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venerdì 27 ottobre 2023

Una lettera a Dio

Caro Dio, gli uomini di fede ci raccontano della tua infinita e misericordiosa bontà, che non metto in dubbio. Gli stessi uomini hanno raccontato che  Tu hai creato l'universo e poi anche  un magnifico giardino , l'Eden. Di fronte a tanta opera ti sentivi forse solo e creasti  Adamo.  Il primo uomo a tua immagine e somiglianza.  Mettesti a sua disposizione tutto l'Eden.
In questo giardino  non mancava nulla, gli animali erano pacifici, c'era ogni tipo di frutta, spazi verdi, insomma, in questo giardino c'era tutto il BEN di Dio. Ma Tu notasti che Adamo era triste e cosi pensasti di dargli una compagna, Eva. Questa volta  il procedimento fu diverso, dopo aver addormentato Adamo, prendesti  una  sua costola. Poverino.. e creasti Eva Certamente pensasti bene, nel senso di dire.. adesso ci penseranno loro a riempire il giardino di tanti piccoli Adami e tante piccole Eve. In questo  giardino si dice che non esisteva ne il  peccato e ne  la vergogna.
Però, scusami Dio, se faccio qualche considerazione personale,  per questo Ti  scrivo.

 Vorrei capire  tante cose.. ma mi soffermo su quelle che per me sono importanti. Tutto ebbe inizio da questo giardino.  Qui sulla terra c'è un grande libro dove cè scritto  che  in questo meraviglioso paradiso dove tutto era bello e senza peccato, Tu  piantasti un'albero di melo,  con l'ordine di  non toccarlo mai,- l'albero del bene e del male-  tutto è a vostro, tranne, quell'albero, in fondo, non e che chiedevi tanto, diciamo la verità (Però comm te venet pe cap e fa chist'alber) Traduzione..da dove ti venne l'idea di creare l'albero del bene e del male?... Come vedi mio buon Dio ci pensasti Tu a mettere il male nel Tuo giardino. Te lo potevi risparmiare quell'albero e quante sofferenze ci saremmo risparmiate noi e Tu.

Tutti gli animali dell'Eden, si racconta che  erano pacifici, tranne  lui, il  serpente. Perchè permettesti al serpente la libertà di  sparlare  di  Te? E non dirmi che non lo sapevi.
 Tu che tutto sai. E non sei intervenuto a mettere riparo. 
Forse, dopo tanto lavoro  eri stanco?
 E Ti sei addormentato?
 (  Mi sa che ancora dormi)
 Lasciasti in balia del serpente tentatore i tuoi due figli,  quando sti poverini, privi di ogni esperienza del bene e del male colsero il frutto proibito,  una mela,  una mela che  scatenò la Tua ira. 
  Tant'è che al povero  Adamo  per la paura gli si fermò in  gola il nocciolo. Tu  furibondo li cacciasti fuori dal giardino e gridasti.. 
Tu uomo lavorerai con gran sudore e tu donna partorirai con gran dolore, andate e moltiplicatevi e Te ne  lavasti le mani, ma   non si fa cosi. 
(  una mela al giorno leva il medico di torno,  Tu con una mela ti sei tolto di torno Adamo,  Eva e anche noi).
Li cacciasti fuori dall'Eden e mettesti a loro disposizione il pianeta Terra, credo che sia cosi?
Sti poverini una volta fuori conobbero la vergogna e  per consolarsi fecero due figli Caino e Abele. Abele  era mite buono tranquillo era il bene, ti portava i  suoi migliori agnelli, Tu eri contento , ma non eri tanto contento di Caino, il quale curava la terra e secondo Te era meno generoso di Abele. Caino diventò  geloso di questa Tua preferenza, forse, anche giusta
 Ma a te  che Ti costava essere gentile anche con lui? Tanto sia i frutti che gli agnelli
 tutta roba tua era  Questa tua preferenza   armò la mano di Caino contro il fratello e
il povero Abele mori  e con lui mori il bene  Tu maledicesti la razza di Caino. Il male.
Insomma, pare che ci volevi dare tutto e poi  piano piano, tra la mela l'albero e Caino  ci hai tolto tutto.  Un po' come dire... con una mano ve lo do e con l'altra  me lo riprendo...
All'epoca, il mondo  era gestibile, quattro persone, eppure, guarda che hanno combinato? ( Nu dio e casin)
 Dico quattro per non dire cinque...
Chiedo scusa...Ma diciamo la verità, eri un po' puntiglioso e ti incazzavi subito. La stirpe di Caino si moltiplicava, anche se non so con chi...??? per questo non credo molto agli scritti.


