sabato 2 aprile 2011
Il Casatiello Pasquale
Guai se manca il casatiello a Pasqua anche se non si mangia, ma a Pasqua - u casatiell ciaddà stà. Punto... piccolo, grande, mezzano pure na fett.. ma guai se manca non è Pasqua. Ma u casatiell sta sempre là e nessuno lo mangia mai
Di fatti quando una persona è pesante e non si sopporta... qui da noi diciamo... e che casatiell che si.
questa e per rendere l'idea del casatiello
Però, si deve fare ma io lo compro uno piccolino tanto gia so che nessuno lo mangia mai.
E che si fa a fare? Quando metto a tavola il casatiello i miei figli mi dicono..ancora o casatiell?
E' tradizione e le tradizioni si rispettano,
Se tutti noi rispettassimo altre cose con la stessa passione che mettiamo nelle tradizioni culinarie il mondo sarebbe migliore?
Il casatiello, la pastiera il tortano di pepe e zogna e la pizza piena a Pasqua dove vai vai ti offrono tutti le stesse cose. Meno male che con la Pasquetta i figli portano tutto via nella gita fuori porta e così ci liberiamo del casatiello. A me non è mai piaciuto
Da piccoli ci dicevano che prima di Pasqua non si apriva nulla perchè dentro c'era il serpente.
Prima di Pasqua il parroco andava casa per casa, benediva con la casa anche i casatielli e altra roba Mia madre con le due sorelle, erano piccole ed era Pasqua. La nonna aveva preparato i suoi casatielli e messi in bella mostra per la benedizione raccomandando alle figlie di non aprirli perchè dentro c'era il serpente. In assenza della loro mamma mia madre con le sorelle aprirono tutti i casatielli per vedere se c'era il serpente..il finale fu che la nonna tornando a casa trovò tutti i casatielli aperti e nessun serpente...successe il finimondo presero tante botte e fu una Pasqua senza casatiello.
Le bugie non si dicono ai bambini.
Buon fine di settimana e buona domenica a tutti con la ricetta del casatiello.
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E poi dicono che l'Italia non ha la bomba atomica. Noi per non farci mancare niente ne abbiamo due: il casatiello e il tartano.
RispondiEliminaQuindi dopo aver memorizzato bene il video avvertiamo i nostri nemici: stateve accuort,cà niusciuno è fesso.
ps. spero di aver usato bene il dialetto.
ps: volevo dire nisciuno, la colpa è di Pasquale.
RispondiEliminaCiao Rosy. Adorotutte le tradizioni, quelle partenopee, poi, mi mandano in visibilio. Mi piace il tortano che abitualmente preparo a casa mia. La pastiera?una bontà. Vogliamo parlare del migliaccio? Gustosissimo. Il cassatiello l'ho visto, ma non ricordo di averlo mangiato. forse per le ragioni da te elencate. Ora, però, mi trovo la ricetta e lo preparo.
RispondiEliminaBuon sabato.
Già le bugie non si dicono ai bambini e nemmno ai grandi! Sai che non le sopporto, vero?
RispondiEliminaPoveri bambini...pure le botte!
Il tortano è una bomba calorica, da quel che ho visto!
Il casatiello dovrebbe differire dal tortanoper le uova, vero? Conosco soltanto la pastiera, che portava a scuola una mia collega napoletana. E' una squisitezza.
Bacione.
Aldo: bravissimo Aldo lo scrivi meglio tu che io.
RispondiEliminaBacione e buona domenica.
Serenella:Serenella come stai?
Lo so che ami partenopei
con un marito casertano è il minimo.
La pastiera, tra poco ci tocca farla è quella che piace a tutti.
Ma il casatiello nessuno lo vuole.
Questa mattina ne ho comprato uno piccolino chi sa se sarà consumato ma neppure nel latte qui da me lo vogliono.
Ciao bacio.
e buona domenica.
Annarita:lo so che tu le bugie non le sopporti...meglio una brutta verità che una bella bugia.
Il tortano è una bomba hai detto bene ma è tradizione ma il tortano che si vide nel video dai napoletani viene chiamato anche casatiello per i casertani il casatllo è quello dolce, un dolce che lo apri si indurisce.
