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sabato 30 maggio 2009

Il mio matrimonio


Roma, Firenze, Genova e con la possibilità di arrivare in Francia dalla sorella di mia madre,
l'ultima tappa era solo un pensiero. Questo era l'itinerario del viaggio di nozze


A Firenze, dovevamo pernottare due giorni, che poi ( ne divennero tre)..per proseguire verso Genova, dove gli zii di Angelo ci attendevano.

Nell'imboccare l'autostrada di Genova, Angelo, fece retromarcia, al mio sguardo interrogativo risponde:
“Maria, la macchina fa un rumore strano, ho visto che poco distante c'è un'autofficina, sarà meglio farla guardare, prima di proseguire”.
Entrammo nell'autofficina,dopo aver guardato la macchina i meccanici ci dissero che il fatto era serio, dovevano cambiare un pezzo, il quale, doveva essere richiesto direttamente alla Fiat,
sui tempi di attesa, non ci diedero sicurezza, non dipendeva da loro, ma dalla Fiat.
Ci trovammo senza macchina, con gli zii di Angelo che ci aspettavano, così, la stessa autofficina, ci fittò una macchina per proseguire, ci diedero l'indirizzo della loro succursale di Genova dove avremmo riconsegnata la cinquecento. (Ah! Firenze , Firenze, nella tua città per la prima volta, capi cos'era una cistite!
Il proprietario dell'albergo, ci diede il numero di telefono del suo medico, fissammo l'appuntamento e andai a visita,come gli spegai i sintomi …"questa è una cistite” ! All'epoca, non conoscevo neanche il nome di questa parola, il medico mi diede la cura e aggiunse che almeno ancora per un altro giorno era preferibile che stessi a riposo, “se proprio domani vi dovete mettere in viaggio, la signora deve viaggiare distesa sul sedile posteriore”… e Angelo doveva guidare piano, piano...poi guardandolo con un sorrisino malizioso aggiunse “…e lei deve stare lontano da sua moglie”...poverino, anche perchè, se c'era un colpevole della cistite, lui era il più innocente...)


Ci rimettemmo in viaggio,con la macchina dell'autofficina, mi distesi nel sedile di dietro, la macchina che ci diedero era una cinquecento rossa.
Verso l'una di notte arrivammo a Genova.
Ormai i piani del viaggio fallirono tutti.
Non sapendo, quanto ci sarebbe costato riparare la macchina, iniziammo a limitare le spese.
Genova non la conoscevamo, ci mettemmo alla ricerca di una pensione economica.
Dopo aver girato per un'ora stanchi ci arrendemmo, dinanzi all'albergo Astoria e cosi entrammo.

Azz, altro che pensioncina! Chissà quanto avremmo speso.
Quelli della reception ci vennero incontro, dopo aver svolto le pratica di routin fummo accompagnati nella nostra stanza.
Il tempo di spogliarci e crollammo in un lungo sonno.
Ci svegliammo verso le nove del mattino, fu allora che ci accorgemmo che in camera c'era anche il telefono. Angelo telefonò a zio Luigino, per avvertirlo che eravamo arrivati, evitò dire che stavamo senza macchina.
Ci avrebbero aspettato per il pranzo.
La cistite si era risolta in una giornata. La stanza dell’albergo era bella, accogliente e luminosa. In questo albergo in una mattina di un dolce Ottobre diventai "signora", dopo cinque giorni dal matrimonio. E' stato bello anche cosi.

Questo bel ricordo, è accompagnato da tre episodi in contemporanea, cioè nello stesso giorno, che mi svilirono.
Il bagno dell'albergo era grandissimo, qui dentro tutto era grande...c'era una enorme vasca da bagno con tante manopole, (non amo la doccia tranne che d'estate, amo farmi il bagno e quella vasca era una meraviglia! Già mi ci vedevo dentro, ma...non riuscivo a capire quale fosse la manopola per riempire la vasca, dopo aver ben riflettuto,(meno male che avevo ben riflettuto) apri una manopola, stavo china sulla vasca, quando un getto d’acqua fredda d’alto mi investì in pieno bagnandomi capelli e mezzo corpo, cercavo di richiudere la manopola, stando sempre sotto questo getto d'acqua, impresa che non mi riuscì e cosi gridai “Angeloooo!! corri!!”…
Angelo, corse immediatamente e chiuse tutto, usci dal bagno tutta inzuppata d’acqua dalla testa in giù, cercammo il fono ma non c'era, stava nella valigetta, dimenticata nella seicento a Firenze.


Cosi, mi vestii in fretta, a pochi metri dall'albergo c'era un barbiere. La mia entrata non passò inosservata da quelli che stavano nel salone, il barbiere guardandomi capì immediatamente che avevo bisogno di un'asciugatura ai capelli, chiedendo permesso ai clienti, mi fece sedere sulla sedia e mi asciugò i capelli, avevo l'impressione che tutti gli occhi dei presenti fossero puntati su di me.

