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martedì 27 luglio 2010

I bambini imparano ciò che vivono.

recados orkut

I bambini imparano ciò che vivono.

Se un bambino vive nella critica impara a condannare.

Se un bambino vive nell'ostilità impara ad aggredire.

Se un bambino vive nell'ironia impara ad essere timido.

Se un bambino vive nella vergogna impara a sentirsi colpevole.

Se un bambino vive nella tolleranza impara ad essere paziente.

Se un bambino vive nell'incoraggiamento impara ad avere fiducia.

Se un bambino vive nella lealtà impara la giustizia.

Se un bambino vive nella disponibilità impara ad avere una fede.

Se un bambino vive nell'approvazione impara ad accettarsi.

Se un bambino vive nell'accettazione e nell'amicizia impara a trovare l'amore nel mondo.

Doret's Law Nolte

*****



Non è vero niente o è vero in parte
( nei versi di 
Doret's Law Nolte 
manca una  parola)


 E se un bambino vive nel dolore? 

Personalmente ho imparato a non condannare
perchè sono nata nella critica e questa mi feriva e cosi ho cercato di non ferire gli altri


Ho vissuto nell'ostilità e son diventata mansueta


Ho imparato ad essere ironica per  prendere in giro la realtà, la mia.


Ho vissuto nella vergogna, ma ho imparato a non essere svergognata.


Non ho mai vissuto nella tolleranza, per questo, son diventata tollerante


Nessuno mai mi ha incoraggiata, ma mi piaceva essere coraggiosa.


Ho vissuto nella slealtà e ho rincorso la lealtà, per questo ho cercato sempre di essere leale


Non ho mai conosciuto la disponibilità, però, esserlo mi dava felicità.


Mi sono accettata da sola e da sola  ho imparato l'approvazione.



Ho imparato a dare amore e amicizia ma non perchè ho vissuto nell'accettazione

Nulla nella vita è scontato
Ho imparato che  il dolore  se e  preso non come un torto,  può essere una buona  opportunità di migliorare noi stessi.
Rosaria chiede scusa 

Doret's Law Nolte  La vita di una persona non si racchiude in 10 righi sarebbe molto bello e facile, 
ma non è cosi...Questi versi li ho letti tante volte ma ho sempre sorriso, un sorriso buono,  pensando  alla  fiducia che il poeta ripone nell'umanità.
Quante persone sono vissute circondate dall'amore 
e non sanno amare nessuno. Mi chiedo dove sta l'intreccio o l'imbroglio? Vorrei che queste mie parole entrassero nella mente di tutti per capire che questo è il famoso 
-Libero arbitrio-Quello buono
La nascita è un caso,non ha importanza dove si nasce,  ma sono le azioni di tutta una vita che fanno di noi quello che poi diventiamo
Questo,  non è un caso NO 
Ve lo dice  una che ha vissuto il doppio dell'età che ha.Questo post è molto importante per me e ve lo offro, sperando che sia di aiuto a qualcuno.  





recados orkut
Fiori alla vita
 alla mia.

9 commenti:

  1. Sottoscrivo ogni tua parola, hai scritto cose che ho sempre pensato: si può semplicemente replicare un comportamento imparato (come dicono questi versi) o altrettato semplicemente se un modo di fare ci ha ferito e infastidito "scegliere" (libero arbitrio) di non adottarlo e percorrere nuove strade.

    Ciò nonostante credo che il rispetto per i bambini vada esercitato a prescindere da qualsiasi verso scritto. Eppure i bambini sono oggi ancora le prime vittime dei comportamenti deviati degli adulti.

    Potrei citare tanti esempi di persone che proprio perchè feriti, offesi, denigrati e abbandonati, hanno deciso di comportarsi in modo opposto, ma il tuo esempio è molto più efficace e toccante.

    Ti ammiro molto e ti voglio bene
    Rosalba

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  2. A me senz'altro perché nei versi di Nolte leggevo qualcosa che non mi quadrava molto, ma per fortuna tu ci hai messo una "pezza".
    Grazie sorellina,
    aldo

    RispondiElimina
  3. Cara Rosy come al solito mi trovo sempre concentrato leggendo tanti interessanti racconti che in fondo rispecchiano le nostra realtà di un passato...
    Oggi tante cose sono cambiate è cambiato quel contatto sicuro e comprensivo
    solo una piccola percentuale è rimasto come una volta.
    Buona giornata cara amica,
    credo che starai preparando le valige per la lunga vacanza!!!
    Tomaso

