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mercoledì 12 agosto 2009

Buongiorno con Renato Carusone


Renato Carosone
Renato Carosone è stato uno dei più grandi cantautori italiani, il "comico della canzone", l'innovatore della canzone italiana, un bravo attore, un abile pittore, un grande maestro, un virtuoso del pianoforte, ma soprattutto è stato un grande poeta e un grande disegnatore di parole. Ha scritto canzoni bellissime, alcune struggenti e drammatica (T'aspetto 'e "nnove - Maruzzella) ed altre invece allegre e ballabili, ma non minori, anzi forse sono queste quelle che più ama il pubblico: il suo pubblico, e tutte le generazioni alle quali ha fatto cantare "Tu vuò fa l'americano", "Torero" e "Pigliate 'na pastiglia". Canzoni storiche, interpretate da artisti di tutto il mondo, si pensi che "Torero" è stata tradotta in 32 lingue! Questa poesia non è l'unico caso di incontro di Renato Carosone con le opere in versi, sua è anche la poesia in napoletano "'O miliardario" (che è stata anche pubblicata in due versioni in due album diversi: "Tributo a Renato" e "Live in Siena 1982" (pubblicazioni postume, editate dalla Lettera A di Sandrino Aquilani). Tra le canzoni incise da Carosone nella sua lunga e fortunata carriera è bene citare anche le famose "Giuvanne 'ca chitarra", "'O sarracino", "'O suspiro", "Baby rock", "'O pellirossa" e "Carlotta".
LETTERA DI UN PIANISTA
Musica, madre mia!
Quando mi mettesti al mondo,
il mio primo vagito fu un LA
ti ricordi?
Un LA naturale.
Le altre note me le hai insegnate dopo.
E le ho imparate con fatica con rabbia;
camminando a piccoli passi
su quel sentiero irto di difficoltà,
quel sentiero di ebano e avario.
Un passo bianco e un passo nero,
uno bianco e uno nero.
A tempo; con ritmo preciso, preciso.
E li ho incontrati tutti su quel sentiero, sai?
Pozzoli, Hanon, Clementi,
Czerny, Chopin, Bach,
Beethoven, Liszt.
Madre mia, ti degnano appena appena di uno sguardo.
Che severità.
Più alla mano gli altri.
Oggi questo sentiero è splendido, luminoso.
Ci passeggio,
ci respiro,
ci canto,
ci suono,
e lo percorro su e giù con sicurezza,
con gioia immensa.
E non guardo più nemmeno dove metto il piede,
tanto lo conosco.
Si, ora lo conosco, è mio!
Ma che fatica madre mia,
sorella mia,
amante mia.
Tu sei la lingua più bella del mondo,
la lingua che non si parla,
eppure comprensibile a tutti,
proprio tutti.
E’ la lingua che parlano gli angeli in Paradiso,
perciò ti amo.
E ti prego:
quando sarà giunto il momento,
di a quella signora di non cercarmi.
L’appuntamento è lì,
su quel sentiero bianco e nero di ebano e avorio.
Io sarò li puntuale e sereno.
E ritornerò nel tuo grembo così come sono venuto.
Te ne accorgerai,
perché sentirai la mia ultima nota,
uguale e identica alla prima che mi insegnasti,
ti ricordi?
Era un “LA”, un “LA” naturale!