Il mondo si moltiplicava  sempre di più ( ormai ci avevano preso gusto)
  Tu dall'alto ci tenevi d'occhio. Quando ti accorgesti che il male dilagava, chiamasti a Te un uomo mite Noè e gli ordinasti di costruire una grande Arca, nella quale il povero uomo doveva radunare ogni esemplare vivente, anche le formichine e tutti dovevano essere a coppie Certo che è stato  un po' difficile ci sono insetti piccolissimi,
 come ha fatto il povero uomo a capire il sesso della mosca della zanzara del moscerino? Va bene lasciamo perdere, non voglio indagare...mi arrendo.
 Noè si mise all'opera e garantisti  la salvezza  per lui e per  la sua famiglia. Quando tutto fu pronto mandasti giù il diluvio universale che durò quaranta giorni e quaranta notti, che costanza.
Quando vedesti che il male era  stato spazzato via calmasti le acque, ma vedendo quello che avevi combinato Te ne pentisti e  giurasti che mai più avresti distrutto l'uomo e  con l'arcobaleno creasti il  patto di alleanza  eterna tra il cielo e la terra.


Dopo il diluvio la terra si ripopolò,  gli uomini parlavano una sola lingua e tutti insieme si misero a costruire una torre per arrivare alle stelle e a Te Ma i tuoi progetti non erano gli stessi dei tuoi figli.


«  Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro:
"Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. »


E d'allora non ci capiamo più e forse da questo son nate le guerre di possesso per il territorio. Diciamo che anche qui sbagliasti, insomma, questi uomini non potevano muoversi che cosi li fucilavi.
 Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". domande ... Chi erano gli altri? Perchè ci hai  voluto disperdere?   Chiedo scusa, ma credo che l'errore o sta nei libri o nei profeti o chissà dove...


Poi  stanco del male  mandasti tra noi  il tuo figlio prediletto e lo ammazzarono, ma Tu sapevi tutto, si  dovevano adempiere le scritture, lo ha  ha detto Tuo
Figlio. Mi  chiedo... noi per Te cosa siamo?  Siamo dei fogli su cui Tu scrivi la Tua storia?  Per me  il male sta alle origini e parte  dall'Eden non ci doveva essere l'albero del male e del bene  e ne il serpente. Conoscend la fragilità umana. Tu da buon padre  dovevi  tenere lontano dal male i tuoi figli, che sapevi fragili e poi, ne Adamo e ne Eva conoscevano il bene e il male. Il tuo albero dell'ubbidienza, senza volere generò il male, aizzati dal serpente. 
Ora che  la stirpe di Caino è aumentata,  Tu non ci puoi abbandonare, devi scendere tra noi,  Se è vera tutta questa storia. Siamo o non siamo  il tuo Divino alito? Dimentichiamo  il passato. Suggella tutti  i cuori sotto l'antico patto che dall'era di Noè esiste tra il cielo e la terra


 IL TUO ARCOBALENO fa che diventi veramente  ponte di pace eterna tra il cielo e la terra. In fondo Adamo ed  Eva non ti chiesero di venire al mondo e noi con loro. Io non sono una teologa, sono una donna semplice e con semplicità ho scritto questa lettera. Se ho peccato  vorrà dire che dirò un Rosario per farmi perdonare di questa lettera.
Amen.


******

giovedì 5 ottobre 2023

Prova

Prova 

Dimenticato come si fa un Post

Che diamine!

