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venerdì 16 aprile 2010

Il Primo Neoclassicismo

Miti greci e utopie

La posa della prima pietra della Reggia di Caserta
Affresco di Gennaro Maldarelli-   dipinto murale a tempera, 1845
 Sala del trono.

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Giovanni Paolo Panini.Rovine romane con resti di un tempio ionico-1749, Roma-Galleria dell'accademia San Luca.

Sul finire dell'Ottocento gli storici cominciano a definire con il termine Neoclassicismo la tendenza, che caratterizza la seconda metà del Seicento e i primi due decenni del secolo successivo, a valutare la civiltà greca e romana come modello di vita valido per tutte le esperienze umane. Circoscritto sopratutto nell'ambito delle arti applicate, identificato come uno stile della decorazione, esso finisce per indicare una produzione considerata ormai negativamente.I caratteri distintivi del neoclassicismo si possono rintracciare, invece, seguendo il filo della rinnovata fortuna del classico e dell'antico quali motivi peculiari della grande tradizione italiana.


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Il Giardino Inglese della reggia di Caserta 1792
Nel Settecento nè il termine Neoclassicismo nè il termine Classicismo sono usati per indicare il nuovo stile; i critici e gli artisti lo chiamano semplicemente il "vero stile" e ne parlano come di un " risorgimento" delle arti,considerandolo come nuovo Rinascimento, dopo un lungo periodo di decadenza rappresentato dall'arte barocca e rococò. Gli studi più recenti, identificano il Neoclassicismo come l'espressione artistica di un'epoca di profonde trasformazioni nel campo della scienza e della tecnica, di rivoluzioni politiche e sociali che hanno davvero cambiato il corso della storia, cancellando consuetudini e istituzioni immutabili da secoli.
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Fontana di Diana e Atteone particolare, 1769, Caserta Reggia.
I governi "illuminati"
In Europa è sopratutto l'Italia ad attraversare, tra il 1748 e il 1796, anno della conquista napoleonica, un lungo periodo di pace. Questa fase favorisce una rinnovata visione del mondo e della società resa esplicita dalle riforme realizzate negli Stati retti da governi "illuminati" che s'ispirano agli ideali progressisti dell'Illuminismo.Nel mecenatismo pubblico, che è legato sopratutto ai cantieri di corte, risalta, per l'intima convinzione e per la qualità dei programmi realizzati, Carlo III di Borbone: ricorrendo a Luigi Vanvitelli e Ferdinando Fuga, egli avvia un vero e proprio processo di modernizzazione che porterà la citta di Napoli ad assumere pienamente, anche dal punto di vista monumentale, il ruolo di capitale europea.
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Nel 1751 Carlo di Borbone chiede a Benedetto XIV di potersi avvalere della maestria dell'architetto Luigi Vanvitelli per realizzare la
reggia di Caserta, che nel progetto originario doveva costruire una nuova città, collegata a Napoli, in grado di rivaleggiare con Versailles. Il concetto della grande opera è illuminista, alla radice, in quanto viene considerata una dimostrazione della capacità dello stato di far fronte al pubblico benessere, mediante interventi eccezionali come la realizzazione di opere pubbliche, fonte di occupazioni protratta nel tempo.
Nelle intenzioni del monarca la reggia doveva soddisfare le funzioni politiche, amministrative, militari e culturali proprie di una nuova capitale. Il pensiero assolutistico settecentesco trova attuazione anche a livello di organizzazione planimetrica, come dimostra la distribuzione interna della reggia, ispirata ai medesimi principi di regolarità e simmetria che viene adottata anche per il parco, parte integrante del complesso.
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 Percorrendo la superba galleria d'accesso del palazzo si giunge al centro del vestibolo inferiore e girando lo sguardo sulla destra si può ammirare il maestoso e superbo Scalone d'Onore, composto da una grande rampa centrale che poi risvolta in due rampe parallele,con 116 gradini, tutti tagliati in unico blocco di pietra "lumachella di Trapani". La rampa centrale dello scalone viene dominata dalla statua della Maestà Regia seduta su un leone che simbolicamente rappresenta re Carlo III. Ai lati si vedono le statue del Merito e della Verità. Nel grandioso progetto della reggia di Caserta Vanvitelli supera il linguaggio tardobarocco in favore di una disciplina architettonica di forme sobrie e rigorose.Vanvitelli progetta un immenso edificio rettangolare, con quattro cortili simmetrici, dove, valicata la soglia austera, si accede al grandioso atrio, movimentato dal gioco dei piani inclinati delle scale.Chiamato a Napoli, nel 1751 dal re Carlo III di Borbone,Vanvitelli vi giunge carico dell'esperienza romana come architetto di San Pietro.
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L'uso dell'ordine gigante, proveniente dalla tradizione classica caratterizza non solo la facciata, ma anche gli ampi spazi rappresentativi ai quali si aggiungono il fascino dei diversi tipi di marmo e la continua variazione delle singole forme decorative.
Strettamente connesso al palazzo è il parco,terminato da Carlo Vanvitelli, figlio di Luigi, che costituisce lo spazio privilegiato di una vera e propria azione teatrale, rappresentata da una serie di favole scolpite, ispirate ai temi della mitologia classica e collegate da un preciso programma iconografico.Il percorso corre, attraverso i miti di Diana e Atteone, Cerere, Giunone, e Eolo, dalla grande cascata fino alla reggia, lungo una sorta di strada - fiume, alimentata dall'acquedotto carolino.
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 fine del XVIII, collezione privata.
Figlio del vedutista olandese Gaspare Van Vittel, Luigi Vanvitelli nasce a (Napoli,1700-Caserta 1773) si forma a Roma assimilando la lezione classica, derivata dallo studio dei modelli antichi, non disgiunta da quella del tardo Seicento romano La fama e la diffusione delle sue opere ne fanno il rappresentante per eccellenza della prima riforma classicista europea, nel suo quadro si distingue per la pragmatica ricerca di un linguaggio architettonico equilibrato è rigoroso, nel quale fonde con disinvoltura elementi della tradizione antica e di quella rinascimentale e barocca da cui deriva il gusto scenografico che caratterizza le opere della maturità. E' da ricordare anche la mentalità  funzionale e tecnica di Vanvitelli. Tecnica che si rivela nell'organizzazione e nel controllo del cantiere e nella disciplina dell'artigianato edilizio, ma sopratutto nell'ingegneria idraulica, dove si segnala come valente esperto. 
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24 commenti:

  1. Voglio essere il primo cara Rosy, Caserta la città delle grandi tradizione, questa del grande ballo fa concorrenza a il ballo di Vienna! entrambi ci ricorda la storia del passato! le foto che al seguito hai messo
    è un piacere guardarle.
    Come vedi è molto presto, non riuscendo più dormire è dalle 5 che mi sto guardando i blog...
    Buon fine settimana cara amica, un abbraccio forte.
    Tomaso

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  2. Caro Tomaso buon giorno!
    Scusami ma ho tolto il video del ballo, meglio chiarirlo per chi legge, potrebbe pensare che Tomaso
    alle cinque di mattina sognava il ballo...scherzo.
    Mi è sembrato più giusto inserire l'attuale video che è bellissimo!

    Vorrà dire che riposerai oggi, visto l'orario che ti sei svegliato.
    Ricambio il tuo buon fine settimana,
    augurandoti buon riposo e una bella dormita.
    Ti abbraccio.
    A presto.

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  3. Il video del ballo l'ho visto anch'io! Hai fatto bene a sostituirlo con quello della Reggia di Caserta che merita oltre ogni dire.

    Io ho visto Versailles, Rosaria, ed è ovviamente bellissima,...ma la reggia di Caserta, con il Parco e il Giardino Inglese, ha qualcosa di insuperabile: una maestosità, bellezza e suggestione degli spazi sia architettonici che naturali che sono unici al mondo!

    Io la includerei tra le 7 Meraviglie!

    Sei stata bravissima a sintetizzare e rendere lo spirito di un periodo storico e artistico a volte, a torto, considerato riduttivamente, ma che gli studi recenti hanno rivalutato come merita.

    Un abbraccione
    annarita

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  4. rosy ha detto...
    Cara Annarita, il video,con le foto anche essendo l'uno e l'altro meritevoli, posso garantirti che non rendono quello che si vede direttamente dal vivo.

    Noi qui a Caserta,grazie a Re Carlo e a Vanvitelli, abbiamo una vera meraviglia.

    Non ti dico poi del sottobosco, con i suoi infiniti vialetti i quali, sono arricchiti da statue,da fontane, meta preferita degli innamorati, da sempre.

    In questo sottobosco che io amo tanto, il mondo si ferma, nessun rumore vi giunge, i raggi del sole arrivano timidi, filtrati dagli alberi, eterne foglie gialle in questi vialetti misurano una sola stagione, quella dell'autunno.
    Da questi vialetti non me ne andrei mai.

    Non lo so se la reggia di Caserta potrebbe far parte delle sette meraviglie, ma sarebbe bello.
    Grazie Annarita
    Ricambio con affetto il tuo abbraccio.

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  5. Mi mordo le mani cara Rosaria per non aver mai pensato di visitare questa gemma che i Vanvitelli, padre e figlio, ci hanno regalato. Eppure ci vanno da tutto il mondo per visitarla, anche le mie nipoti ci sono andate in gita scolastica.
    Per adesso mi sono contentato di saperne e vederne qualcosa per merito della tua bravura. Chissà se mi riuscirà, molto presto però, a realizzare il sogno?