D'accordo con te sulla pastiera, solo quella gradisco anche io.
Il ripieno della pastiera somiglia a quello delle sfoglatelle.
Un bacione e buona domenica.
Ci voleva proprio questa ricetta!Sai che non conoscevo questi piatti? ignorantona che sono.Conosco la pstiera che facciamo pure in Calabria,altra bomba calorica.
RispondiEliminaCi proverò col tortano, e ti farò sapere.Un abbraccio e buona settimana.
Ciao Rosy , io non conosco questi piatti ma devono essere "preziosi" perchè appartengono alla vostra tradizione . Anche qui ci sono i dolci di Pasqua , diversi a seconda delle zone , e devono esserci in tavola anche se non sono da tutti graditi .Li butto via sempre ma devo comprarli regolarmente tutti gli anni .
RispondiEliminaIo non li preparo mai perchè non mi piace cucinare !
Ciao cara , buona settimana
Kissss
Assaggiato una sola volta il casatiello. Indimenticabile!
RispondiEliminaCiao Rosellina, buon inizio di questa nuova settimana e non stancarti troppo. Il casatiello mi piace poco o niente, ma c'è un'amica napoletana che ogni Pasqua me lo porta con la pastiera, non ho il coraggio di dirle che li trovo pesanti.
RispondiEliminaps. fecero bene a cercare il serpente, lo avrei cercato anch'io e concordo con te, ai bambini non si dicono le bugie:-) Un bacio ed un caffè:-)
Ciao Rosy, tutte le nazioni hanno le loro tradizioni. Io a casa cerco di mantenerle perché senza di esse la vita mi sembrerebbe piú povera. Questa dicitura con il serpente da noi non esiste:)). Complimenti per il vostro casatiello e tartano. Di ricetta ne approfitteró.
RispondiEliminaQuanto riguarda il 4 aprile. Il nostro detto é lo stesso ma riguarda l'8 giugno, giorno di Medard:se piove in questo giorno, il tempo rimane piovoso per 40 altri giorni:)). Qui il tempo é variabile. Ieri pomeriggio pioveva:))
Un caro saluto e mille baci
Ciao Rosellina, un invito a cui non puoi mancare e porta chi vuoi..o' invitat' pò invità..caffè per tutti, dolcetti ed amicizia:-) Un bacio
RispondiEliminaChicchina:i dolci siciliani sono speciali e ricchi di tradizioni. Anche noi non conosciamo i vostri e scambiarceli ci fa bene anche se forse non li faremo mai ma in compenso ce li trasmettiamoe questo ci arricchisce.
RispondiEliminaUn bacione ciao.
Paola: le tradizioni si rispettano attraverso loro riportiamo alla luce un po' della nostra cultura culinaria e questo è bello.
Come vedo anche tu rispetti la tradizione, anche se poi non si consumano ma è giusto rispettarla.
Un bacione a te e Gianni.
Sandra:quale casatiello hai assaggiato? Quello dolce o il napoletano che è salato. Contenta che ti sia piaciuto.
Ciao.
Riri: Tu lo fai il casatiello? Ricordo che da piccola c'era tanta allegria e preparazione attorno alla Pasqua, all'epoca si mangiava tutto e la fame è il miglior cuoco.
La pastiera mi piace e qui si fa a gara a chi la fa meglio.
Bacione ciao!
Caterina:come hai ragione sena le tradizioni il mondo non racconterebbe, è un dovere rispettarle, anche io le rispetto rispettando loro e come togliessi il velo alle persone a me care e che non fanno più parte di questo mondo.Allora per il detto bisogna sperare che non piova l'8 giugno da voi, starò attenta, a giugno fammi sapere se piove da voi.
Quante cose impariamo attraverso il blog, usi e costumi di altri popoli.
Mi emoziona questa cosa.
Ricambio con gioia tutti i mille bacioni che mi arrivano dall'Ungheria Ciao.
riri: con gioia son venuta da te in compagnia di me e del mio sorriso per te.
Bacione e carezza ciao!
Quello salato!!
RispondiEliminaio ricordo il casatiello di zucchero che faceva mia madre ....ma purtroppo ho perso la ricetta ....nessuno di voi lo sa fare......
