Translate

mercoledì 17 febbraio 2010

Modestia.

Uomini modesti venite che vi abbracci.
Voi costituite la dolcezza e il fascino della vita.
Credete di non avere nulla, ed io vi dico che avete tutto.
Pensate di non umiliare nessuno,
ed umiliate tutti.
E quando vi metto a paragone dentro di me con
quegli uomini assoluti che vedo ovunque,
li butto giù dai loro scranni e li metto ai vostri piedi.


@@@@@
Charles-Louis de Secondat barone de La Brède et de Montesquieu (1689 – 1755), filosofo, giurista, storico e pensatore politico francese.












Blogger Annarita ha detto...





Cara Rosaria, scrivo da scuola sorseggiando un caffé (tra poco riprendo per l'ultima ora di lezione).


Commento il tuo post con un sagace aforisma di Oscar Wilde, che la sapeva lunga in fatto di modestia e presunzione:"Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico." Oscar Wilde.


Chi vale non ha bisogno di mettersi in luce perché brilla di luce propria; il mediocre, invece, spesso è immodesto per farsi notare, dato che di luce propria non è in grado di brillare.


Una specie di legge della compensazione, se vuoi...


Bacioni e buona giornata.
annarita

16 commenti:

  1. Cara Rosaria, scrivo da scuola sorseggiando un caffé (tra poco riprendo per l'ultima ora di lezione).

    Commento il tuo post con un sagace aforisma di Oscar Wilde, che la sapeva lunga in fatto di modestia e presunzione:"Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico." Oscar Wilde.

    Chi vale non ha bisogno di mettersi in luce perché brilla di luce propria; il mediocre, invece, spesso è immodesto per farsi notare, dato che di luce propria non è in grado di brillare.

    Una specie di legge della compensazione, se vuoi...

    Bacioni e buona giornata.
    annarita

    RispondiElimina
  2. Bellissimo l'aforismo di Oscar Wilde...posto il tuo commento. tra
    Montesquieu e Oscar Wilde
    Sarà un'invito a pensare.

    RispondiElimina
  3. Chiedo scusa ad Annarita che l'ha postato e naturalmente anche a te, per rubacchiarle l'aforisna di Oscar Wilde modificandolo un po' per adattarlo a me:
    "Spesso scrivo alcune cose e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che ho scritto."

    RispondiElimina
  4. Rosy la tua riflessione e quella di annarita si intreccia con i miei pensieri mattutini che spesso riguardano piccoli episodi di vita quotidiana con gli alunni. Molti, troppi bambini in virtù de fatto che qualcuno li convince di questo fatto, si ritengono molto capaci e spesso si risentono se gli si fa notare una imprecisione o svista. E' vero che i bambini di oggi sanno tanto, ma non in virtù del fatto che sono più bravi, sono solo più informati perchè l'informazione è di gran lunga aumentata e sono aumentate le ore in cui ci esponiamo all'informazione.
    E allora la tua riflessione e l'aforisma di Annarita sono applicabili anche agli alunni... e non manchèro di applicare l'ottima risposta che entrambe mi suggerite!! :-P

    Un abbraccio grande

    RispondiElimina
  5. caro Aldo, le cose che scrivi tu sono sempre intelligenti, almeno, quello che leggiamo noi.
    Ciao caro Aldo qui piove, eccome piove.

    RispondiElimina
  6. Rosalba, che bello quando i pensieri si intrecciano, vuol dire che stamattina i nostri pensieri erano in sintonia.

    Per la risposta che mi chiedi, devo riflettere un tantino anche perchè l'argomento sui bambini è un po delicato.
    Anche perchè solo adesso ho trovato un pò di forza, per rispondere, sta in atto su di me un bel temporale, chiamato influenza...speriamo che non si fermi e che sia solo una piccola nuvola di passaggio.
    Nell'attesa, della risposta che mi chiedi ti lascio un carissimo saluto. Ciao.

    RispondiElimina
  7. Ciao Rosy, se da te piove qui non è tanto meglio, un giorno nevica e l'altro anche, spero che finisca e che un giorno arrivi il bel tempo che sciolga la neve.
    Un abbraccio, Tomaso

    RispondiElimina
  8. Caro Tomaso speriamo che questo tempo ci dia un po di tregua,
    l'inverno sta borbottando troppo!
    Ciao caro Tomasino, saluti alla tua Danila.

    RispondiElimina
  9. rosy ha detto...
    Cara Rosalba, prima di risponderti ho riflettuto a modo mio...

