aspettare e ridevo, ridevo Mia figlia mi urla
= Mamma ma stai scimunendo?
Finalmente la risata si calmò e potei parlare.
=Laura, ci sta una vecchia canzone napoletana che fa
"Ce steva nu scarparo puveriello,
chiagneva sempe ca purtava 'a croce...
'A sciorte lle scassaje 'o bancariello
e pe' se lamentá...perdette 'a voce"
=L, e che vuol dire=?
=Laurè io mi lamentavo della lampadina che tuo padre mi fregava.
ora non tenco ne l'abasciur e manco chiu o comodino=!
Laura mi guarda e mi fa
= E tu ridi per questo=?
=Lauretta mia meglio ridere che piangere su certe cose, e poi mica è colpa mia se questo pensiero mi fa ridere, forse è meglio dire Signore mio ferma qua... se andiamo avanti di questo passo, va a finire che perdo anche il letto.
Dai Lauretta dopo questa risata ci vuole proprio una bella tazza di caffè!
Inserisco il video di quest'antica canzone.
Anch'io avevo dato la camera più bella e spaziosa a mio figlio.
RispondiEliminaSi può...?
Capisco la tua sana risata!
La solarità del tuo carattere è straordinaria!
RispondiEliminaRosaria, sei unica...anche per ragioni come questa TVB!
RispondiEliminaComunque, comprendo la tua risata, il cui significato hai rinforzato con lo stupendo testo di quella straordinaria canzone antica.
Abbraccione.
annarita
Rosy,
RispondiEliminasei troppo simpatica!
Un abbraccio.
Questo racconto dimostra come tu sia generosa. appunto. Prima i figli, prima il marito e per ultima ci sei stata tu per te stessa.
RispondiEliminae certo, questo post va letto solo dopo quello del... "ladro di lampadine"!!! ah ah ah ah aha ah, troppo forte. Già mi immagino la faccia di Laura mentre guarda te che ridi a più non posso.
RispondiEliminaStella, che non si fa per i figli!
RispondiEliminaLa mia risata, ancora continua, anche se adesso sono ritornata, nella mia camera.
Ciao!
Angelo, cerco sempre di trovare il lato ironico, in tutte le cose,questo mi ha sempre aiutato nella vita.
RispondiEliminaCiao!
Annarita, non è che sono unica e che la vita, si deve prendere certe volte come viene, tanto gli eventi non li possiamo cambiare, anzi, dobbiamo fare attenzione che non ci cambiano loro a noi...fino adesso non ci sono riusciti con me, poi non lo so,però mai abbassare la guardia.
RispondiEliminaLa mia risata e la mia valvola di sicurezza con la quale affronto tutto.
Un bacio anche a te, non ho mai scritto TVB!, c'è sempre una prima volta.
Ciao!
Sara, grazie per il simpatica
RispondiEliminaAbbraccione anche a te.
Antonella, qui non c'entra la generosità e che ci sono delle priorità.
RispondiEliminaAdesso ho la mia camera, la mia absciur, il mio comodino e in più la scivania col pc, insomma mi son ricavato il mio spazio, sognato tutta una vita.
bacione.
Cara janas, ho seguito il tuo consiglio, ho unito le due storie.
RispondiEliminaBacio.
Questa storia di furti di lampadine è molto carina, davvero sembra un racconto.
RispondiEliminaDopo le favole di "Le mille e una notte"... "Le mille e una Rosy"!
ciao ciao, bacini.
Sono certo che non ti stupirai, Rosaria, ma molti delle giovani generazioni sì.
RispondiEliminaSia i miei genitori che quelli di Anna Maria, mia moglie, al ritorno del viaggio di nozze misero a nostra disposizione il loro letto. Questo anche perché le due case non erano tanto grandi per un secondo letto matrimoniale. In quanto all'albergo, neanche a pensarci pena il loro dispiacere.
Ecco cosa ci suggerisce l'antica saggezza del mondo di un popolo che tramonta, attraverso la capacità di certi genitori, nonni e via dicendo, a trasmettere in questo modo l'antico patrimonio di rare preziosità di vita.
Capiranno mai i nostri figli? Però è vero anche che vale per noi adulti sulla soglia della vecchiaia.
Gaetano
Cara Janas, semba un racconto, ma è realtà, sarà che cerco di dare ad ogni cosail suo giusto peso e cosi rallegro la mia vita e quella delle persone che mi circondano, in fondo la vita è tutto un racconto.
RispondiEliminaBacini a te.
Eh sì, le mamme farebbero di tutto per i figli! però vedi che sei stata premiata...forse proprio per lo spirito con cui hai fatto quella risata! Sei grande Rosy mia, un bacione-
RispondiElimina"L'antico patrimonio di rare preziosità di vita"
RispondiEliminaGaetano, forse certe cose stanno tramontando, ma noi che siamo ancora qui con la nostra età, abbiamo il dovere di cercare di trasmettere la poesia del nostro piccolo mondo antico,basta raccontare
Una volta, non si permetteva, che un familare, un amico, andassero in albergo, era come dici tu, era un dispiacere e anche un'offesa.
C'è un bellissimo detto che dice...
"liett stritt, curcut miezz"
Tu lo sai cosa vuol dire,traduco per chi non lo sa...
"Letto stretto, dormi in mezzo"
Vuol dire che il posto esce sempre basta volerlo e sapersi anche adattare.
Ricordo che prima mica si viveva in tante stanze, eppure, siamo andati avanti.
Ciao gGetano.
PS il prossimo post, sarà dedicato alle tue poesie.
Cara Paola c'è stato un tempo che ridevo e cantavo sempre, anche se sono stonata come una campana che i ragazzi come mi sentivano cantare mi urlavano zitta mamma, ma io continuavo imperterrita,oggi canto di meno, per un solo motivo..colpa del pc, mentre ti rispondo rido da sola,perchè, comunque è la verità, la colpa è veramente del pc
RispondiEliminaOgni tanto una cantatina me la faccio, anche mentre scrivo al pc, specie quando devo fare qualcosa e non mi riesceeee... c'è chi si arrabbia e io invece canto.
O si canta per rabbia o per amore
è proprio vero!
Un bacione a te cara e dolce Paoletta...salutami Saverio e la tua bella isola d'Elba.Ciao!