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lunedì 27 luglio 2009

Aforismi sulla saggezza del vivere.



La solitudine è il destino di tutti gli spiriti egregi-talvolta la deploreranno, ma la sceglieranno sempre come il minore tra due mali. Col passare degli anni il sapere aude diventa a questo riguardo sempre più facile e naturale, e in un sessantenne con la tendenza alla solitudine è davvero qualcosa conforme alla natura, anzi, di istintivo.
Ora infatti tutto concorre a favorirla: l'impulso più forte alla socievolezza, ossia l'istinto sessuale, non agisce più; anzi la mancanzanza di una vita sessuale nella vecchiaia pone le basi di una certa autosufficienza che gradualmente assorbe l'impulso alla socievolezza.Ci si e ricreduti di tante illusioni e follie; la vita attiva è per lo più conclusa, non ci aspetta più niente, non si fanno più progetti, si tende al nulla; circondati da generazioni a noi estranee, si è oggettivamente, sostanzialmente, soli
La fuga del tempo si è fatta più rapida, e questo tempo si vorrebbe poterlo utilizzare per un'attività intellettuale Infatti se la mente ha conservato il suo vigore, tutte, le cognizioni e le esperienze acquisite, la compiuta elaborazione di ogni concetto, e la grande pratica raggiunta nell'esercizio di tutte la facoltà rendono più interessante e più agevole che mai ogni genere di studio. Ora vediamo chiaro in tante cose che prima erano come avvolte nella nebbia, raggiungiamo dei risultati, e ci rendiamo conto di tutta la nostra superiorità.Avendo alle spalle una lunga esperienza, abbiamo smesso di aspettarci molto dagli uomini; perchè presi in generale, non ci guadagnano ad essere conosciuti da vicino; si sa invece che, a parte qualcuno, rara e fortunata eccezione, non si incontrerà tra loro che esemplari assai difettosi della natura umana,da cui è meglio tenersi lontani.Quindi non siamo più esposti alle consuete illusioni, ci accorgiamo subito con chi abbiamo a che fare, e di rado proveremo il desiderio di rapporti più stretti.
Infine, soprattuto quando si riconosce nella solitudine un'amica di gioventù, sarà subentrata anche l'abitudine a stare isolati e in contatto con se stessi, divenendo una seconda natura. Pertanto l'amore della solitudine, che prima doveva essere il frutto della vittoria contro la socievolezza, ora è un sentimento del tutto naturale e semplice: quindi ogni personalità eminente, che si distingue dalle altre e perciò incline a star sola, si sente proprio per questo suo connaturale isolamento, oppressa in gioventù, ma sollevata in vecchiaia.
Perchè naturalmente di questo autentico privilegio dell'età avanzata ognuno sarà partecipe solo in misura conforme alle proprie doti intellettuali, dunque ne fruirà soprattutto la mente superiore; tuttavia in misura minore chiunque potrà esserne partecipe. Solo le nature più misere e volgari saranno, anche nella vecchiaia socievoli come prima, e saranno al limite sopportate.
Nel rapporto inverso, a cui s'è accennato, tra numero di anni e grado di socievolezza, si può cogliere anche un aspetto teologico.Quando più l'uomo è giovane, tanto più ha da imparare, in ogni senso; e la natura lo rinvia all'istruzione reciproca che ciascuno riceve con la frequentazione dei propri simili, sicchè la società umana potrebbe essere definita un grande istituto scolastico ; infatti i libri e scuole sono istituzioni artificiose lontane dal progetto della natura.Molto opportunatamente quindi l'uomo frequenterà con tanta più diligenza quell'istituto naturale quanto più è giovane.
Schopenhauer.



Scoprì Scopenhauer attraverso questo suo libro,Tanti anni fa... letto, ri-letto e ri-ri-ri ri- letto non so quante volte. Ieri sera sul balcone,ancora una volta, la saggezza di Schopenhauer mi ha tenuta compagnia. Vero! l'età richiede compostezza, sotto tutti i punti di vista, mia figlia, mi dice sempre, "con l'età stai nel tuo"...si, è vero, ha ragione, ho sempre saputo che la gioventù è una ricchezza che scema, ma se la si vive, conservando con cura gli "interessi" che questa da, la vecchiaia non spaventa.
Ogni età ha il suo vivere, ma alla nostra, non puoi dire molto spesso, non so, e non avevo capito...significherebbe, ammettere, che non sono stati messi da parte gli "interessi" che la ricchezza della vita mette a disposizione di tutti.