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  6. E' una di quelle meraviglie che devo ancora vedere, e capisco bene dal tuo bel post che mi sto perdendo qualcosa di cui conoscevo poco finora.
    Grazie per aver descritto così così bene.

    Grazie anche per la meravigliosa poesia, che mi sono permessa di aggiungere nel post.

    Un abbraccio e buon fine settimana
    Rosalba

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  7. Non ti mordere le mani caro Aldo, che poi senti dolore e non puoi scrivere i tuoi magnifici racconti.

    Ti auguro che il tuo sogno si avveri, anzi, lo ampliamo?
    Mi ci ficco pure io nel tuo sogno, ma solo per accoglierti come si deve, con guida gratis, e tutto il resto.

    Nell'attesa che il sogno si avveri,
    Ti lascio l'augurio di una buona domenica.

    Ciao fratellone.

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  8. Cara Rosalba, la reggia di Caserta è da visitare, solo vedendola ci si rende conto della sua magnificenza.
    tante persone arrivano dalla Sardegna

    Grazie a te che hai apprezzato e onorata questa mia semplice poesia
    inserendola nel post.

    Cara Rosalba, buona Domenica
    bacione ciao!

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  9. Rosy cara,il lavoro che fai è bellissimo.C'è passione,gusto della bellezza e desiderio di condivisione perchè comunque ci troviamo davanti a dei capolavori ben commentati e che stimolano la nostra curiosità ed il desiderio di approfondire.Della Reggia non ne parlo più,mi sento quasi in colpa per non essermi ancora decisa a visitarla.Buona domenica.

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  10. Cara Rosaria, bene hai fatto nel mettere in magnifica mostra la nostra Caserta della regalità. Meglio di così non si poteva fare. Ed io per completare l'esposizione, da buon casertano aggiungo una breve esposizione di un ambito del parco vanvitelliano da te presentato che solo i casertani sanno, il Bosco di San Silvestro.

    Nelle adiacenze della reggia di Caserta, in continuità con il parco vanvitelliano, troviamo il Bosco di San Silvestro, dove la natura si riappropria arditamente di spazio e tempo, dove il ricordo di tagli e lontane battute di caccia creano l'atmosfera a tratti antica e melanconica. Il bosco si estende all'interno della città di Caserta e comprende le due colline di Montemaiuolo e Montenebriano. Un tempo parte integrante della reggia, in qualità di "reale delizia" l'oasi ospitò, all'inizio del 1800, i giochi e le battute di caccia di Ferdinando IV.

    Cari abbracci,
    Gaetano

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  11. Cara Chicchina, hai detto bene, il lavoro- un lavoro assai piacevole.
    Attraverso i post che preparo imparo tante cose, imparare, sapere, è stato sempre la mia passione, e tu lo sai, ci conosciamo da anni.
    Grazie chicchina del bel commento.
    Ti auguro una buona settimana, all'insegna della serenità
    Bacio ciao!

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  12. Caro Gaetano, hai fatto bene a parlare del bosco di San Silvetro,
    conociuto e meta preferita di tutti i casertani.
    La mia intenzione è quella di fare un post dedicato al Belvedere
    di San Leucio e al bosco di San Silvestro
    Per il Belvedere mi serve la consulenza di mia figlia e la tua sempre se ti va
    Mi piacerebbe anche includere il nostro bellissimo borgo di Caserta vecchia.

    Ricambiando il tuo caro abbraccio
    Ti auguro una buona settimana a te e famiglia

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  13. ...ho una foto, di me piccolina (proprio una piccola folletta!) mentre faccio capriole sul prato, in quei magnifici giardini della Reggia!!! Che meraviglia...chissà se i folletti si aggirano anche da quelle parti??? Io credo di si!
    bacibaci

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  14. Cara Rosy, su Belvedere c'è l'imbarazzo della scelta su internet, cercando alla voce "Belvedere di S.Leucio di Caserta.
    Potrai allestire un viaggio virtuale nel mondo della seta.
    Ma non è solo S.Leucio a farvi parte ma anche i paesi limitrofi, Sala, Briano e Puccianiello. Paesi che conosco molto bene, in particolare Sala dove passavo la giornata presso la casa della mia nonna paterna. All'epoca di quando ero ragazzetto ricordo molto bene il sentire il battito cadenzato dei telai della seta che in molte case funzionava ininterrottamente. Famosi tutt'oggi le bellissime coperte damascate di seta. A quel tempo la seta si ricava dal baco da seta. Quando c'era una processione religiosa vedevi queste coperte sospese sui davanzali delle finestre. Erano il classico regalo di nozze. Per non parlare degli ombrelli di seta S.Leucio.
    Ma tu queste cose le sai.
    Di altro mi viene in mente il detto di quelli di S.Leucio che si affermava, quasi con vanto. Si diceva che tutti quelli di S.Leucio sono di sangue blu perché figli di Francischiello!
    Questi luoghi sono impressi nella mia memoria e mi mancano da morire.
    Ciao Rosaria, mi raccomando fammeli rivivere col post che pensi di poter fare.
    Gaetano