Ritorniamo in albergo ci laviamo e ci vestiamo, pronti per andare da zio Luigino. Arriviamo a casa degli zii e lì per la prima volta mangiai il pesto,ci prepararono un bel pranzo e tutto andava bene, fino a quando non andai nel bagno...


Chiesi dove era il bagno, la zia mi accompagnò, entrai e mentre mi alzavo le calze, il mio occhio cadde sul bide attratto da uno strano aggeggio. Pensiero e movimento in perfetta sincronia, agirono…schiacciai con il piede quello strano affaretto che stava sul bide...un getto d’acqua fredda mi colpi in pieno il volto e mi stordi, chiamavo Angeloooo!! mentre l'acqua continuava e non si fermava, solo in un secondo momento capi che dovevo togliere il piede da quello strano aggeggio e la tempesta d'acqua si acquietò.
Sentendo la mia voce strillare “Angeloooo!! Angeloooo!” si precipitarono tutti dietro la porta del bagno, quando uscii dal bagno ero tutta bagnata, Angelo, mi guarda e fa...”n’ ata vota bagnata, e due” ! a distanza di 3 ore..L'affaretto sul bide, era lo spruzzo, cosa che all'epoca non sapevo e ne conoscevo.

Zia Anna mi diede il fono, la cugina di Angelo una maglietta e un pantalone...
Il pomeriggio, andammo con gli zii alla Motta, volevano offrirci la cena, ma non avevamo fame, prendemmo solo un gelato e dopo il gelato tornammo in albergo.
Stavamo attraversando la strada sulle strisce pedonali, a pochi passi c'era il nostro albergo. Avevamo anche comprato dei regalini da portare a casa e stavano tutti in una grossa borsa.
Il semaforo dei pedoni lampeggiava giallo, Angelo mi prende sotto il braccio e mi dice "facciamo presto che tra poco esce il rosso".
Non lo so se fu il braccio di Angelo che spingendomi per aiutarmi a camminare, non lo so, quello che so che caddi lunga distesa sulle strisce pedonali e con me cadde anche la borsa dei regali dove i vari pacchetti si sparsero a terra e qualcuno andò anche a finire anche sotto a qualche macchina.
Il semaforo dei pedoni adesso era verde, solo che le macchine di dietro non sapendo nulla iniziarono a suonare. Devo dire che alcuni furono gentilissimi, scesero dalle loro macchine per aiutarci a raccogliere i regalini e con loro, raccolsero anche me, che mi sbucciai le ginocchia sporcandomi tutte gambe di sangue...tornai in albergo mezzo azzoppata.
Qui, a dire il vero mi vergognai tanto.

Arrivati in albergo, mi venne una fame nervosa...”Angelo ho fame” ... – ”Dove vado adesso?” ... – “Vai dove vuoi ma io ho fame!”.
Angelo uscì e ritornò con un pollo allo spiedo e una birretta.
Mi sedetti vicino alla finestra, mangiai tutto il pollo innaffiandolo con la birra e con salate e silenziose lacrime, per tutta la notte rimasi seduta accanto alla finestra a guardare il buio della notte di Genova.

Angelo, tutti i giorni telefonava a Firenze, fino a quando ci diedero la bella notizia che la macchina era pronta.
Gli zii ci accompagnarono alla stazione, prendemmo il treno per Firenze.
La somma, da pagare all’autofficina era una bella sommetta, addio viaggio di nozze. ( più quella dell'albergo...!)
Dopo aver pagato la macchina, restammo con poche lire, tolti i soldi per la benzina, per l'autostrada, quello che ci restava era molto poco.