E che scrivo boh. Vediamo se riesco in fondo che me ne frega🥰

Mica casca il mondo.

Non temere Rosaria buttati.

Mi sto buttando...speriamo che  non caschi🙈

FB troppo affollato

Ed io ho bisogno di pace. 

Dai "in punta di piedi"

Dammi una ✋

1 2 e 3

Via!!!

Fate largo che arrivo iooo!🙈


mercoledì 25 novembre 2020

Ciao, in Punta di Piedi

✍️Ciao "In Punta di Piedi" Quante gioie ed emozioni mi hai regalato. Ho emigrato su FB e non so neppure come si fa un post.
Sai tante cose sono cambiate
 Ti ho lasciato che avevo tre figli e tre nipoti. Ora ho due figli e cinque nipoti.
Ma io ho sempre tre figli.
Anche se uno ora è una stella che brilla in cielo. La nostra stella e il nostro angelo 👼
Ed io sto qui con il pensiero rivolto al cielo. 
Buonanotte figlio mio adorato.❤️


sabato 16 febbraio 2019

A mio figlio Davide

Sotto un'angolo di cielo, in un paesino piccolo piccolo nacque una piccola anima.
Man mano che cresceva, sempre di più si rendeva conto della realtà che la circondava.

Occhi rassegnati,spenti e labbra mute.
Braccia dedite al lavoro della campagna, nella quale, molto spesso anche i sentimenti naufragavano nel bisogno della sopravvivenza, lasciando posto ai bisogni primari,
trascurando la necessità di acquisire conoscenze più profonde. una piccola e indifesa anima ruotava in questo piccolissimo mondo.
.

Sotto quell''angolo
 di cielo si viveva senza  mai rivolgere gli occhi al cielo, per capire che  oltre alla  campagna e il lavoro  nell'aria vibravano parole e sentimenti diversi.

La piccola anima tra volti duri e parole molto spesso amare, cresceva, cresceva guardando il cielo, consegnando a lui i suoi pensieri
Più cresceva e più quel cielo muto, le parlava.
(Cosi le sembrava) Una cosa è certa, che da quelle stelle e dalla luna prendeva consiglio,
 imparando a viaggiare oltre le quattro strade del paesino.

Un'anima sempre in viaggio
tra il cielo e la lettura , grazie a loro la piccola anima si formò e scoprì  sterminati orizzonti, abbracciandoli  tutti con gioia e scansando i dolori.

Ora, quest'anima di mamma è piegata su stessa 
dal  dolore più grande
 e chiede a quel cielo:
 "indicami  la stella di mio figlio"
E tu resti muto.



lunedì 9 ottobre 2017

Il deserto della mente apre la porta del cuore.



E' li, in mezzo alle difficoltà e alla rinucia, che ogni goccia d'acqua, ogni attimo di vita diventa prezioso oltre misura. Il deserto stesso insegna ad apprezzare di nuovo il valore delle cose […], in modo che l’energia del desiderio si risvegli e spezzi il rivestimento soffocante che avvolge il cuore. Perché il fine che dà significato alla vita non è mai una cosa, ma il senso che collega le cose – qualcosa di invisibile, che è possibile vedere solo con gli occhi del cuore”. S. Drewerman

martedì 18 aprile 2017

Buon martedì a tutti a chi leggerà e a chi non leggerà




(Scritta ieri mattina )
Per dare a modo mio un senso alla Vita.
Buon martedì a tutti a chi leggerà e a chi non leggerà


La vita è  come una partita a carte,
 chi la gioca seriamente
e destinato a perdere,
specie se la  si gioca
con chi  bara con i
 sentimenti umani, distruggendoli.

Ne ho incontrati tanti, li ho riconosciuti solo
quand'era troppo tardi
e il danno già era fatto.

Ci sono anime che
hanno l'astuzia di mischiare e alterare i sentimenti
come i giocatori mischiano le carte da gioco.

Solo che  i sentimenti umani  non sono delle insulse carte da gioco.
 Non si gioca e nè si bara
con i sentimenti, distruggendo
la dignità delle  persone
ad uso e consumo proprio.

