Quante volte guardando l'universo attraverso le immagini e pensando alla sua vastità, diciamo..
ma noi non siamo nulla a suo confronto.
Non è vero, noi tutti facciamo parte di questa grandezza.
Dobbiamo comprendere e capire solo il suo ordine naturale
Ogni cosa del firmamento ci parla per chi lo sa ascoltare.
Tante volte sono stata risucchiata dal chiarore della luna
che mi raccontava di un piano più sottile, diverso,
dal quale ho potuto osservare le difficoltà buie della mia vita.
Tante volte un raggio di sole apre i confini del nostro cuore.
Tante volte guardando il cielo da lui ho raccolto sempre nuove speranze.
Tante volte guardando le nuvole ho ascoltato le loro favole.
Tante volte attraverso un filo d'erba ho raccolto la storia di noi tutti.
Tante volte guardando in alto mi sento in'armonia con l'universo.
Com' è strano il cielo in questa sua incredibile e pazzesca vastità.
Guardo il film che l'azzurro del cielo mi mostra
e sento scendere in me l'armonia dell'infinito.
Infiniti bisbigli sussurrano il mio nome mi fermo
ed ascolto il silenzio eterno della vita.
Uno splendid scritto il tuo: prosa e poesia all'unisono.
RispondiEliminaE' piacevolissimo leggere le tue riflessioni di getto: mi conquistano sempre.
Alla prossima dunque,e trascorri una buona e serena giornata: possa il cielo offrirti il giusto raggio di sole.Un bacio grande
L'armonia dell'infinito io la respiro totalmente quando sono in montagna. E' una spendida, incredibile sensazione!
RispondiEliminaCiao Rosy
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RispondiEliminaBrano poetico che porta a riflettere sulla bellezza del Creato!
RispondiEliminaSolo chiudendo gli occhi possiamo immaginare l'universo con tutti i suoi misteri che noi tutti li pensiamo a nostro piacimento, siamo informati di tante cose ma ancoro ritengo che sia sempre misterioso.
RispondiEliminaUn abbraccio forte cara Rosy con un augurio di buone settimana
Angelo, hai ragione, qundo si sta in montagna il cielo è più vicino
RispondiEliminaCiao!
Stella, la riflessione sul creato
RispondiEliminaè un pensiero verso Dio.
Tomaso, i segreti dell'universo sono chiusi dentro di noi, ognuno di noi ne fa parte.
RispondiEliminaUn abbraccio.
Rosy
RispondiElimina.... mettersi in sintonia con l'universoè cosa stupenda!
nel suo eternosilenzio è racchiusa la storia dell'umanità.
La nostra spiritualità c'invita alla saggezza.ci ricorda la nostra appartenenzaall'infinito, un pensiero che ci da pace e quiete.
CIAOOOOOOOOOO LINa
Cara Paola, come hai capito che questo mio scritto è di getto?
RispondiEliminaCerto che anche in questo universo di internet, dobbiamo sapere ascoltare, solo cosi capiremo chi c'è oltre ad un freddo schermo.
E' una bella sensazione, quella di sapere che chi ti legge,intuisce e ti capisce.
Attraverso i nostri scritti, senza volerlo ognuno di noi disegna attraverso le parole la "mappa" della propria anima.
Solo chi possiede acutezza di spirito sa leggere le parole mute che si nascondono tra le righe, tu possiedi questa qualità, come tante persone che ho conosciuto in questo mondo strano ma bello!
Grazie per l'augurio.
Buona giornata anche a te. Ciao!
Cara Rosy tu non sai quante sorprese ci riserva l'universo guardandolo, come han fatto da sempre tanti studiosi che non si contano.
RispondiEliminaColgo dal post di Scientificando dell'8 ottobre 2007, «Astronomix: alla scoperta del cielo!» questa frase: «...Parlando di stelle, secondo voi… che cosa si cela dietro di esse? Chissà quanti segreti e quanti misteri ci sarebbero da svelare!!! Purtroppo neanche con gli strumenti tecnologicamente più avanzati riusciremmo a scoprire tutta la verità dell’universo...».