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  15. Una follettina sui prati ci sta proprio bene,se poi fa le capriole ancora meglio.
    janas, qui da noi ci sono un sacco di fellletti, ma non si fanno vedere da tutti.
    Nel sottobosco del parco della reggia, ce ne sono un sacco, e li ho pure incontrati.
    Mi hanno detto che ti conoscono e ti mandano a salutare.
    bacio bacio
    Ciao follettina.

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  16. Caro Gaetano, grazie dell'indicazione, che sena'altro ne terrò conto.
    Hai detto bene,cose che conosciamo bene.
    Una mia cognata ha lavorato con i De Negri, proprietari del setificio per anni
    Angelo, con la sua famiglia originaria è vissuto a San Leucio, fino ai 18 anni.

    I tuoi ricordi sono cosi teneri e belli, tenterò di fare un bel post.

    L'avvocato Bologna di San Leucio ha scritto un bellissimo libro su San Leucio...meglio non dire nulla, vediamo cosa riesco a creare.
    Facciamo come l'uovo di Pasqua a sorpresa.

    Un bacio ciao Gaetano e grazie della presenza e dei tuoi suggerimenti.

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  17. Cara Rosy, mi hai appena rivelato un'altra cosa che quasi certamente ci lega. Angelo, se è nato a S.Leucio, allora deve averlo aiutato a nascere la mia nonna paterna, della quale parlo nel mio commento. É stata levatrice condotta di S.Leucio, Briano, Sala, Puccianiello e tutti gli altri paesi limitrofi. Donna Luisa 'a vammana 'e Sala, così la chiamavano tutti. Era di grande carattere. Quando ero a Sala, ero presente in ogni battesimo.
    Ti ricambio il bacio,
    Gaetano

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  18. Carissima Rosy non ho molto tempo ma sappi che il post è bellissimo . Sono stata sia a Versailles che a Caserta ma la reggia di quest'ultima è molto ma molto più bella .
    Ti abbraccio con tanto affetto
    Paola

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  19. Cara Gaetano, vedo che tante cose ci uniscono, ed è anche giusto, in fondo Caserta una volta era piccola, adesso si è ingrandita e tante strade neanche io le conosco.
    Non si fa che alzare palazzi, enormi, palazzi.

    Puccianiello, è diventato zona ambita, e anche il rione tescione dove abito io, tra tutti i rioni sorti nella stessa epoca, solo il rione tescione, è diventato una bella zona, per i tanti palazzi privati costruiti, e le case qui costano un sacco.
    Non ti dico poi, di S Leucio oggi zona paesaggistica, per questo motivo sul terreno che abbiamo a S. Leucio non possiamo costruire...tieni presente la clinica degli ulivi? Accanto c'è il nostro terreno.

    Mi dispiace, ma la tua nonna io non la conosco e neppure Angelo, ma io conoscevo una famiglia di sala..Bennola, questo era il suo cognome...non mi meraviglierei se conoscessi anche tu questa famiglia.

    A Sala c'è una statua dedicata a Angelo Borzacchiello. cugino dei miei cugini dal lato paterno, la ricordi questa statua?

    Alla Vaccheria, ci abitano i miei cugini, Batelli, il balcone più grande al centro della piazza era di mia zia, oggi dei figli.
    Il marito di mia zia, era il sacrestano della chiesa della Vaccheria.

    Buona giornata gaetano.
    Ciao!

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  20. Bacione follettina ciao e buona giornata.

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  21. Cara Paola, so che sei impegnata,
    ma so che ci sei col pensiero e questo è più che sufficiente.

    Il compito che hai da svolgere, è molto più importante del blog in questo momento.
    Il Signore vi darà la forza di affrontare con serenità il delicato momento.

    Ti abbraccio...e pensa una cosa sola,Paola, tutto passa...ma le azioni buone che facciamo resteranno scritte nel tempo...e nel giudizio Di Dio
    Le cattive, spariscono, perchè non hanno radici, sono convinta di questo.
    Ciao!

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  22. Non ho mai visitato la reggia di caserta che a quanto vedo è un'autentica meraviglia! Spero tanto in futuro d'averne l'occasione. Ciao Rosy

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  23. Si angelo azzurro è bellissima, quando vuoi puoi sempre farci un pensierino, tanto la reggia da li non si muove.
    ciao angelo.

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