RispondiEliminasarei felicissima a poter riprendere questa tradizione....mio padre era originario di ercolano.....provincia di napoli.....mamma invece era dei quartieri spagnoli.....la tradizione del casatiello di zucchero l'ha presa dalla famiglia di papa'.....
Per Tiziana
RispondiEliminaUna lettrice su Facebook mi ha chiesto del casatiello dolce di Monte di Procida, sua terra di origine di cui sente nostalgia perché lontana. Ecco a voi dal cuore dei Campi Flegrei.
di Romualdo Scotto di Carlo
Tempo di casatiello a Monte di Procida e Procida. Che qui nulla ha a che vedere con quello rustico conosciuto a Napoli. È invece un dolce –un po’ spigoloso, non morbidissimo né accattivante, ma immancabile nelle case montesi e procidane- di cui ogni famiglia custodisce da sempre una personalissima ricetta. Basta però scendere le pendici del Monte e arrivare a Bacoli per perderne le tracce.
Protagonista indiscusso ne è il “criscito”, la pasta madre che le massaie facevano in casa e oggi chiedono al panettiere: ingrediente “miracoloso”, non a caso associato alla Pasqua, un tempo usato persino per curare contusioni e distorsioni. La preparazione del casatiello è un vero rito ed occupa la casa per due giorni ed una notte. Una stanza, appositamente riscaldata, viene destinata ad ospitare una notevole distesa di “ruoti”, protetti da ampie coperte: saranno il regalo pasquale per parenti ed amici. Un tempo li si cuoceva nel forno a legna, uno grande per la famiglia, uno piccolo per ogni figlio, uno per le giovani fidanzate, che ne facevano omaggio alla futura suocera. Da consumare come dolce, impreziosito dalle uova sode, ma anche per accompagnare, con un bicchiere di giovane piedirosso, le fave e la pancetta ovvero i finocchi freschi, è da sempre il compagno ideale delle gite del lunedì in Albis. Il criscito ne garantisce una lunga conservazione e in molti lo apprezzano anche dopo settimane con il latte della prima colazione.
Ingredienti per un casatiello
Per l’impasto:
500 g. di farina
4 uova
250 g. di zucchero
125 g. di sugna
100 g. di criscito (pasta madre)
1 arancia di giardino premuta
un bicchierino di liquore Strega
cannella, chiodi di garofano
per la decorazione:
4 uova
albume d’uovo montato a neve
zucchero a velo
qualche goccia di limone
confettini “diavulilli”
Conviene cominciare la preparazione di sera, per aver il tempo di “rinfrescare” l’impasto per due volte. Aggiungere al criscito un uovo, un cucchiaio di farina ed un cucchiaio di zucchero; impastare e lasciar riposare e lievitare per una notte. Il giorno dopo ripetere l’operazione, aggiungendo gli stessi ingredienti.
Dopo 12 ore aggiungere quel che resta della farina, dello zucchero e della sugna, le altre due uova e gli aromi e continuare a lavorare. Ungere con la sugna uno stampo col buco centrale, riempirlo con l’impasto ottenuto ed immergervi le restanti 4 uova, coprendole con piccole striscette di pasta a croce. Lasciare il casatiello a riposare e lievitare al caldo sino a che l’impasto non avrà quasi ricoperto le uova.
Solo a questo punto infornare a 180 gradi, in un forno già caldo, per circa un’ora. Dopo la cottura decorare con il bianco montato a neve insieme allo zucchero a velo ed al limone e cospargere con i piccoli confettini colorati chiamati “diavulilli”.
Buona Pasqua
per Rosy....grazie della ricetta non e' proprio la procedura che si usava a casa mia....ma come hai detto ognuno ha la sua ricetta......mi ricordo che quello che si faceva a casa mia si preparava durante 6/7 giorni.......comunque provero' questa ricetta e vi faro' sapere se il sapore e' quello.....grazie e auguri di buona Pasqua......
RispondiEliminaanche quello sopra e' un mio commento....scusate ma ancora non so bene come funziona......
RispondiEliminaBuona Pasqua Tiziana con il Casatiello e facci sapere.
RispondiEliminaForse sei nuova del blog?
Ma c'è l'hai un blog.
Bacione ciao