lunedì 4 gennaio 2010
Questa non è una barzelletta..
Evitiamo di fare nomi, anche perchè qui sopra è pericoloso...
La scena è questa.
La sala d'attesa di un medico
Segretaria che riceve i pazienti
La porta dello studio si apre
ed entra una paziente.
Segretaria--Buongiorno signora
Paziente-buongiorno signorina.
Segretaria-signora,dove avete passate le vacanze?
Paziente-signorina quest'anno siamo andati un pò a zonzo
Segretaria-e dove si trova questo paese signora.
paziente-guarda la segretaria, sorride e dice,
un pò di qua e un pò di la
Segretaria- arroscisce e si sta zitta.
la stessa segretaria ci ha raccontato questo fatto
e come se la rideva mentre raccontava
e continuava a dire che figura che ho fatto e rideva,
ma io quesa parola non la conoscevo
e quando ho sentito dire siamo andati un pò
a zonzo ho pensato che zonzo
fosse una località di mare che non conoscevo.
La segretaria di questa storia è una ragazza dei nostri tempi
anche diplomata non lo so se questo è indicativo...
d'altronde non si può sapere tutto
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Evitiamo di fare nomi, anche perchè qui sopraè pericoloso...
RispondiEliminaSu questo hai perfettamente ragione, perche vedo che in Italia la liberta di parola, non e libera nella maniera in cui viene descritta dall'articolo 21 della costituzione italiana
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Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
ecc. ecc. ecc.
(fonte: http://www.senato.it/istituzione/29375/131289/131290/131299/articolo.htm)
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(Viviana polemica)
Per quanto riguarda la parola nuova che hai imparato, tranquillizzati perchè imparerai cose nuove anche a cent'anni. Non si e mai vecchi per imparare cose nuove.
(Viviana filosofa)
Un abbraccio, Viviana
Beh, è vero non si può sapere tutto..divertente comuque.
RispondiEliminaBuonanotte Rosy.
Sembra effettivamente una barzelletta.
RispondiEliminaChiamiamola parabola, un albero in mezzo al giardino del nostro Eden. Però se si legge bene la Genesi biblica, ci si rende conto che ce n'erano due, l'altro era quello della vita. Non è ben chiara questa distinzione.
RispondiEliminaDunque può essere che l'impatto con le cose della morte-vita (i frutti dei due alberi) può portare a concepire a molti ben pensanti ciò che rientra nel vivere fuori dal Giardino dell'Eden.
Occorre immaginare due "giardini" come i due "alberi", quali realtà compenetrate. Come i due figli di Adamo e Eva, Caino ed Abele.
Ecco che "Caino" è per la vita razionale sulla Terra, più o meno come ad esempio rilevano i suddetti benpensanti, ripieni di raziocinio: reclama la libertà di parola, giusto l'articolo 21 e un'altra cosa utilissima per saldarsi alla vita pratica, la conoscenza attraverso la parola e così combattere l'ignoranza causa delle tragedie umane.
E "Abele"?
Mi piace vedere Abele come quel Lao Tsé che Confucio definì come un drago nel cielo, perché era imprendibile dalla sua filosofia del sano vivere sulla Terra.
Lao Tsé, un Abele come un "bambino nato vecchio". È ambiguo il significato, per dire che se è un bambino non è un vecchio, è piuttosto un bambino nato in un tempo immemore. Un bambino, dunque, che si nutrì dei frutti dei due alberi, ma in modo inconscio. Doveva essere il primo Adamo.
Mi piace anche considerare la tua parabola, cara Rosaria, come Lao Tsé l'avrebbe intesa.
La "segretaria" piena di sapere (è "diplomata") impersona i "Caino" che hanno coscienza del cosiddetto "peccato originale" in loro e a causa di ciò se ne "vergognano".
La sapienza dell'albero della scienza del bene e del male è causa di ciò, ma l'uomo scelse così al suo esistere, perciò Amen.
Mentre, invece, chi racconta la parabola, ossia tu Rosaria, non se ne vergogna per niente, impersona perciò gli "Abele" che hanno fiducia nella vita. Sono ottimisti, confidano nella provvidenza, nel bene che deriva dalle buone amicizie. Insomma, sono gaie persone che irradiano l'amore e non si fanno pagare.
Ma è vero anche che "Abele" trionfa in tanti "Caino", prima o poi. Essi, nel vivere quotidiano, combattono per la libertà per il sacro principio della giustizia. Ma la giustizia a che serve se la vita terrena è piena di cose buone solo per tutti della Terra come esseri in carne ed ossa, ma per le loro rispettive anime, dove vive il bambino "Abele", c'è afflizione? Sarà la ragione umana stessa, reduce dall'esperienza del vivere secondo l'albero della scienza del bene e del male, a cominciare ad assaporare i frutti dell'altro albero, quello della vita. Cosa che già si propizia quando si invecchia.
Vale quest'altra storiella che ho sentito dire pochi giorni fa:
«I soldi, sono una necessità,
ma dipende dalle necessità
Ti voglio raccontare un fatto.
