Patrimonio dell'umanità
Sublime mausoleo di epoca moghul è l’emblema stesso dell’India. In molti hanno cercato di cogliere la bellezza con le parole – “una lacrima sul volto dell’eternità” secondo il poeta indiano Rabindranath Tagore, “l’incarnazione di ogni purezza” secondo lo scrittore britannico, indiano di nascita, Rudyard Kipling. ( immagine dalla rete)
L'Islam è una religione da un monoteismo rigoroso, che ha dato vita a una civiltà e a una cultura in cui spirituale e temporale sono indissolubilmente fusi.
La sua visione del mondo è rimasta fedele allo spirito originario, nonostante le specificità storiche, culturali e razziali delle genti che nel tempo vi hanno aderito.
Non esiste altra autorità temporale se non quella di Dio attraverso il Corano. Il califfo è il vicario di Dio in terra, non è un re, non ha alcun potere di legiferare in materia di cose spirituali e non è signore di beni temporali.
Nel giro brevissimo di anni dalla morte di Maometto (632) gli eserciti islamici composti da arabi sono sempre più numerosi, che aderiscono a questa trascinante ideologia, conquistano gli sterminati territori che avevano visto fiorire la civiltà greco-romana e quindi giudaico-cristiana a Occidente e in Asia centrale conseguendo uno straordinario successo.
Le prime forme dell'arte architettoniche islamica si trovano nei primi paesi conquistati: Palestina, Siria, Mesopotamia, Egitto e Tunisia, e risentono della fortissima tradizione greca, cioè ellenistico-bizantina e quindi cristiana a sua volta condizionata dal rapporto con le vicende espressive del mondo.
Ogni espessione dell'arte islamica e a maggior ragione l'architettura, è eminentemente simbolica e si presta a più livelli di lettura e utilizzo: da quello pratico del semplice fedele che necessita di un luogo per il culto a quello del grande , che attraverso il mecenatismo afferma la suo potenza e si garantisce la riconoscenza dei fruitori; a quello mistico, del filosofo e /o teologo, che vi trova espressi i piu profondi principi della sua fede.
"Gli infiniti percorsi geometrici sono il cammino che conduce a Dio"
L'arte islamica ha elaborato un complesso sistema espressivo che nel suo spirito, è significante e "antidecorativo". La simmetria, cioè l'esatta ripetibilità di un disegno geometrico all'interno di un cerchio, è uno dei principali fondamentali dell'arte islamica.Motivi, apparentamente superficiali e decorativi e spesso ripetuti all'infinito, dove il rigore geometrico si sposa alla qualità dei materiali e alla sostanza della luce,
il tentativo di accompagnare il fruitore in una sorta di silente percorso verso quella che per un fedele è la la più profonda forma di conoscenza: quella del mistero del divino.
Sangbast, Iran.
Intorno ai simboli riscontrabili nelle figure geometriche i mistici islamici hanno elaborato numerose teorie, a volte macchinose a volte di limpida cristallinità. In ogni caso la manifestazione della forma è vista come riflesso della perfezione del divino, e la comprensione della sua struttura è vista come riflesso della perfezione della Creazione.
Le forme dell'intreccio geometrico sono la struttura di base di quasi tutta l'arte islamica.
Un disegno rigoroso e sostanziato alla fine del percorso è l'intuizione poetica (o mistica) che coglie il senso più profondo dell'ordine delle cose, dando forma visibile all'invisibile.
La cupola del Mausoleo iraniano ci offre uno splendido esempio: la semplicissima disposizione dei mattoni, posti di taglio a spina di pesce con poco legante, esalta l'occhio di luce che si espande con mistica dolcezza a illuminare l'ambiente sottostante. Nel caso delle finestre (seconda immagine a destra) dove la luce che si espande è filtrata da una grata, questo fenomeno è enfatizzato: è la regolarità della concezione geometrica a dare un disegno significativo alla luce, svegliandone l'intimo arcano, come ben riconoscibile negli esempi originali superstiti della moschea Ibn al Cairo (Egitto) dove le forme geometriche mirano a rendere intelligibile quanto sta al di là dell'umanamente conoscibile.