    RispondiElimina
  4. Diverse settimane mi son trovato parlare con una esperta psichiatra e, fra altre cose assai interessanti, mi ha parlato di ricerche su gemelli predisposti alla nascita al diabete o alla celiachia. Ebbene è stato riscontrato che uno dei due, vissuto al riparo di cause che fanno insorgere questo male, è diventato adulto senza dare segni manifesti dell'insorgere del diabete. L'altro, che la sorte ha sfortunatamente disposto, diventando grande, ad abusi nel mangiare ed altre sregolatezze non solo dietologiche, invece ha contratto il diabete. Vedi anche qui e qui
    Tutto questo ci dice che si nasce con certe predisposizioni che sono il nostro corredo all'atto di nascita. Dunque si può stare sicuri che se siamo incapaci di fare del male, non disponendo l'arma per nemmeno concepirlo, diventeremo anche dei santi e mai degli assassini.
    Questo in generale. Ma può anche succedere per un violento, un assassino, un malvagio, che si redima. Insomma un bel giorno può accadere, come avvenne per Paolo di Tarso che, in seguito ad una visione bruciante, non fu più capace di perseguitare i seguaci di Gesù. In modo pittoresco il fatto fu dipinto come una "caduta da cavallo".

    È interessante la discussione di un forum su questo dibattito:
    L'uomo è davvero una "tabula rasa"?
    Spesso mi chiedo se hanno sul serio ragione coloro che pensano (a volte in modo superficiale ) che l'essere umano alla nascita davvero sia una "tabula rasa", cioè non abbia nessuna precisa predisposizione a conoscere in un certo modo la realtà. Secondo questa visione, il cervello umano sarebbe una specie di "vaso da riempire", pronto a ricevere tutto come una spugna che assorbe.
    Invece, la realtà dimostra che esistono individui più portati di altri a conoscere determinate nozioni, altri generalmente più lenti e pigri, alcuni perfino geniali.
    Se davvero tutti fossimo delle "tabule rase", queste disparità non esisterebbero; è come se la natura avesse distribuito le potenzialità conoscitive in modo ineguale, beneficiando alcuni a scapito di altri.
    Anche lo stesso Kant affermava che esisteva una predisposizione dell'uomo a conoscere le cose in un certo modo, ma mi sembra di capire che il famoso filosofo ritenesse che i presupposti conoscitivi fossero uguali per tutti.
    Secondo voi, tutti nasciamo con lo stesso cervello? Siamo delle "tabule rase" o c'è qualcosa che ci differenzia?
    Vedi qui.

    Ciao, Rosaria
    Gaetano

    RispondiElimina
  5. Caro Gaetano, la questione è assai difficile, anche se interessante.
    Una cosa è certa, che non nasciamo come "tabula rasa" e giustamente come dici tu saremmo tutti uguali.

    Ognuno di noi nasce con un corredo genetico diverso e da profana credo che il mistero risiede proprio in questo corredo genetico, non solo per le malattie, ma un po' per tutto

    Crescere in ambienti sani certamente aiuta molto.
    L'esempio delle gemelle ce lo dimostra una vita calma e serena tiene a bada anche le malattie latenti, anche se ci sono sempre e prima o poi alla prima scossa potrebbero venire fuori.

    Ma io credo che il cervello non è uguale per tutti, ci sono persone che accettano passivamente l'ambiente che li circonda, altri che riescono a vedere più in la, e non lo so dire se è una cosa ereditaria, se è il cervello diverso o una coscienza diversa che da sola si mette in moto

    Ricordo che ero ancora ragazza, quando per la prima volta in me fu chiaro la conoscenza della coscienza e capi... quante cose capi, ma non ero ancora in grado di afferrare l'importanza del mio capire
    Crescendo si mise in moto la conoscenza non solo della coscienza ma anche della materia grigia

    Credo che i fattori ne siano più di uno e tutti insieme fanno il loro lavoro, forse, anche all'insaputa nostra, fin qui stiamo nella norma

    Parliamo dei geni

    Un genio nasce genio e lui ancora non lo sa al di la dell'ambiente che lo circonderà o della preparazione che troverà
    Allora mi chiedo, cosa scatta nelle cellule che vanno a formare quello che domani sarà una persona, fisicamente sarà come noi ma intellettualmente sarà superiore a noi.

    A questo punto cosa dobbiamo pensare? Che neppure la formazione di un feto è uguale per tutti.
    Nella stessa famiglia dai stessi genitori nascono intelligenze diverse Dunque, questo mi porta a credere che il mistero sta alle origini della nascita

    Basta guardare la natura che ci circonda nessuna foglia è uguale
    ci sono piante che riescono ad attecchire anche in un terriccio e
    si resta meravigliati e ci chiediamo
    come è possibile tale cosa? Eppure succede.
    Altre piante nel loro ambiente curate
    non danno frutti.