Ho una mia carissima amica che fa la sarta,
un giorno mi trovavo da lei e arriva una signora,
tutta agitata,e inizia a lamentarsi
che aveva girato tutta [...] per trovare
la stoffa che diceva lei e non l'aveva trovata
Non esagero a dirti che si mise a piangere...
La signora era una di quelle piene di soldi
moglie di un costruttore [...], molto conosciuto.
Gaetano, io guardavo la signora e pensai...
Dio come sono fortunata che non ho questi
problemi, certamente ne avevo altri
ma non cosi stupidi come quella della signora
che viveva solo ed esclusivamente per apparire.
Quando la signora andò via
io e la mia amica scoppiammo a ridere
e ci dicemmo
noi due anche se non abbiamo i soldi che ha
la signora, con tutti i nostri problemi
siamo ricche e non lo sappiamo.».
Abbracci, Gaetano
Cara Rosy un saluto in fretta
RispondiEliminascusa se sono stato un po assente ma non ti scordo di sicuro.
Un abbraccio forte,
Tomaso
Finalmente riesco ad entrare nel tuo blog, ci provo ma non ci riesco non so perchè! Quindi approfitto per inviarti un grande abbraccio e un augurio di fine feste, buona Befana da me che befana lo sono tutto l'anno!
RispondiEliminala libertà di parola cara viviana è solo un concetto...
RispondiEliminaAnche perchè molte volte ci autocensuriamo da soli, quante cose andrebbeo dette e non le diciamo, iniziando dalle piccole cose.
Riguardo ad imparare, non si finisce mai di imparare, ma la vita mi ha insegnato che non tutti sono pronti ad imparare, per imparare ci vuole umiltà e coscienza di sapere di non sapere...
L'uomo, non sempre è pronto ai cambiamenti.
Due baci uno a Viviana la filosofa e uno alla viviana Polemica.
Ciao!
Paola, Si storia vera e divertente
RispondiEliminacome si dice sbagliando si impara.
Un bacio.
Ciao!
Stella, sembra, ma è invece è reale...certe volte cara stella,la realtà supera l'immaginazione.
RispondiEliminaCiao!
Caro Gaetano, hai scritto un commento che è un qualcosa di stupendo, per come hai saputo scindere le varie coscienze umane.
RispondiEliminaCaino e Abele, credo che questi due alberi, siano dentro di noi, tutti e due, ma i veri giardinieri di questi due alberi siamo sempre noi, c'è chi cura Abele e ammonisce Caino e chi viceversa.. in fondo gli unici arbitri del bene e del male siamo sempre è solamente noi.
La vita è un cammino e ognuno di noi si sceglie la strada da percorrere che più si avvicina alla nostra anima
La storia della sarta la conosco, caro Gaetano, sai meglio di me che ci sono ricchezze che non si possono lasciare in eredità a nessuno, perchè non si vedono e ne si toccano, sono le ricchezze che il cielo dona per poi ritornare a lui, quando la nostra anima riposerà dagli affanni della vita.
grazie ti abbraccio.
Caro Tomasino, anch'io ti ho trascurato un pochino cosi siamo pari...
RispondiEliminaTi abbraccio, ciao
Sara, auguri e buone fatte feste anche a te...dai che non sei una befana e lo sai.
RispondiEliminaCiao!
Hai proprio detto giusto, non tutti sono disposti a imparare.
RispondiEliminaTi ricordi che ti dicevo che il grigio non mi piace molto? Pur non piacendomi lo uso pure io, che somara.
Bacione, Viviana
Segretaria, diplomata, di questi tempi...mhmmm...
RispondiEliminaColpa della scuola che lascia tali lacune o colpa della ragazza poco...? Punterei sulla seconda ipotesi.
Ciao Rosy
cara Viviana il grigio in fondo è un bel colore e tu non sei una somara.
RispondiEliminabacio e buona befana a te e mao
caro Angelo la colpa è della ragazza, la scuola qui non c'entra, son d'accordo con te.
RispondiEliminaBuona befana.
la libertà di parola cara viviana è solo un concetto...
RispondiEliminaAnche perchè molte volte ci autocensuriamo da soli, quante cose andrebbeo dette e non le diciamo, iniziando dalle piccole cose.
Riguardo ad imparare, non si finisce mai di imparare, ma la vita mi ha insegnato che non tutti sono pronti ad imparare, per imparare ci vuole umiltà e coscienza di sapere di non sapere...
L'uomo, non sempre è pronto ai cambiamenti.
Quoto, come commento, la tua risposta a Viv, che abbraccio e saluto con affetto.
La risposta di Gaetano, come al solito, è di straordinaria profondità.
Questa mattina, non mi riesce di essere originale;)...ma se tutto lo scrivete voi, come si fa?;)
Un abbraccio.
annarita
Annarita, quoto anch'io il tuo commento :-))e mi unisco al caro saluto per viv.
RispondiEliminaGrazie, un bacione!
ciao!!
Un saluto e un abbraccio a Gaetano.