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Fatehpur Sikri.iniziata nel 1571.
Uttar - Pradesh. India.
Qui L'imperatore moghul Akbar fuse elementi architettonici hindu e islamici, esaltando una dimensione leggera e orizzontale, permeabile all'aria e ricca di felici asimmetrie.(immagine dalla rete)
Tra i rari esempi di strutture di questo tipo, sopravvissute in buono stato di conservazione, va annoverato l'eccezionale complesso realizzato dall'imperatore moghul Akabar. L'amzizioso progetto, che fonde elementi architettonici hindu e islamici, giunge a un'inedita, sapiente sintesi e riesce a tradurre nella calda tonalità della pietra locale le suggestioni del giardino.
Al centro una piattaforma appena sporgente dall'aqcua, raggiungibile grazie a quattro sottili passerelle sospese sullo specchio che ripetono invertendone la sostanza, il concetto dei quattro fiumi del paradiso del chahar bag. Al centro ovviamente , si trova il seggio di Akabar.
L'ebbrezza di camminare tra il cielo e la propria immagine crea una suggestione di rara intensità e forte senso lirico religioso.
Il giardino, luogo eletto di piacere in terra e metafora del Paradiso.
Scuola Moghul,
Il giardino di un harem, proveniente da Faizabad, XVIII secolo circa, Copenaghen,
collezione David.
Il giardino del palazo che sembra estendersi fino all'orizzonte, dove si vedono cavalli correre sull'acqua ed eserciti schierati, è una sensuale metafora del paradiso, pronto ad accogliere il credente e ad avvolgerlo tra le seduzioni dei suoi piaceri.L'opera Sif laila wa laila, nota in occidente come Le mille e una notte, è senza dubbio la più celebre della letteratura araba nel mondo occidentale.
Nelle mille e una notte si trova una descrizione delle meraviglie dei giardini abbasidi rimasta celebre: "Ali- Nour aveva visto a Bassorah dei gran bei giardini, ma non ne aveva mai sognati di simili a questo.
"La grande porta era formata da arcate sovrapposte con il miglior effetto, e coperte di viti rampicanti che lasciavano pendere pesantemente dei magnifici grappoli gli uni rossi come pietre di rubino, gli altro neri come l'ebano. Il viale in cui penetrarono era ombreggiato da alberi che si piegavano sotto il peso dei frutti maturi. Sui rami gli uccelli cinguettavano nella loro lingua dei motivi aerei.
L'usignolo modulava le sue arie. la tortorella tubava la sua pena d'amore, il merlo fischiava col suo fischio umano, il piccione dal collare rispondeva come inebriato da liquori forti. Là ogni albero da frutto era rappresentato dalle sue migliori qualità: c'erano albicocchi con dei frutti a mandorle dolce e dei frutti a mandorla amara, c'erano anche albicolche del Khorasan; dei pruni dai frutti color di belle labbra, mirabelle dolci da incantare; fichi rossi, fichi bianchi, fichi verdi dall'aspetto mirabile.
Quanto ai fiori erano come le perle e il corallo; le rose erano più belle delle guance delle più belle; le violette erano scure come la fiamma dello zolfo bruciato; c'erano i bianchi fiori del mirto; c'erano le violaciocche e viole, lavanda e anemoni. Tutte le loro corolle si adornavano delle lacrime delle nuvole, e la camomilla sorrideva con tutti i suoi denti al narciso, e il narciso guardava la rosa con occhi profondi e neri. Il cedro era come la coppa senza manico nè collo, i limoni pendevano come bolle d'oro. Tutta la terra era tappezzata di fiori dai mille colori, perchè la primavera regnava e dominava tutto il boschetto; perchè i fiumi fecondi si gonfiavano e le sorgenti tintinnavano, e gli uccelli parlavano e si ascoltavano, perchè la brezza cantava come un flauto, lo zeffiro le rispondeva con dolcezza, e l'aria risuonava di grande gioia!" ( Bellissimo)!
