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Avevo forse 13 anni, stavo ancora in collegio e insieme a delle amiche ne combinammo una grossa. Di solito giocavamo in giardino, quando pioveva nell'androne del refettorio, se non pioveva e il giardino era ancora bagnato si andava in terrazzo.Sul terrazzo il gioco era limitato non era molto spazioso e cosi passeggiavamo o ci sedavamo a parlare, la ricreazione in terrazzo era sempre noiosa.
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Un giorno affacciandoci da sopra il terrazzo la nostra attenzione cadde su un albero di limoni che stava nel giardino di questo Angeluccio, che appoggiata al muro saliva verso il terrazzo. Sulla pianta c’erano dei bellissimi limoni, quelli grandissimi che da noi si chiamano (limoni di pane) questi limoni sono grandi e dolcissimi. Cercammo di allungare le nostre braccia, per raccoglierne uno , l'impresa era impossibile oltre che pericolosa... comunque sarebbe stato difficile anche per un adulto.
La promessa di mangiafuoco fu mantenuta e cosi finalmente avevamo a nostra disposizione le "armi" per il nostro piano.
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Alla prima ricreazione in giardino di soppiatto ci avviammo verso il terrazzo, dove avevamo bene occultato la latta, lo spago e la forcina... l’ultima fu presa il giorno prima dalla lavanderia...la forcina, era un bastone che serviva ad alzare la corda dove si stendeva la biancheria..Lo spago era corto ma non ci perdemmo di coraggio, legammo allo spago le cinture dei nostri grembiuli e ottenemmo un bel paniere che calammo sotto al primo limone, con la mazza, davamo delle botte al ramo e cosi il primo limone fu colto..mentre scrivo me la rido ancora... Comunque, con questa nostra strana raccolta riuscimmo a spogliare tutta la bellissima chioma dell'albero e cosi decidemmo di fermarci.
Non so quanti giorni erano passati, stavamo in giardino per la ricreazione, all'improvviso sentimmo due suore che passando tra noi battevano le mani dicendo " ragazze a raccolta, ragazze a raccolta" questo significava che dovevamo fermarci e riunirci perchè qualcosa ci doveva essere comunicato".
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Gesù! Verso di noi avanzava la madre superiore con Angeluccio, l'uomo, era tutto rosso e stringeva forte tra le mani la famosa coppola. Noi ladre di limoni ci guardammo, dai nostri sguardi capimmo che nessuno di noi avrebbe mai confessato la verità...udimmo la voce della madre superiore che diceva "ragazze, Angeliuccio qui presente è venuto da me per dirmi che una pianta di limone del suo giardino è stata depredata...lui è convinto che siete state voi e cosi? Un coro di voci gridò NO...Avevano ragione le ragazze a gridare no, perché nessuno tra le ragazze tranne noi poche sapeva la verità. Poi parlò anche Angeliuccio, ragazze, nessuno entra nel mio giardino solo io e mia moglie e certamente non avremmo rubato i nostri limoni. A queste parole la madre superiore ebbe uno scatto... Angeliuccio , vi prego di moderare le parole voi state chiamando ladre le mie ragazze, vi faccio presente che neanche un adulto riuscirebbe a fare i vostri limoni dal nostro terrazzo, dunque, per me la discussione è chiusa, siete libero di andare, queste parole furono confermate dalla madre superiore che si voltò per rientrare in presidenza, accompagnata dalle altre suore. Angeliuccio con molta educazione lasciò passare le suore, poi per ultimo anche lui si avviò per andarsene ma arrivato sotto la soglia della presidenza si fermò di scatto, si girò verso di noi che stavamo ancora "in raccolta" e con due passi enormi ritornò indietro...il suo sguardo era minaccioso, sempre più rosso in volto dopo averci guardato disse...(Qui mi dovete scusare ma devo dire una parolaccia)....
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"zoxxole, io non lo so come avete fatto, ma so che siete state voi, si, voi siete le ladre dei miei limoni" la madre superiore accortasi che l'uomo era ritornato indietro gridò spazientita
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Il povero uomo aveva visto giusto, aveva capito che le ladre eravamo noi, ma non era stato creduto, perchè la sua era una verità impossibile!
Certe volte penso a quante verità impossibili la vita ci mette di fronte e noi non le crediamo.
La nostra fu una ragazzata che solo nel tempo ho capito la gravità dello scempio compiuto. Forse sarà per questo che quando ascolto una storia che sembra incredibile io ci credo. Poi, ci sono bugie sciocche e gratuite e queste secondo me sono le più pericolose, perchè dietro di loro si nascondono verità pericolose.
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Vi presento il luogo dove sono stata dai 4 ai 15 anni. Qui dentro sono cresciuta, tra queste mura si è formata la mia anima, qui dentro le nostre piccole anime hanno sperato, gioito, pianto e....
Questa è l'entrata del nio collegio.
L'entrata della presidenza che dava sul giardino interno
Qui giocavamo, all'epoca non c'erano le grate.
Il muro di cinta che ci divideva dal giardino di Angeluccio.
Su questo prato trovai il mio primo quadrifoglio
In fondo dove si trova la porticina verde si può vedere il terrazzo.
Da questo muro si alzava l'albero di limone.
Mio nipote Marietto
Adesso questo bellissimo posto è diventato la villa comunale del paese, dove molto spesso porto i miei nipotini...quello che provo non lo so dire...mai avrei pensato che a distanza di anni i miei nipotini avessero giocato dove ha giocato la loro nonna da piccola.