    La modestia nei bambini, è scomparsa.
    Non è colpa di nessuna informazione
    e che il mondo dei grandi si è come dire proiettato troppo nel mondo dei ragazzi e questo invece di essere un bene in alcuni casi non è raro che sia un male.
    Oggi, il bambino rispecchia, la società dei grandi, se vivono accanto a persone che non hanno un minimo di modesta sta certa che anche il bambino non l'avrà
    La modestia, molto spessa è criticata,perchè è nella natura umana, distorcere ogni cosa buona.
    La modestia, è un sentimento che esiste e chi lo possiede non sa neppure di possederlo.
    Molte volte la modestia viene scambiata, per ipocresia, quando le va bene o per falsa, invece io so che esiste, perchè quando la vedo e la incontro resto affascinata ancor prima di sapere cosa mi ha affascinato.
    La modestia passa in'osservata, è un po come un abito elegante nel senso che.. l'abito elegante non colpisce immediatamente, come l'abito stravagante.
    La modestia è la vera eleganza del cuore.
    Di questi cuori esistono poche copie, e quelle poche viaggiano da soli.
    Auguro ad ogni bambino di incontrare questi cuori e di apprendere da loro,
    e lasciare un po da parte le informazioni, anche perchè essendone troppe, secondo me vanno prese con la pinza. Certo che in questo mondo dove tutto è in evoluzione, il bambino se non ha accanto persone di una certa levatura di spirito, i risultati sono quelli che tu hai citato.
    Vengono su convinti che
    "oltre me c'è il buio"
    Quanti adulti hanno fatto di questa parola la loro arma vincente?
    Il bambino va istruito accompagnato e sopratutto va curato il suo animo.
    In modo che da grande, ogni sua scelta sarà presa è curata con la mente e col cuore.
    Questo è il mio pensiero

    Ciao Rosalba, spero che abbia centrato qualcosa.
    Un bacio, ciao.

    RispondiElimina
  10. Sono in perfetta sintonia con te e con Annarita che non beve neanche il caffè in pace.

    RispondiElimina
  11. Cara stella, siamo davvero in sintonia.
    Grazie

    RispondiElimina
  12. Una bellissima riflessione, arricchita dall'aforisma di Wilde che Annarita, sempre attenta, ci ha offerto.
    Una volta un professore mi disse "la modestia non porta a nulla", intendendo dire che nell'arte bisogna essere, diciamo, sfacciati.
    Forse è vero, non lo so. Ma alla fine, ognuno è quello che è.
    Ti abbraccio.

    RispondiElimina
  13. Non sempre, ma può capitare che la Modestia bussi alla nostra porta...

    La Modestia camminava sulla Terra da sempre perché quello faceva parte del suo compito; (compito che aveva l'incarico di svolgere nel modo migliore, come tutte le altre qualità come lei, del resto). Incedeva con passo lento e bussava a tutte le porte che incontrava sul suo cammino; ma raramente ne trovava qualcuna disposta a spalancarsi e ad accoglierla. Quel giorno di primavera inoltrata, ella era proprio stanca (erano mesi che nessuno l'ospitava), con i sandali tutti impolverati, la lunga veste lacera all'orlo, il velo incrostato di polvere, tanto da non essere più trasparente, aveva proprio deciso di trovare un "qualunque" asilo: doveva assolutamente riposare.
    “Mi accontenterò di una accoglienza modesta, di poche ore, tanto per sistemare l'abito e fermarmi un po'! Ma devo assolutamente farmi ospitare da qualcuno". Vide davanti a sé un palazzetto a più usci, di tre o quattro piani, avvolto nella nebbia.
    Sul pianerottolo c'era una porta, quella della casa del portiere. Pensò: "Sicuramente egli sarà modesto e non avrà difficoltà ad accogliermi". Bussò. Il portiere le chiese che cosa volesse. La Modestia spiegò che era molto stanca, chiedeva solo alloggio per un giorno. Il portiere le rispose che lui personalmente non avrebbe potuto ospitarla, ma che poteva rivolgere la domanda agli inquilini dei piani superiori.
    Non l'aveva cacciata via. Era già molto.
    Al primo piano la Modestia trovò due usci simmetrici: uno a destra, uno a sinistra. Bussò allora all'uscio di sinistra: venne ad aprire una signora tutta elegante; la signora sapeva fare di tutto, era abilissima in qualunque lavoro, soprattutto "recitava" assai bene; doveva perciò essere sempre "Splendente"; dove avrebbe potuto mettere la Modestia? Che provasse piuttosto a chiedere ospitalità al signore di fronte, forse avrebbe avuto più fortuna! La Modestia bussò alla porta di fronte. Venne ad aprire un giovane di bell'aspetto. La Modestia espose la sua richiesta, ma ebbe come risposta un rifiuto: il giovane era un giocatore di professione ed era abituato a "Vincere" non avrebbe mai potuto accogliere presso di sé la Modestia, non era proprio una qualità che gli si addicesse! Che facesse un tentativo al piano di sopra!
    Al piano di sopra c'era una sola porta. Quando la Modestia salì l'ultimo gradino di quella rampa, tirò un grosso sospiro, poi si diede coraggio e bussò. Venne ad aprire un meraviglioso ragazzo vestito da principe: la sua prerogativa, lo si vedeva lontano un miglio, era la "Bellezza". La Modestia non osò domandargli ospitalità e salì con le gambe tremanti ancora al piano di sopra.
    Al terzo piano c'erano due porte simmetriche, come al primo. Una a destra, una a sinistra. La Modestia bussò a quella di sinistra. Le aprì una matrona bella e vigorosa; questa si proclamò la "Forza" di tutta la casa e disse subito che non avrebbe potuto accogliere la Modestia perché non aveva posto. Ma, visto che era lì, essa avrebbe potuto bussare all'uscio di fronte; vi abitava un signore noto per la sua Giustizia; se era "giusto" per lei avere un posto in quella casa, glielo avrebbe trovato di sicuro; così detto, chiuse la porta. La povera Modestia era al limite delle sue forze. Con un ultimo sforzo bussò all’ultima porta.
    Venne ad aprire il giudice in toga e tocco: "Lui ospitare la Modestia? La signora dell'uscio di fronte doveva essere impazzita! La Giustizia deve essere giusta, non modesta!"
    E così anche quell'ultima porta si richiuse.