Il giardino di Harun al-Rashid non è mai esistito, si tratta di un'iperbole letteraria, ma non tutto è poesia e immaginazione. Questa descrizione corrisponde a quella di tanti giardini sparsi nel dar al-islam da Samara a Granada, Lahore, Isfahan, e testimonia un atteggiamento verso il Paradiso vegetale comune a tutto il mondo islamico, un atteggiamento portato a enfatizzare le meraviglie della natura chiusa fra quattro mura, domata dalle cure sapienti dell'uomo e contrapposta al mondo ostile esterno.
Notizie e immagini dal libro..La Storia dell'Arte
(Avviso per i "naviganti". Visto che la settimana prossima non so se posso essere qui. Butto "l'ancora" nell'Islam. Sono le 3.18. Ora ho finito e posto. Vi abbraccio e vi auguro buona domenica e buona settimana. Se non dovessimo sentirci, pensatemi un tantino, ci conto. Abbraccio e bacio circolare).
Siamo arrivati alle 3.41
Mi tolgo tanto di cappello di fronte a questo tuo post che ho letto interamente e che mi ha fatto conoscere cose di cui ero completamente all'oscuro.
RispondiEliminaGrazie a te e grazie per la faticona che hai dovuto fare.
Un abbraccione,
aldo.
Neppure io sapevo Alduccio.
RispondiEliminaNon posso negare che grazie al blog.
quante cose ho scoperto.
Sai che ti dico? Che se avessi immaginato che l'Arte mi piaceva tanto, mi ci sarei buttata prima in tanta meraviglia!
Ma è stato solo un caso, un caso che benedico...
So che i post sono lunghi e pensa che quello che posto è un accenno, di queste meraviglie.
Il lavoro più grande sta nel riassumere e cercare di stringere il più possibile, avendo cura di dire l'essenziale.
Per una come me che parla troppo la sintassi, mi manda in tilt.
Un bacio e di nuovo buona domenica.
Ciao!
Ottimo rimbalzo di Arte...cara Rosy, cosa succederà la settimana prossima non lo so neanch'io...
RispondiEliminaTi abbraccio
Un saluto,se ancora sei i8n giro.Mi gusterò con calma le meraviglie che hai postato.
RispondiEliminaTi aspettiamo.. Ciao
Un post fantastico in cui mi sono immersa in modo totale deliziandomi nei particolari descritti.
RispondiEliminaSi sente che sei appassionata di arte e la trasmetti magnificamente attraverso le tue parole.
Complimenti!!!
In attesa del tuo rirorno ti auguro una felice settimana e ti lascio un bacio ed un sorriso
Cara, come il nostro amico comune Aldo, mi inchino di fronte ad un post così interessante e di alta cultura. Sono sempre stata rapita dal mondo islamico, la cultura, le moscheee, i giardini d'acqua e di fiori, non condivido chiaramente l'approccio che ha nei confronti delle donne, qualcosa pian piano cambierà anche lì, ma se ci soffermiamo sulle opere d'arte mi trovi commossa e partecipe.
RispondiEliminaUn bacio ed un grazie per questo tuo dono prezioso.
Ciao cara, quante bellezze ci fai vedere. Mi piace tanto leggere, ascoltare e vedere queste meraviglie.
RispondiEliminaSei bravissima!
Io avevo dei giorni lunghi ma molto piacevoli:))
Buon martedí a te +baci e coccole
Rosy, ma quando torni... stu blog aspetta a te.
RispondiEliminaUn bacio ed un sorriso
Ciao cara, in questi giorni penseró a te. Spero che tutto andrá bene.