Mentre li guardo giocare strani sentimenti mi passano per la mente che vanno diritti al cuore e non è raro che guardo il cielo e sottovoce dico...Grazie! il perchè, non lo so o forse lo so molto bene...
Oggi, è una giornata ventosa è fredda di Primavera, cosi ho deciso di fare un post.ciao a tutti! Mi siete mancati tutti.
E' vero: molte verità non vengono a galla. Ma sono le verità ininfluenti sulla vita delle persone e il fatto di prendere qualche limone non poteva essere considerato un grande dannodato che era una grande pianta. I contadini , molte volte mettono in conto qualche prelevamento da parte di ignoti. Questo contadino non era per niente misericordioso
RispondiEliminaCara antonella, il contadino non poteva mettere in conto una refurtiva...visto che il giardino era chiuso a chiave e circondato con un alto mura di cinta..solo lui poteva accedere e...noi dall'alto...
RispondiEliminaPoi, devi anche metterti nei suoi panni...mai si aspettava un furto dalle educande...per lui noi eravamo perfette...
secondo me fu deluso da noi educande e dalla nostra astuzia...poverino...
comunque ci sono verità che difficilmente vengono a galla e se succede non rispondono mai a verità e quando vengono a galla il danno già è fatto.
Ciao.
Rosy sei tornata? E pure in forma...
RispondiEliminaRaccontino vero ed educativo.
Ti abbraccio
...vieni a trovarmi....c'e' un premio x te...bacione...da Rosy
RispondiEliminaCara Rosy, sono proprio d'accordo: Certe verità non vengono a galla, ma forse è meglio così, no?
RispondiEliminaBentornata!
Grazie per il racconto
Caro Angelo azzurro, nel nostro caso è stato un bene che la verità non è venuta a galla...altrimenti come minimo si andava a letto per una settimana senza cena, per una settimana senza ricreazione, e per una settimana al refettorio si sarebbe mangiato in ginocchio.
RispondiEliminavedi un po tu...Ti abbraccio.
Cara rosy, sono venuta ma ci sono tanti premi quale devo ritirare io?
RispondiEliminaBacioni.
Stella,dopo tanto tempo se chiudo gli occhi rivedo la faccia di angeliuccio che era non solo rossa ma rabbiosa, vuoi per i limoni, vuoi per la delusione che ne so..quello che so che per me queste cose, veramente sono state educative e tu da brava insegnante hai immediatamente afferrato...brava maestra 10 e lode.-))
RispondiEliminaTi abbraccio.
ciaociao.
esistono sempre molte verità
RispondiEliminaesistono tante verità per tante persone che siamo...i nostri occhi anche guardando la stessa cosa il nostro cervello la recepisce in modo diverso
RispondiEliminaUn bacio.
Ben tornata sul blog,Rosy.
RispondiEliminaLe tue stori sempre così interessati e piene di verità...
Hai ricordi nitidi e comunque belli perchè nel tempo hai saputo elaborare e volgere in positivo ogni storia,ogni fatto.Un abbraccio ed una buona settimana.
Per dirla con Pirandello"tutto è relativo" ognuno vede le cose, anche le stesse cose, a suo modo e, ognuno, a suo modo ha torto o ragione.
RispondiEliminaE' molto bello questo post Rosy, ed è bello vedere il tuo bel Marietto giocare dove tu giocavi, ignara del tuo futuro e di lui!! Sono lieta che sei di nuovo qui.
Cara Chicchina, ottima analisi la tua
RispondiEliminanel tempo ho elaborato tutto...
ho cercato con tutte le mie forze
di riuscire a lasciare una buona impronta di me
su questa terra...
Credo che facile non è stato, ma ti dirò neanche difficile
Quando una cosa è fortemente voluta, desiderata le difficoltà non si contano,
come in guerra non si contano i morti,quello che conta è vincere.
La mia è stata una guerra...
So che tu mi capisci, Vero?
Paola:Il grande pirandello..a proposito di Pirandello da tempo stavo pensando di rivederlo e mi sa che lo farò.
RispondiEliminaQuesto post racconta tante cose...la partenza e l'evolversi di una vita rivolta solo al bene.
Oggi la pianta di limone non c'è più ma io ci sono ancora con la mia vita riflessa negli occhi ingenui di mio nipote.
Mi auguro che questo posto sia anche per i miei nipoti l'inizio di una buona vita, come lo è stato per me, non ostante il tutto...
Un bacio.
Ciao sono passata per un saluto, ed ho approfittato per leggere di quando stavi in collegio. Quindi per te questa scuola suscita bei ricordi?
RispondiEliminaun abbraccio
Non passi più sul blog di poesie? Ti aspettano tanti autori.
RispondiEliminaLieta giornata!
Stella, prometto che passerò, non oggi, più tardi vado da mia figlia e non so quando ritorno
RispondiEliminaLieta giornata anche a te
bacio.
Cara Francesca, lieta di leggerti sul mio spazio..
RispondiEliminaI ricordi li racconto elimindo ogni spina..per me e per chi mi legge.
In questo sono molto brava, nel senso che cerco di dare alla mia anima il placebo della serenità..un placebo che tanto mi ha aiutato.
Ti abbraccio.
Ti auguo una bella giornata.