    A San Leucio in una stradina c'è una vite che parte in un diametro piu piccolo di una bacinella è riuscita a salire verso il sole, in alto su un terrazzo dove trionfante c'è un pergolato d'uva meraviglioso.

    Forse se guardiamo la natura attentamente riusciremo a capire qualcosa anche della natura umana.

    Grazie Gaetano di questo tuo bel commento. Ciao


    (Rosalba, grazie delle belle parole, lo so che potresti raccontare un sacco di cose, ma devi farlo.
    Vedi, stiamo diventando un po' distratti e dobbiamo prendere l'abitudine di raccontare, raccontare, chissà che non aiuti qualcuno.
    Ti abbraccio con affetto e bene ricambiato.

    (Aldo, ho messo la "pezza" ci sono cose che vanno rivedute senza offendere chi le ha scritte. Lavita è un grande mistero-
    Ciao fratellone Bacio.


    (Tomaso, si sto preparando la valigia, anche se la roba da portare non sarà molta, quando si va a mare l'abbigliamento è molto ridotto.
    Ti abbraccio ciao.

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  6. Rosaria, l'esperienza professionale e l'esperienza di vita mi hanno insegnato che non c'è nulla di scontato, come giustamente affermi.

    Ognuno di noi nasce con dei potenziali genetici, Gardner le chiama intelligenze multiple, variamente distribuiti. Essi per svilupparsi hanno bisogno di un ambiente adatto altrimenti rimarranno latenti. Nel senso che, per esemplificare, un individuo può avere una predisposizione musicale, ma se non la coltiva con gli strumenti adatti non diventerà mai un musicista e non saprà scrivere la musica.

    Ma non si riduce nemmeno soltanto a questo! Nel senso che si possono avere i potenziali genetici e anche l'ambiente adatto, ma poi interviene la volontà nello scegliere che cosa fare e che cosa diventare.

    I bambini hanno indubbiamente bisogno di amore e protezione per crescere e svilupparsi armoniosamente. Questa è la condizione necessaria affinché possano diventare degli adulti equilibrati...ma poi insorge la variabilità personale. Per cui può succedere che bambini cresciuti in un ambiente sereno possano deviare e al contrario altri bambini cresciuti nelle difficoltà possano diventare degli adulti equilibrati.

    La vita è come un grande libro in cui si può scrivere di tutto e non c'è niente di ovvio o scontato.

    Grazie per queste riflessioni sulla vita a tutto tondo.

    Un abbraccio.

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  7. Cara Annarita, hai ragione nel libro della vita, nulla e scontato e nulla e ovvio.
    Ho riflettuto molto su questo mio post e sono arrivata alla conclusione
    che è più facile scoprire l'universo che scoprire la natura umana.
    Noi cerchiamo di dare una ragione a tutto, ed è giusto che sia cosi, ma ci rendiamo conto che certe cose sono cosi difficili da capire.
    Tutto quello che diciamo o pensiamo è detto in base alla nostra esperienza, ma le esperienze non sono uguali per tutti e questo fa la differenza.
    Grazie Annarita e buona giornata.
    Ciao

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  8. Andando oltre gli scritti, le teorie degli scenziati, le affermazioni degli studiosi (che neanche conosco e non posso e non voglio citare), quello che scrivi tu è fantastico.
    "se un bambino vive nella critica, impara a condannare" : non è detto!!!
    "se un bambino vive nell'ostilità, impara ad aggredire" : non è detto!!!


    Nulla è mai detto, nulla è scontato.
    Secondo quello che è scritto in quei versi, solo perchè uno è figlio di un delinquente, deve essere per forza anch'egli delinquente!!! O viceversa!...
    Le tue riflessioni arricchiscono sempre, grande Rosaria - MammaRosy!
    Ti voglio un mondo di bene.

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  9. Cara follettina,gli scienziati i filosofi, conoscono e capiscono più cose noi
    Anche se forse noi arriviamo a capire le stesse cose usando un linguaggio diverso.
    Abbiamo i famosi detti del popolo che ancora usiamo e sono sempre utili anche nella nostra epoca-
    Ricordi quello che dice
    - Chi nasce tondo, non muore quadro-
    Lo sai che ti voglio bene anche io
    Ti telefono prima di partire.
    Bacione ciao.

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