Eppure si trascura che è lo stesso universo a provvedere a tanto nello spazio sidereo, ed oplà, lo strumento che si cerca – ritenendo impossibile una simile cosa – invece è qua, è là, è lì, alzando gli occhi con i telescopi terrestri! Non ci si crede?
Ma come è possibile una cosa come questa?
Dimenticate la provvidenza di Dio, direbbero di volata i mistici, approfittando dell'occasione. E direbbero ancora che quello che non è possibile agli uomini, lo è invece a Dio attraverso il suo creato interstellare.
Ma non vi voglio far stare sulle spine per una cosa assolutamente naturale, nota attraverso il web ed i media della carta stampata.
Si tratta di “lenti gravitazionali” – così sono state chiamate dagli astrofisici – il cui effetto si genera quando la luce di un oggetto distante entra in interazione con un forte campo gravitazionale posto tra l'osservatore e l'oggetto stesso. Il risultato è un'immagine sdoppiata e schiacciata...
E questa è la presentazione di questo articolo che ha fatto l'amica Annarita di Scientificando:
Pubblico con piacere un interessante articolo che l'amico Gaetano Barbella,studioso eclettico ed originale, ha voluto gentilmente concedere a questo blog. Leggetelo con attenzione please!
Vedi: http://scientificando.splinder.com/post/14327484
Abbracci,
Gaetano
Caro Gaetano, ho letto con tanto interesse il tuo commento,
RispondiEliminae grazie alle tue dritte, sono arrivata sul blog di Annarita,
Non sapevo delle “lenti gravitazionali” non ti nascondo che prima di risponderti oltre a visitare e leggere Scientificando ho letto un po in giro
per capire meglio..ma è tutto cosi difficile per me.
Nell'universo ci saranno cose che forse mai scopriremo.
Tanti anni fa lessi un libro sull'universo, adesso non ricordo tutto ma una cosa la ricordo
In questo libro si ipotizzava che l'universo forse non è cosi grande come lo vediamo noi, ricordo perfettamente una cosa.
"immaginate di guardare attraverso uno specchio nel quale, si proietteranno tante immagini uguali.
Nello stesso universo, ci possono essere tanti specchi che emanano la stessa luce e le stesse immagini ma la sorgente ne è una sola"
Questo libro lo lessi che non era ancora sposata, su questo pensiero ci fantasticai tanto, solo per questo lo ricordo ancora.
Tu adesso con le lenti gravitazionali me lo hai fatto ricordare, mi sono un po informata in rete è ho trovato
questo.
" Magnificazione di una sorgente, avviene sempre e produce un aumento del flusso apparente della sorgente luminosa, che viene in gergo "lentizzata".
Immagini multiple di una sorgente (famose sono le croci di Einstein ), quando la lente scompone il fascio incidente e quindi la stessa sorgente viene proiettata più volte, ma la proiezione non corrisponde ad una sorgente reale, ma ad un doppione del fascio originario, infatti ogni proiezione risulta avere lo stesso spettro della sorgente incidente.
Un po come lo specchio o mi sbaglio?
Ti abbraccio
Qui piove tutti i giorni.
Che grigiore
Rosy, grazie della collaborazione al concorso di poesie.
RispondiEliminaSei preziosa come sempre!
Cara Rosaria, oggi è stata una giornata pesante a scuola, ma passare qui da te e leggere il tuo post è come repirare una boccata d'aria pura.
RispondiEliminaMi ha fatto piacere che Gaetano abbia segnalato il post sulle lenti gravitazionali. Allora Scientificando era nato da poco. Gaetano è stato ed è un collaboratore prezioso. Praticamente ha visto nascere il mio blog e mi è sempre stato vicino.
Un abbraccio ad entrambi.
annarita
stella, ma io non fatto nulla
RispondiEliminatranne che linkare il tuo blog.
Ciao e buona giornata.
Cara Annarita, difatti al'epoca non ci conoscevamo ancora.
RispondiEliminaMi ha fatto piacere leggere grazie a Gaetano i tuoi primi approcci da blogger.
Grazie di tutto
ricambio il tuo abbraccio ti auguro una buona giornata.
Bacione a te e Gaetano che mi illuminate sempre.