Nessuno ha   scusanti...almeno per il grande progetto che la vita ha su di noi.

Come si suol dire..
il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, per questo il cielo,
terra e tempo raccoglieranno dalla pentola il bene e il male, portandoli
 alla luce e da  soli  si racconteranno.

Tempo passerà,  ma   ogni cerchio che apriamo   dovrà chiudersi.
Ogni bugia e verità alla luce del sole, da sole  si racconteranno...

Ogni cerchio che apriamo  su questa  benigna terra nel  bene e nel male
il cielo, la terra e il tempo faranno  giustizia.
E sarà quella giusta.

Ognuno di noi prima di lasciare questo mondo
dovrà saldare il suo conto con la vita.
Nessuno si salva da questa legge.

martedì 11 aprile 2017

Omaggio al nostro caro e Mitico Alduccio!

Resterai sempre nei nostri cuori, Mitico amico.
Ricordo quella sera che realizzammo questo video assieme,
e di come ti piacque.
Canzone scelta da Te
Tu da Roma e io da Caserta e l'impegno che ci mettemmo.
Mi mancherai Aldo, ma dove sei andato, starai meglio.
Hai raggiunto le persone a te care.
Riposa in pace Alduccio!



martedì 17 gennaio 2017

Il Fiore Senza Nome.


C'era una volta un giardino ricco di fiori di ogni specie, in cui cresceva, proprio nel centro, una pianta senza nome. La pianta era robusta, ma sgraziata, con dei fiori stopposi che non emanavano alcun profumo particolare. Le altre piante nobili del giardino la consideravano come un'erbaccia, e non le rivolgevano la parola. La pianta senza nome però aveva un cuore pieno di bontà, di sogni e di ideali.

Quando i primi raggi del sole, al mattino, arrivavano a fare il solletico alla terra, e a giocherellare con le gocce di rugiada per farle sembrare iridescenti diamanti sulle camelie, rubini e zaffiri sulle rose, le altre piante si stiracchiavano pigre. La pianta senza nome, invece, non si perdeva un solo raggio di sole. Se li beveva tutti, uno dopo l'altro, godendoseli appieno.

La pianta senza nome trasformava tutta la luce del sole in forza vitale, in zuccheri, in linfa. Tanto che con il passare del tempo il suo fusto, che prima era rachitico e debole, era diventato uno stupendo fusto robusto, diritto, alto più di due metri.

Le piante del giardino cominciarono a darle attenzione e a nutrire anche un po' d'invidia per il suo bell'aspetto.

- "Quello spilungone, è un po' matto!", bisbigliavano dalie e margherite.

La pianta senza nome, non ci badava. Aveva un progetto. Se il sole si muoveva nei cielo, lei l'avrebbe seguito, per non abbandonarlo un istante. Non poteva certo sradicarsi dalla terra ma poteva costringere il suo fusto a girare all'unisono con il sole. Così, non si sarebbero lasciati mai.

Le prime ad accorgersi di questa iniziativa della pianta senza nome furono le ortensie che, come tutti sanno, sono pettegole e comari!

- "Si è innamorato del sole!", cominciarono a propagare ai quattro venti.

- "Lo spilungone, è innamorato del sole!", dicevano, ridacchiando, i tulipani.

- "Oh, com'è romantico!", sussurravano, pudicamente, le viole mammole.

La meraviglia toccò il culmine quando in cima al fusto della pianta senza nome, sbocciò un magnifico fiore che assomigliava in modo straordinario proprio al sole!

Era grande, tondo, con una raggiera di petali gialli, di un bel giallo dorato, caldo.

E quel faccione, secondo la sua abitudine, continuava a seguire il sole giorno dopo giorno nella sua camminata attraverso il cielo.

Fu così che i garofani gli diedero un nome: Girasole.

Glielo misero per prenderlo in giro, ma nel giro di poco tutti lo accolsero come un nome bello. Piacque a tutti, compreso il diretto interessato.