Riflessioni di stamattina
Ci sono tante belle è ricche persone su questo mondo che tanto insegnano. Personalmente ho sempre amato il bello. Ricordo che da bambina quando andavo a casa del sindaco del paese, mi incantavo a guardare il pianoforte, la libreria zeppa di libri,intuivo che in quei libri ci stavano cose speciali.
Mi piacevano i tappeti sparsi sul pavimento, i mobili di legno, i tanti specchi dove la mia immagine si rifletteva e si raddoppiava e vedevo tante me...un gioco questo che mi piaceva.
L'atmosfera di questa casa era come ovattata, chi ci abitava aveva un modo diverso di parlare e sempre di più mi incantavo.La bellezza di questa casa era il mio incantesimo. La sera nel letto sognavo che da grande avrei anche io avuto tante belle cose.
Non è stato proprio cosi, ma i libri ci sono e ogni volta che ne apro uno provo la stessa emozione di quando apri per la prima volta un libro, non sapevo ancora leggere, vedevo solo tante striscioline nere e facevo finta di leggere e mettevo anche il segno quando chiudevo il libro La voglia di sapere cosa erano quelle striscioline nere, mi portò a leggere molto presto, fui la prima a saper leggere in prima elementare.
Di sera nel letto facevo mente locale con l'alfabeto spostavo le lettere a modo mio fino a capire la parola che mentalmente formavo, fu cosi che imparai a leggere presto.Quando successe la prima cosa che feci fu di leggermi tutto d'un fiato il libro di lettura.Finalmente avevo capito cosa erano quelle striscioline nere.Erano parole, racconti che mi incantarono e ancora mi incantano. Solo col tempo capi che il bello che amavo si chiamava cultura. Anche se i miei studi sono stati limitati... caro Renato, tu che hai tanto amato la musica... io un po come te sono sempre stata affascinata dalla cultura. Mi sono costruito con pazienza, amore e volontà il mio sentiero...per qualcuno questo mio sentiero sarà forse giudicato niente...ma per me è il solo che conosco ed amo perché tanto ci ho lavorato e ancora ci lavoro ed è un sentiero tutto mio! La sete di sapere, di conoscere nessun tempo potrà mai spegnerla, neppure gli anni.
Posso dire che questa mia personale ricerca mi ha regalato tante cose...oggi so qualcosa in piu, non ho mai avuto tempo per pettegolezzi e non mi accorgo neanche se li fanno addosso a me. Non ho tempo di stare li a raccogliere parole che non mi servono., e anche se me ne accorgo ci metto su un velo pietoso e scuso tutti. Mio marito e la mia famiglia dicono che questo mio comportamento non è normale, sarà! ma l'importante che il mio cuore non si infetti.

PS grazie a Lucariello e alla sua passione per la musica, in casa non ho il pianoforte ma ci sono le chitarre.

Immagini e poesia di Renato Carusone presa dal web Precisamente, qui

10 commenti:

  1. E' un vero piacere leggerti e insieme ricordare un grade artista e poeta come CarUsone.
    Molte delle sue canzoni mi sono ritornate in mente grazie a te.

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  2. Carosone è uno di quelli artisti che passa il confine del tempo e con quale con gli anni si finisce per per sentirsi uniti a prescidere dai gusti musicali. Perche i suoi motivi sono la colonna sonora di tanti momenti al quale le sue note imprimono un ulteriore richezza di significato... Da piccola non mi piaceva quando mio padre lo ascoltava e protestavo. Ora mi fermo in cantata e ci canticchio sopra...

    Grazie per il bellissimo commento sul mio blog cara Amica.
    Un abbraccio forte tvb

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  3. Buongiorno!
    La poesia di Carosone è bellissima, non la conoscevo.
    Si, bisogna sempre puntare al bello... che è poi la cultura, la conoscenza, che di conseguenza porta alla saggezza e quindi alla libertà. Chi conosce, chi è saggio, è libero.
    Qualcuno di molto importante diceva "il sapere vi renderà liberi".
    Ciao Rosy, un bacione grande.

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  4. Ciao Rosy, scusa per le poche visite di questo periodo. Non mi sono persa, è che mi sono concessa un pò di tregua con il computer e mi godo l'estate. Un caro saluto e grazie per la tua costante e preziosa presenza. A presto, ciao

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  5. Carosone resta indelebile nella musica napoletana-italiana.
    Cara Rosy, non vieni più sul blog di poesia?

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  6. Ciao Aldo, ricordare Carusone fa bene allo spirito.
    Mi fa piacere che tramite questo post hai ricordato le sue canzoni.
    Ma tu quant'è che ritorni a scrivere? Cosi ci eniamo compagnia.

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  7. Cara Rosalba, sono contenta che con gli anni hai scoperto Carusone.
    Il tuo papà non sbagliava e che quanto si è giovani abbiamo altri interessi.
    Un caro abbraccio.

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  8. Janas, neanche io la conoscevo la bella poesia di Carusone, è stata una bella sorpresa anche per me.
    E' davvero bella.

    Già il sapere ci rende liberi.
    Un bacione grande anche a te.

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  9. Cara Stella, verrò sul tuo blog di poesia, certo, puoi contarci.

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  10. Angelo azzurro, non cè bisogno di scusarti, ci sono momenti che non abbiamo voglia di girare, specie adesso che fa cosi caldo.
    Stammi bene ciao.

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