Firenze – Roma… arrivammo a Roma intorno alle otto di sera ci dovevamo per forza riposare eravamo stanchissimi, Genova Firenze in treno, alla stazione vennero a prenderci quelli dell'officina, pagammo e via... direttamente a Roma...arrivati a Roma avevamo bisogno di dormire e i quattro soldi in tasca ci mettemmo alla ricerca di una pensioncina, solo per dormire… niente, i soldi erano pochi.
Stavamo in macchina, quando Angelo vede la scritta fuori ad un palazzo: “Pensione”...
"Maria, qui c'è una pensione, facciamo l'ultimo tentativo?” - “Si”, risposi, “vai solo tu”.
Angelo , quando scese era tutto contento e mi fa “Maria, dai, scendi per questa notte riposiamo”.
Entrai, in questo portoncino e cominciammo a salire su delle scale.
A me non sembrava una pensione, e cosi chiedo “Angelo,ma sei sicuro che questa è una pensione?”
Angelo non mi risponde subito, anzi, si siede sulle scale,e mi dice “Maria, i proprietari mi hanno detto che la pensione non è ancora finita, mancano le porte alle stanze, mi hanno assicurato che non ci succederà nulla”.
IO: “Fammi capire, e noi dovremmo dormire senza porta”?
Angelo: “No, metteranno un lenzuolo dove manca la porta, in fondo è per una notte, dai, che domani ritorniamo a Caserta”.
Ci vennero incontro una signora e un signore che ci accompagnarono nella stanza.
Come varcai la porta, dissi:
“Angelo, la vedi quella poltrona nell'angolo? Tu hai più bisogno me di riposare, dormi tranquillo, io mi siedo sulla poltrona e sto sveglia tutta la notte, non mi fido di avere come porta un lenzuolo”!
Angelo, mi convinse che potevo anche fare la guardia dal letto (anche se per lui non era necessario).
Mi sedetti in mezzo al letto, la finestra era aperta, dal mio posto vedevo nel cielo una mezza luna che accarezzava il bordo della finestra, mi girai dalla parte di Angelo dormiva beatamente a dorso nudo.
Guardavo il lenzuolo, e tutto quello che succedeva nel corridoio mi si proiettava, tutto distorto, ombre gigante
nere e deforme…il cuore incominciò a battere più veloce e….tutto quello che mi era successo, passava in quel lenzuolo. Il ritardo, in chiesa, le caccavelle della macchina, il traffico sul vialone, i documenti dimenticati, l’uomo del termosifone, la voce di don Pietro, la cistite, la macchina rotta, la doccia, il bidè la caduta...la notte in bianco guardare il buio di Genova dietro a una finestra e ora qui, nella casa dei mostri…dove un lenzuolo mi proiettava fantasmi.

Guardai Angelo che dormiva tranquillo e…iniziai a prenderlo a pugni su quel dorso nudo e calmo , piangendo e strillando

“Non ti voglio più non ce la faccio più, voglio tornare a casa da mia madre e subito, non ti voglio più vedere”. esci fuori dalla mia vita brutto vigliacco.
Angelo, mi tratteneva le mani mi parlava, ma io non lo sentivo, non lo sentivo!! basta non ce la faccio più! lasciami stare
Angelo riuscì a calmarmi, mi prese tra le sue braccia e dolcemente mi parlava – “Hai ragione, però adesso calmati e dormi”.
“No! non dormo, non dormo, quel lenzuolo mi fa paura”!
“Tu dormi starò sveglio io” ... – “Non mi fido di te” ... – “Te lo giuro”… “Allora siediti in mezzo al letto, e devi tenere gli occhi aperti”…
Lui diceva sempre si, così si sedette in mezzo al letto ed io come una bambina stavo tra le sue braccia, ogni tanto aprivo gli occhi per vedere se realmente aveva gli occhi aperti...e lui mi diceva “Dormi tranquilla”, sfinita mi addormentai e forse anche Angelo, perchè se la mattina dopo non ci avessero svegliati, chissà a che ora ci saremmo alzati dal letto.

Liceo classico di Caserta, in questi pressi abitiamo

Roma – Caserta… Caserta, mai l'avevo amata tanto! come quel giorno.
Tornammo a casa con cinquecento lire in tasca.
Meno male che lasciammo a casa dei soldi, per poter fronteggiare il ritorno e la fine del mese
Angelo uscì, fece un po’ di spesa, panini, latte, bibite, vino e affettati, ci chiudemmo dentro per due giorni, nessuno sapeva che eravamo ritornati.
Mangiavamo a letto, la tv non l'avevamo ancora, ascoltavamo la radio, un po’ di lettura, furono due giorni bellissimi!

The End

Fine di un incubo.
Tranne gli ultimi due giorni!


(Non era meglio se fossi rimasta sotto le lenzuola)?
Caro Angelo da fidanzati l'unico ballo che mi facevi fare era questo...non direi proprio che il nostro sia stato un amore silenzioso...PS facciamo la cosa completa va, queste due canzoni erano le nostre..ai miei tempi si ballava in casa, quando Angelo metteva sul mangiadisco una di queste due canzoni, gli amici che sapevano, e mi  strillavano.. Rosariaaa Angelo ti chiama!...



Care ragazze e ragazzi, con questo post vi saluto, perchè ho tante cose da fare e da preparare...ma verrò a salutarvi direttamente nei vostri blog...spero tanto che sentiate un pò la mia mancanza...la vostra la sento gia vi abbraccio a tutti, con tanto affetto. rosy.