    Segue...

    RispondiElimina
  14. Seguito:

    Allora la Modestia si ricoprì il volto con il velo e tutta curva stava già per iniziare a discendere le scale quando... udì una Voce chiamarla dall'alto. "Non vuoi salire ancora un piano? E' da Me che devi venire prima di tutti. Sono Io il Padrone di Casa. Se tu bussi alla Mia Porta Io ti accoglierò e ti farò poi ospitare a Mio Nome da tutti gli altri inquilini".
    La Modestia non vedeva scale per salire... capì che il Passaggio per l'ultimo Piano non era fatto di gradini, ma doveva essere un "salto in alto". "Volle" essere al Piano di sopra, alla Presenza del Signore della Casa. Si concentrò e si trovò di fronte al Padrone.
    L'abito lacero era sparito; la veste era di nuovo "modestamente" "meravigliosa"; il velo terso e trasparente; i sandali lucidi ed in perfetto ordine. Egli la ospitò e la rifocillò; poi le diede il permesso di presentarsi da tutti gli inquilini del Palazzo a Suo Nome.
    La Modestia si recò allora dal Signore della Giustizia ed il Giudice l'accolse in sé, perdette qualcosa e divenne Giudice di Pace. Poi tornò dalla Signora della Forza, questa l'ospitò, acquistò qualcosa e divenne Forza equilibrata. La Modestia scese dal Principe della Bellezza, ed egli, per mezzo suo, si trasformò in "Principe d’Amore".
    Poi la Modestia entrò nella casa del "Giocatore Vincente", anch'egli la ricevette, anch'egli perdette qualcosa e divenne la Vittoria moderata; subito dopo la Modestia fu ricevuta dalla Signora Splendente, essa subito acquistò qualcosa e divenne lo Splendore Duraturo. Infine la Modestia passò dal Portiere, questi, accogliendola, si trasformò in Vero Guardiano della Soglia.
    Per merito della Modestia tutta la Casa si perfezionò e divenne Albero della Vita. Allora la Modestia, rinnovata, tutta rivestita di splendente umiltà riprese il suo cammino alla ricerca di un altro Palazzo disposto ad ospitarla e che Ella avrebbe trasformato in Tempio di Luce.

    Gaetano

    Fonte: www.taozen.it/kingkabbalah/15modestia.pdf

    RispondiElimina
  15. Cara Janas, la modestia forse non porterà a nulla, ma non credo, son convinta dell'incontrario, la sfacciataggine non è mai buona ed è un sentimento sfacciatamente offensivo verso gli uomini e alla grandezza che ci circonda.
    Poi, ricordati che noi stiamo su questa terra solo come ospiti, in fondo la vita non ci chiede poi tanto...siamo noi che vogliamo arrivare, ma dove? Non lo so e non lo capisco, personalmente mi basta aver onorato la vita e la terra che mi ospita, riconoscendo che sono una piccola cosa, ma non per questo meno importante, nel senso che faccio parte del ciclo del mistero della vita e niente più.
    un bacione Ciao!

    RispondiElimina
  16. Gaetano ho postato il tuo commento, che commento non è!
    Grazie e buona Giornata.

    RispondiElimina