RispondiEliminaUn forte abbraccio
Solo ciao..a presto.
RispondiEliminaFinalmente ho trovato il tempo di leggere il post, che tocca una tematica affascinante.
RispondiEliminaL'arte islamica ha sicuramente risentito, all'inizio, di influssi bizantini, romanani, paleocristiani, persiani e cinesi, ma è riuscita a sviluppare elementi di assoluta originalità.
L'arte islamica può essere a pieno titolo considerata l'arte del bello, oltre ad essere un mezzo di culto.
Non dimentichiamo che islamico è l'arabesco, il quale può essere considerato come stile ornamentale universale.
Bel post, Rosaria. Bravissima!
Un bacione.
Ho letto da Aldo, il monticiano, di Angelo che oggi si opera. Auguri da parte mia, tanti tanti.
RispondiEliminaUn abbraccio cara Rosy, speriamo che tutto vada bene, ciao
Un abbraccio da tutti noi:-) A risentirci presto, quando si può...
RispondiElimina...Mi ero dimenticato di dirti che è quasi una favola questo tuo post. A Torino ci hanno promesso che il fine settimana sarà molto gradevole, come spero da voi:-) Un abbraccio
RispondiEliminaCara Rosy, sei nei miei pensieri...ti aspettiamo tutti.
RispondiEliminaBuon fine settimana
Un bacio edun sorriso
Nicola, questo post è piaciuto tanto anche a me.
RispondiEliminaNon conoscevo l'arte islamica,
ora ne ho un'infarinatura.
Bacione.
Grazie chicchina.
RispondiEliminaTutto a posto
Bacione.
Zicin, il post è stato favoloso perchè l'arte islamica è meravigliosa!
RispondiEliminaFede e arte tutto rivolto verso il Divino e l'infinito
Bacione ciao.
Riri dici bene l'arte di questo popolo come dicevo a Zicin è fede, spiritualità e questi loro disegni geometrici all'infinito e perfetti danno l'idea della loro ricerca spirituale.
RispondiEliminaBella, davvero molto bella!
Bacione ciao.
Cara Caterina son contenta che questo post ti è piaciuto. Davvero in quest'arte ci si perde in bellezza.
RispondiEliminaUn bacione ciao.
Cara Annarita iniziai questo post all'oscur di cosa fosse l'arte Islamica.
RispondiEliminaMa poi mi appassionai, di questo popolo conoscevo solo -Le Mille e una Notte- per averlo letto.
Lunghissimo come lettura ma affascinante! Una favola raccontata in mille notti.
Anche in questo libro viene fuori la forza è il coraggio della donna.
"L'arte islamica può essere a pieno titolo considerata l'arte del bello, oltre ad essere un mezzo di culto".
Facendo il post, quest'arte mi ha incantata.
Ciao bacione.
Lucia, grazie, tutto a posto, è andato tutto bene meglio del previsto.
RispondiEliminaAngelo sta già a casa dove continua la terapia.
Un bacione ciao.
Nicola, le parole del giardino dell'harem sono una favola dici bene.
RispondiEliminaUn abbraccio ciao
Zicin anche voi tutti accompagnate i miei pensieri
RispondiEliminaUn sospiro di sollievo per Angelo.
La buona domenica la porterò di persona..per modo dire...
ma noi bloggrs ci capiamo cosa vogliamo dire...
Bacio ciao
Rosy,un saluto,sento che è tutto OK e ne sono felice.Abbracci e serena domenica.
RispondiEliminaChicchina tutto ok resta solo la convalescenza ma Angelo è forte.
RispondiEliminaUn bacione grazie della vostra vicinanza.
Ciao Rosy, sono contenta che Angelo é forte e tutto a posto. Faccio di nuovo un tuffo nell'arte islamica:)).
RispondiEliminaQui tempo variabile ma a scuola deró andare solo lunedí e poi arrivano i giorni delle vacanze.
Un bacione e sorrisi