Sempre mi dicevo, se camperò, in vecchiaia, una fettina di questa mia vita, deve essere tutta mia, ogni mio pensiero, ogni mia esperienza, dovrà prendere forma, per dare un senso ai giorni che ho vissuto, e a tutte le stagioni che ho sfogliato...mai stata cosi bene, come ora. Attraverso questo veicolo,e il mio raccontarmi, ritrovo la bambina, la ragazza, la giovane donna, la moglie, la madre e la nonna Il cammino della vita va a periodi. In un angolo della mia mente, aspettavo, tranquilla questi miei anni, per gustarmi la mia fettina di vita. Adesso che ogni cosa si è evoluta, come desideravo, è giunto il mio momento e piano, piano la mia mente si sta facendo largo, per dare spazio agli" interessi" accumulati (esperienze vissute, a pensieri miei, maturati all'ombra della ricchezza della vita) Ora, che il suo " capitale", si è assottigliato, e non brilla più, quest'ultimo, viene però rischiarato dagli "interessi", che la mia anima ha maturato nell'attesa...
La mia fettina di vita, aveva e ha un semplice progetto, che è quello di -Vivere al centro di me stessa-rosy

13 commenti:

  1. Dovrei imparare da te.
    Credo di averne bisogno.

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  2. Aldo, tu non hai bisogno di nessuno, son sicura di quello che dico.
    Un abbraccio e buona serata.

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  3. Cara rosy, Schopenhauer, insieme ad Hegel, è il mio filosofo preferito...

    In ciò che hai pubblicato ritorna la ricerca dell'essenza delle cose, sicuramente avvantaggiata nell'età che dovrebbe essere della saggezza.

    Mi ritrovo molto nel tuo sentire.

    Un abbraccio affettuoso.
    annarita

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  4. Cara Rosy, ti ritrovo come sempre nei sentimenti più nobili e nelle riflessioni più autentiche. Quanto scrivi collima perfettamente con il mio attuale sentire. Il richiamo forte è a vivere la vita senza ipocrisie o facendo finta che... Siamo fatti anche di tanta e profonda solitudine eppure è li che si cela la nostra vera essenza e permettimi anche la nostra vera forza nel saper fare di essa un vantaggio. E d'altronde come potrebbe essere diversamente in mezzo a tanto chiasso, a tanto agitarsi inutile e a tante parole spesso vuote?
    Un abbraccio e una buona giornata.

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  5. Cara Rosy, sei molto saggia. Te lo dico sempre e mai mi stancherò di farlo.
    Mi ritrovo in quello che pensi.

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  6. Una buona proposta, questo post, per una seria riflessione.
    Grazie. Ciao Rosy

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  7. Annarita, la ricerca dell'essenza, per trovarla, dovremmo spogliarci di tutto il superfluo e forse la troveremo...forse!

    Mi fa piacere che ti piace Schopenhauer,per quel poco che riesco a capire, piace anche a me...ti confesso che ho un'altro suo libro... ma, è troppo difficile per me.

    Un abbraccione, forte.

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  8. Rosalba, hai scritto tutto cosi bene e esatto! Su questa terra siamo tutti soli...abbiamo inventato, tante cose per intrattenerci, l'uno con l'altro.
    Nella solitudine, ci si rafforza, vero, i pensieri sono anche meno inquinati...
    A tante persone piace il silenzio della notte, perchè tante, sono le persone che amano la solitudine e non lo sanno.
    Un abbraccione.

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  9. Janas, alla mia età guai se non avessi un pò di saggezza.
    Un bacione grande.

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  10. Angelo, grazie a te che sei passata, è un piacere sapere che qualcosa, questo post ha trasmesso.
    Un caro saluto

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  11. safracasi, grazie, acceto felice il tuo complimento.
    Verrò a vedere il tuo blog.
    ciao

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  12. Ma dai, lo stesso libro che ho sul comodino... il filosofo che portai alla maturità...Anch'io ne feci un post.
    Rosy ora capisco perchè ci intendiamo così bene!

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