Aurevoir

17 commenti:

  1. Dopo questa chiamiamola confessione diciamo che è stato bello leggerla, ora che è passato tanto tempo credo che qualche volta pensandoci farai delle belle risate.
    Buon viaggio cara Rosy spero che le vacanze saranno di sicuro serene senza di sicuro dei incubi,
    Un abbraccio forte e un buon viaggio.
    Tomaso

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  2. Rosy, potrebbe essere la trama di un film tragicomico!
    Ora si ride, ma allora......

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  3. Io al posto tuo venderei la storia e la sceneggiatura, così com'è senza cambiare una virgola, a una casa di produzione cinematografica. Non c'è nemmeno bisogno di un regista famoso e di attori di grido, bastano alcuni caratteristi ma, cosa sulla quale non devi derogare, tutti napoletani.
    Ecco poi spiegato il perchè di molte cose: sposa bagnata, sposa fortunata.

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  4. Che bella storia Rosy, proprio bella bella. La storia di due persone innamorate, ma anche la storia di un mondo a dimensione "umana", la cinqucento, la fame, le lacrime, le cadute, il vostro volervi bene, la dolcezza di Angelo, la tua notte insonne di fronte a Genova. Miliardi di volte meglio di un matrimonio-location dove non c'è un capello fuori posto. La vita è così che deve essere: con qualcosa da raccontare. L'importante è poterlo raccontare :-)
    Grazie per averlo condiviso con noi.

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  5. Cara Rosy, indimenticabili gli ultimi due giorni...!!
    Ora puoi fare duetto con Aldo per come scrivete coloriti i vostri racconti.
    Per ora non parti ancora...

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  6. Rosy cara ti penserò e...mi manchi già ora, figurati!
    BGuon viaggio e un abbraccio forte forte.

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  7. Mitici!!!
    Un matrimonio all'insegna della super tranquillità!!! hehehehe...
    Cmq aldilà dei problemi... bella Genova... no????
    Beh... cara Rosy fai la brava... aspetterò il tuo ritorno, e se devo dire mi manchi già anche tu...
    Una stretta forte forte... bacioni

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  8. Davvero un matrimonio tranquillo:D
    Bellissima storia, cara Rosy, molto ben scritta anche.
    Un bacione grande grande e arrivederci!!!
    Lara

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  9. Arrivederci cara Rosy... il tuo racconto mi ha fatto sorridere, e soprattutto mi ha fatto pensare a quanto sono cambiati i tempi!!!
    Ti abbraccio forte amica cara e ti auguro di fare BUON VIAGGIO... a presto, divertiti un pò anche da parte mia!!!

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  10. Certo che è stata una bella avventura!
    Cara Rosy sono qui per augurarti buon viaggio!
    So che il tempo volerà nei prossimi giorni con i preparativi e tutto il resto...
    Aspetteremo ansiosi il tuo ritorno per conoscere tutti i dettagli.
    Un abbraccio forte.
    A presto

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  11. Un matrimonio veramente avventuroso e originale!!!Direi anche simpaticissimo visto che mi hai procurato delle belle risate .Certo viverle non è stata la stessa cosa !!!
    Carissima Rosy ti auguro un buon inizio di settimana ricco di fervidi preparativi e una bella vacanza , all'insegna del riposo della spensieratezza e dell'allegria .
    Un carissimo affettuoso abbraccio

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  12. aurevoir....
    anche io parto, ma non subito, il 12 e ritorno il 22 ...
    quindi alla prossima...
    nel frattempo cerchiamo di divertirci un sacco e speriamo che ci accompagni il bel tempo... O_O

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  13. Ma che avventura!!!
    Non sembra possibile che sia capitato tutto in così pochi giorni!! E' stata una bella prova!!
    Un abbraccio forte forte e a presto, sicuramente ci mancherai..
    ciao
    Maria Rosa

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  14. Mi dispiace che arrivo in ritardo, leggere il tuo post mi ha tatta sorridere un pochino e come già scritto da altri blogger, ci penserei per vendere la trama di quello che potrebbe essere un bel film.

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  15. Quante avventure Rosy! accipicchia... di sicuro non avete avuto il tempo di annoiarvi. Anche noi passammo i primi 3 giorni a Firenze e poi partimmo per Savona, prima di avventurarci in Francia: Lourdes e poi Parigi!!! che bello, un viaggio così non lo rifaremo più. Cara Rosy, ci manche rai sicuramente: cerca di goderti a pieno la tua vacanza e torna ben rilassata.
    Un bacione e un forte abbraccio, a presto

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  16. Si avvicina la partenza... e allora ti mando un baciotto!
    Evviva la Francia!

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  17. Cari amici, vi abbraccio tutti, con tanto affetto, grazie per le vostre parole.
    Vi penserò a tutti!
    Vi bacio, e un abbraccio circolare...come diceva...Concetta mobili.

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