Da quel momento, quando qualcuno gli chiedeva il nome, rispondeva, orgoglioso:

- "Mi chiamo "Girasole"!"

Rose, ortensie e dalie non cessavano, però, di bisbigliare su quella che, secondo loro, era una stranezza che nascondeva troppo orgoglio o peggio qualche sentimento molto disordinato. Furono le bocche di leone, i fiori più coraggiosi del giardino, a rivolgere direttamente la parola al Girasole.

- "Perché, guardi sempre in aria? Perché, non ci degni di uno sguardo? Eppure, siamo piante, come te!", gridarono le bocche di leone, per farsi sentire.

- "Amici!" - rispose il Girasole - "Sono felice di vivere con voi, ma io amo il sole. Esso è la mia vita, e non posso staccare gli occhi da lui! Lo seguo, nel suo cammino... Lo amo tanto, che sento già di assomigliargli un po'! Che ci volete fare? Il sole è la mia vita."

Come tutti i buoni il Girasole parlava forte e l'udirono tutti i fiori del giardino. E in fondo al loro piccolo, profumato cuore, sentirono una grande ammirazione per l'innamorato del sole.

Il Girasole è considerato oggi come simbolo di perseveranza. Essa non è una virtù "cieca". La perseveranza è l'atteggiamento di chi si propone un obiettivo ben chiaro, un ideale. Poi, costi quello che costi, lavora sodo per raggiungerlo. Gli ideali possono trasformare positivamente le persone che li perseguono.
La pianta senza nome
Dal Web.

martedì 25 ottobre 2016

49 anni di Matrimonio

Dedicata a mio marito



Ti scrivo con i fiori.

Nel bosco ombreggiante di verde
ho intrecciato fresche ghirlande
di fiori, gioiosi e lieti
cantano il mio amore.
Col cuore giovane e innamorato
per te sfogliavo margherite,
con l'eterno ritornello
Mi ama?
O non mi ama?
Sotto un profumato fior d'arancio
tremante raccolsi il tuo primo bacio
e tutti i nostri si...
Un bocciolo di rosa rossa
si schiuse alla passione.
Le rose non sono senza spine
qualcuna trafisse il mio cuore
Nel tuo incantato giardino
mi chiudesti
con profumate violette
stordivi il mio cuore
che tutto ti perdonava.
Ora che la stagione è mutata
regalo alle stelle e al vento
questo mio canto d'amore,
che il timido non ti scordar di me
sull'erbetta verde ha scritto per te.

(Rosy)

(Dipinto di Daniel Ridgway knight).



Inutile cercare fuori, quello che non si ha dentro.

Chi non è connesso con la propria magia
cerca fuori di sé quello che non incontra dentro la sua anima.
Chi è connesso con la sua anima non cerca niente perché dentro di sé fluisce la sua sorgente d'acqua.
(Arnau de Tera)

Dipinto di Charles Courtney Curran

giovedì 22 settembre 2016

Benvenuto Autunno



In autunno, la vigna vergine arrossisce di fronte agli alberi che si denudano. (Sylvain Tesson)

mercoledì 27 aprile 2016

Omaggio a Maggio

Era de maggio è una canzone in lingua napoletana, basata sui versi di una poesia del 1885 di Salvatore Di Giacomo e messa in musica da Mario Pasquale Costa.

martedì 16 giugno 2015

Dal mio diario -10/2/1984

Se potessi liberarmi
 di questa materia
che avvolge la mia anima,
mi porterei lontano dalla terra.
Se potessi eleverei la mia anima
da questa coscienza umana
e vagherei nell'universo,
senza volontà e ne palpito di vita.
Se potessi  fonderei lo spirito e la materia
e vagherei senza sapere di esistere.

**********

Per sapere cos'era il mondo
ho perforato la mia anima,
 rassegnata ho spolverato ogni dolore
per dare dare a loro trasparenza.
Oggi che il mio sguardo si allunga
con serenità sulle ombre della vita,
non chiedetemi come ho fatto..
Perchè non lo so.